Dialogando sul significato del dolore
San Benedetto del Tronto | Il 19 e 20 marzo, presso l'Aula Magna del Liceo Scientifico "B. Rosetti" ha avuto luogo l'incontro - dibattito sul tema: "La percezione del dolore e il valore della persona nella storia della medicina, nel pensiero filosofico e nelle religioni".
di Mimmo Minuto
Liceo scientifico Rosetti
Organizzaziopne a cura degli insegnanti di religione dello stesso Istituto: Musarra Michela, Del Balzi Luisa, Croci don Giovanni, Iachetti don Lanfranco. L'obiettivo di tale iniziativa è stato quello di riflettere sulle esperienze della sofferenza legate alla vita e alla realtà dell'uomo; esperienze che fanno pensare alla fragilità della stessa esistenza in ogni tempo, senza distinzioni etniche, culturali e religiose.
Ecco perché scambiare e condividere le esperienze del dolore diviene importante ed utile nel dialogo spirituale e nel dialogo della vita. A tal fine, nei due pomeriggi, sono stati invitati a partecipare e dialogare tra loro e con gli studenti, intorno a tre ambiti diversi, ma profondamente connessi, medico, filosofico, teologico, alcuni importanti relatori.
Nel pomeriggio del 19 marzo è intervenuto il dott. Maurizio Massetti, responsabile del Centro Terapia del Dolore dell'Area vasta 5, Asur di San Benedetto del Tronto, il quale ha posto attenzione alla antropologia del dolore nella storia della medicina e alle nuove prospettive farmacologiche. Nel suo percorso antropologico e fisiologico del dolore, e dell'evoluzione scientifica in relazione alle sostanze analgesiche, ha messo in evidenza come la medicina, la filosofia e la religione si siano intrecciate nella storia per risolvere il problema del dolore, ma anche come oggi la medicina cerchi di combatterlo tramite la conoscenza della sua natura, partendo dalla sua classificazione in acuto e cronico e mediante l'attuazione di un programma clinico che tiene conto del background della persona a livello sociale, culturale, psicoaffettivo e religioso.
A seguire, è intervenuto il prof. Antonio De Signoribus antropologo, giornalista, scrittore e docente di Storia e Filosofia, con riflessioni filosofiche sul dolore e sulla uscita dalla vita. In primo luogo Ha messo in evidenza come da sempre il pensiero filosofico si sia occupato della sofferenza in quanto principio che rende simile ogni uomo. Ha poi distinto l'aspetto psichico del dolore e, citando Peter Singer, ha affermato che l'uomo non è l'unico essere a soffrire, basta pensare alle angosce di un animale stretto in una gabbia. Ma la filosofia, aggiunge, si interroga da sempre anche sul dolore esterno, sulla vita e sulla morte. In tal senso ha posto in evidenza le diverse posizioni di David Hume ed Immanuel Kant. Concludendo la sua relazione, ha poi posto attenzione a come vi sia un legame di carattere esistenziale tra bioetica e filosofia: non è possibile, ha affermato il prof. "fare bioetica senza interrogarsi sull'etica", in quanto ci si interroga su ciò che è moralmente giusto.
Il prof. Khaled Fouad Allam, docente di Sociologia del mondo musulmano, presso l'università di Trieste, Urbino e la Stanford University of Florence, è poi intervenuto sul significato del dolore e il valore della persona nella religione islamica partendo dal corpo come paradigma ,ma anche come "mistero che assume sin dal concepimento un linguaggio". Il corpo diviene centrale nella riflessione sociale e scientifica a tal punto da parlare di "cittadinanza del malato". Nella cultura islamica, il corpo assume però diversi aspetti: comunitario, in quanto implica una identità collettiva e psicoaffettiva; proto individualista, in quanto la libertà di scelta e di assumersi le responsabilità è affidata all'uomo; come linguaggio nelle sue diverse forme espressive. In questa complessità, la religione diviene un fatto sociale e condiziona gli elementi su cui si costruisce una società. Nel sistema coranico, la lingua araba forma un certo tipo di coscienza in quanto nel Corano è la divinità che parla e comunica la sua volontà. Da qui l'importanza e l'influenza della religione in ambito sociale.
Nel pomeriggio del giorno 20, sono intervenuti sul significato del dolore e il valore della persona nella religione ebraica e cristiana Nahmiel Ahronee, Ministro del culto ebraico della comunità di Ancona e la prof.ssa Rosanna Virgili, docente di Esegesi dell'Antico Testamento, presso l'Istituto Teologico Marchigiano di Ancona.
Il Ministro del culto ebraico ha affermato che la Bibbia è gioia ed è precisa riguardo alla creazione dell'uomo come immagine e somiglianza di Dio. In tale atto risiede il valore alla sua esistenza e della vita e l'uomo ha il dovere di ricordare questo di fronte al male e alla sofferenza e non deve abbandonarsi all'odio e alla vendetta.
Ahronne afferma inoltre che vi è una distinzione tra giustizia divina e quella umana e, a volte, la giustizia di Dio non viene compresa perché ritenuta ingiusta. Il Ministro del culto ebraico sembra affermare una pedagogia della sofferenza in quanto ha lo scopo di far capire che si è commesso un errore e, di conseguenza, ciò porta alla presa di coscienza e al cambiamento. Prosegue però che la sofferenza è anche mistero e di fronte ad essa, come ci insegna Giobbe, a volte occorre tacere e imparare a convivere con esso.
La prof.ssa Rosanna Virgili, parte invece dalla donna come depositaria del dolore: ci consegna il dolore con la scelta, accolta dall'uomo, di fare entrare il male nella creatura umana. Ma in questa modo la donna consegna anche la maternità.
Per la Virgili "Dio passa il testimone della creazione alla donna" e "nel parto il segno del dolore è potenza" in quanto genera la via. Ma ancora oggi la donna può morire di parto e in questo "vita e morte si baciano". prosegue aggiungendo che nella Bibbia il dolore non è mai rassegnazione. Nel Cantico dei Cantici diviene fuoco della passione di un amore. Ma c'è anche il dolore di Dio che soffre e si addolora sino a pentirsi della stessa creazione, trovando però speranza in un uomo giusto: Noè. Vi è poi il grido di dolore di Gesù sulla croce che nasce dall'abbandono del Padre. Un abbandono che si fa mistero nella Pasqua.
In conclusione e dando spazio all'emozione e alla gioia, come direbbe Nahmiel Ahronee, ciò che rimarrà nel cuore e che ha stupito gli stessi insegnanti di religione, consapevoli della complessità del tema, è la grade disponibilità di tutti i relatori a porsi in dialogo su un tema così complesso, dimostrando quanto sia importante, per giungere ad un obiettivo comune, aprirsi all'altro.
Ma ancora di più la grande partecipazione e attenzione degli alunni del Liceo Scientifico "Rosetti". Numerose le domande al termine di ogni giornata, alle quali sono stati chiamati i relatori a rispondere. Mirabile l'impegno di molti ragazzi nella stessa organizzazione, elaborando il manifesto per l'esposizione del programma e distribuendosi in: servizio d'ordine, di sala, di accoglienza, di segreteria, esibizioni musicali e letture a tema.
Un doveroso ringraziamento va alle aziende: IMAC di Montefiore (AP). La EDIF Holding di Corridonia(MC), e il Laboratorio Analisi Fioroni di San Benedetto del Tronto (AP). Ai relatori sono stati donati una pubblicazione della Banca Delle Marche e l'ultima pubblicazione di Antonio De Signoribus "Segreti e Storie popolari delle Marche".
Gli organizzatori ringraziano tutto il personale ATA dell'Istituto, amministrativo e non, la Dirigente e il Consiglio d'Istituto.
Ecco perché scambiare e condividere le esperienze del dolore diviene importante ed utile nel dialogo spirituale e nel dialogo della vita. A tal fine, nei due pomeriggi, sono stati invitati a partecipare e dialogare tra loro e con gli studenti, intorno a tre ambiti diversi, ma profondamente connessi, medico, filosofico, teologico, alcuni importanti relatori.
Nel pomeriggio del 19 marzo è intervenuto il dott. Maurizio Massetti, responsabile del Centro Terapia del Dolore dell'Area vasta 5, Asur di San Benedetto del Tronto, il quale ha posto attenzione alla antropologia del dolore nella storia della medicina e alle nuove prospettive farmacologiche. Nel suo percorso antropologico e fisiologico del dolore, e dell'evoluzione scientifica in relazione alle sostanze analgesiche, ha messo in evidenza come la medicina, la filosofia e la religione si siano intrecciate nella storia per risolvere il problema del dolore, ma anche come oggi la medicina cerchi di combatterlo tramite la conoscenza della sua natura, partendo dalla sua classificazione in acuto e cronico e mediante l'attuazione di un programma clinico che tiene conto del background della persona a livello sociale, culturale, psicoaffettivo e religioso.
A seguire, è intervenuto il prof. Antonio De Signoribus antropologo, giornalista, scrittore e docente di Storia e Filosofia, con riflessioni filosofiche sul dolore e sulla uscita dalla vita. In primo luogo Ha messo in evidenza come da sempre il pensiero filosofico si sia occupato della sofferenza in quanto principio che rende simile ogni uomo. Ha poi distinto l'aspetto psichico del dolore e, citando Peter Singer, ha affermato che l'uomo non è l'unico essere a soffrire, basta pensare alle angosce di un animale stretto in una gabbia. Ma la filosofia, aggiunge, si interroga da sempre anche sul dolore esterno, sulla vita e sulla morte. In tal senso ha posto in evidenza le diverse posizioni di David Hume ed Immanuel Kant. Concludendo la sua relazione, ha poi posto attenzione a come vi sia un legame di carattere esistenziale tra bioetica e filosofia: non è possibile, ha affermato il prof. "fare bioetica senza interrogarsi sull'etica", in quanto ci si interroga su ciò che è moralmente giusto.
Il prof. Khaled Fouad Allam, docente di Sociologia del mondo musulmano, presso l'università di Trieste, Urbino e la Stanford University of Florence, è poi intervenuto sul significato del dolore e il valore della persona nella religione islamica partendo dal corpo come paradigma ,ma anche come "mistero che assume sin dal concepimento un linguaggio". Il corpo diviene centrale nella riflessione sociale e scientifica a tal punto da parlare di "cittadinanza del malato". Nella cultura islamica, il corpo assume però diversi aspetti: comunitario, in quanto implica una identità collettiva e psicoaffettiva; proto individualista, in quanto la libertà di scelta e di assumersi le responsabilità è affidata all'uomo; come linguaggio nelle sue diverse forme espressive. In questa complessità, la religione diviene un fatto sociale e condiziona gli elementi su cui si costruisce una società. Nel sistema coranico, la lingua araba forma un certo tipo di coscienza in quanto nel Corano è la divinità che parla e comunica la sua volontà. Da qui l'importanza e l'influenza della religione in ambito sociale.
Nel pomeriggio del giorno 20, sono intervenuti sul significato del dolore e il valore della persona nella religione ebraica e cristiana Nahmiel Ahronee, Ministro del culto ebraico della comunità di Ancona e la prof.ssa Rosanna Virgili, docente di Esegesi dell'Antico Testamento, presso l'Istituto Teologico Marchigiano di Ancona.
Il Ministro del culto ebraico ha affermato che la Bibbia è gioia ed è precisa riguardo alla creazione dell'uomo come immagine e somiglianza di Dio. In tale atto risiede il valore alla sua esistenza e della vita e l'uomo ha il dovere di ricordare questo di fronte al male e alla sofferenza e non deve abbandonarsi all'odio e alla vendetta.
Ahronne afferma inoltre che vi è una distinzione tra giustizia divina e quella umana e, a volte, la giustizia di Dio non viene compresa perché ritenuta ingiusta. Il Ministro del culto ebraico sembra affermare una pedagogia della sofferenza in quanto ha lo scopo di far capire che si è commesso un errore e, di conseguenza, ciò porta alla presa di coscienza e al cambiamento. Prosegue però che la sofferenza è anche mistero e di fronte ad essa, come ci insegna Giobbe, a volte occorre tacere e imparare a convivere con esso.
La prof.ssa Rosanna Virgili, parte invece dalla donna come depositaria del dolore: ci consegna il dolore con la scelta, accolta dall'uomo, di fare entrare il male nella creatura umana. Ma in questa modo la donna consegna anche la maternità.
Per la Virgili "Dio passa il testimone della creazione alla donna" e "nel parto il segno del dolore è potenza" in quanto genera la via. Ma ancora oggi la donna può morire di parto e in questo "vita e morte si baciano". prosegue aggiungendo che nella Bibbia il dolore non è mai rassegnazione. Nel Cantico dei Cantici diviene fuoco della passione di un amore. Ma c'è anche il dolore di Dio che soffre e si addolora sino a pentirsi della stessa creazione, trovando però speranza in un uomo giusto: Noè. Vi è poi il grido di dolore di Gesù sulla croce che nasce dall'abbandono del Padre. Un abbandono che si fa mistero nella Pasqua.
In conclusione e dando spazio all'emozione e alla gioia, come direbbe Nahmiel Ahronee, ciò che rimarrà nel cuore e che ha stupito gli stessi insegnanti di religione, consapevoli della complessità del tema, è la grade disponibilità di tutti i relatori a porsi in dialogo su un tema così complesso, dimostrando quanto sia importante, per giungere ad un obiettivo comune, aprirsi all'altro.
Ma ancora di più la grande partecipazione e attenzione degli alunni del Liceo Scientifico "Rosetti". Numerose le domande al termine di ogni giornata, alle quali sono stati chiamati i relatori a rispondere. Mirabile l'impegno di molti ragazzi nella stessa organizzazione, elaborando il manifesto per l'esposizione del programma e distribuendosi in: servizio d'ordine, di sala, di accoglienza, di segreteria, esibizioni musicali e letture a tema.
Un doveroso ringraziamento va alle aziende: IMAC di Montefiore (AP). La EDIF Holding di Corridonia(MC), e il Laboratorio Analisi Fioroni di San Benedetto del Tronto (AP). Ai relatori sono stati donati una pubblicazione della Banca Delle Marche e l'ultima pubblicazione di Antonio De Signoribus "Segreti e Storie popolari delle Marche".
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