L'emozione di Sabrina Cava nel Giorno della Memoria
San Benedetto del Tronto | "L'Amministrazione comunale ha deciso di anticipare la commemorazione a sabato 26 per favorire la partecipazione delle scuole superiori cittadine. Ai miei occhi è stato un Auditorium "G. Tebaldini", veramente gremito di giovani".
di Sabrina Cava
Giorno della memoria
Ricorrendo quest'anno il 27 Gennaio di domenica, l'Amministrazione comunale ha deciso di anticipare la commemorazione a sabato 26 per favorire la partecipazione delle scuole superiori cittadine, così, quello che si è presentato ai miei occhi è stato un Auditorium "G. Tebaldini", veramente gremito di giovani.
L'iniziativa "I Giusti e la memoria della Shoah" quest'anno, è stata organizzata in collaborazione con l'Istituto Provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche e dell'Età Contemporanea (ISML) di Ascoli Piceno e la sezione provinciale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
A fare gli onori di casa l'assessore Eldo Fanini che ha portato i saluti dell'Amministrazione. Relatrice d'eccezione la prof. Cinzia Franchi, docente e ricercatore di Lingua e Letteratura Ungherese presso l'Università di Padova e autrice di diversi saggi sulla cultura ebraica di lingua ungherese. La docente ha presentato il suo libro dal titolo "La shoah in Ungheria e il giusto Giorgio Perlasca".
La figura di questo eroe, italiano"qualunque", per molti anni dimenticato e onorato solo a futura memoria, come spesso accade in questo nostro Paese concentrato più sulle facezie che non le cose serie, è stata perfettamente delineata. Aiutati anche da una fiction di non molti anni fa, rivivere le gesta dell'uomo coraggioso è stato semplice.
A seguire l'intervento di Andrea Di Stefano, ricercatore dell'ISML, che ha presentato "I Giusti del Piceno" e lo ha fatto, raccontandoci attraverso testimonianze vere, fotografiche e documentali raccolte in questi anni sempre a cura dell'ISML, della famiglia di Goffredo e Livia Lelli di Maltignano. Una famiglia smembrata e sterminata.
Come però ormai sempre mi accade, sono le cose meno istituzionali, quelle più semplici e spontanee che colpiscono la mia attenzione e di cui mi piace parlare.
In questa ottica ho trovato straordinario l'intervento del Prof. TITO PASQUALETTI che ci ha parlato della vicenda vissuta da una famiglia nostra concittadina, la famiglia LUZI-LEVI....Con dovizia di particolari ci è stata descritta la cattura della maestra Gilda Treves Luzi che in una mattina del 1943, in ottemperanza delle Leggi Razziali è stata "invitata" a salire, attraverso delle fredde e fatali scalette su di un camioncino che l'avrebbe strappata al marito e ai suoi figli per essere internata nel campo di concentramento di Servigliano.
Una vicenda che seppur drammatica non sfociò in tragedia solo perché la signora riuscì a fuggire e tornare alla sua vita, che comunque non fu più la stessa..un'esperienza che l'ha poi segnata per sempre impedendole anche solo di sfiorare mai l'argomento.
In un'ecatombe mondiale quale fu la Shoah, anche la nostra piccola città di allora fu toccata in maniera violenta e indimenticabile dalla guerra e dalla persecuzione del popolo ebraico.
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27/01/2013
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Kevin Gjergji