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Virginia Mandolini presentata da Sabrina Cava

San Benedetto del Tronto | La Maschera nera, il romanzo di Virginia Mandolini, presentato al Caffè Soriano, venerdì 22 marzo è stato protagonista di una serata vivace, piacevole, ricca di pensieri ed emozioni.

di Sabrina Cava

Sabrina Cava e Virginia Mandolini

Sulla tavolata guarnita di i fiori, dono delle colleghe dell'autrice, Mimmo Minuto, appassionato promotore di nuovi autori, io,, presentatrice vivace e attenta, per definizione stessa dell'autrice che ringrazio, Maria Egle Spotorno, attrice di pregio, Francesco Mandolini, fratello dell'autrice in veste di tecnico, abbiamo affiancato e supportato  Virginia Mandolini nella sua nuova e inedita veste di scrittrice.

Nell'ambiente soft dell'ormai famoso caffè, di fronte a una folta platea attenta, tutto è iniziato con la melodia dolce e incalzante di una canzone di Enya, che ha immerso gli astanti, già da subito, nell'atmosfera misteriosa del romanzo.
Ha poi aperto l'incontro Mimmo Minuto, riportando qualche simpatica nota sulla giovane scrittrice, da lui conosciuta fin da ragazzina. Precisione, attenzione al dettaglio, cura di ogni aspetto, non ha mai incontrato un'autrice così, dice, né letto un libro, da presentare, fino alla fine.

Entrando poi nel vivo della serata, ho iniziato a porre all'autrice numerose domande sulla storia e sui protagonisti del suo romanzo.
Virginia è puntuale, espone con semplicità e immediatezza, "denunciando" il suo essere insegnante, il modo piuttosto inusuale in cui è nata la storia.
Dopo un'infanzia piena di voglia di scrivere e inventare ha poi trascorso molti anni della sua vita immersa nel lavoro e in altri pensieri e non si era più rivolta alla sua iniziale passione.

Nel gennaio del 2012 all'improvviso, le frulla nella mente una trama che inizia a buttar giù senza nessuna intenzione di trasformarla in un romanzo da dare alla stampa. Scrive per il pure piacere di dare vita alle sue fantasticherie. Pian piano il racconto si amplia e si arricchisce sempre più fino a diventare nel giugno successivo un romanzo vero e proprio.

Passa ore a studiare documentazioni per dare un'ambientazione realistica alla storia e per rendere credibili i personaggi.
Alcuni lettori, incuriositi, chiedono se avesse visitato i luoghi descritti, ma, lei risponde, non è quasi mai uscita dai confini italiani. San Paolo, isola di Clare, foresta pluviale, Roma...gli scenari che si susseguono nella loro varietà sono frutto solo della sua ricerca e della sua immaginazione.

Poi mi decido, e vado a toccare il tema forte della storia, l'amore, chiedendo come sono nati i due protagonisti.
I due giovani sono più "persone" che "personaggi, spiega l'autrice, perché, pur essendo la sua una storia inventata, ha cercato di rendere coloro che la animano umani, vicini alla realtà, con i loro difetti e le loro debolezze. La storia stessa a volte trascina il lettore in situazioni e ambienti lontani dalla vita quotidiana, altre volte invece fa loro assaporare le problematiche del vivere comune con un'attenta analisi psicologica.

L'autrice mette in evidenza come le varie scene che si susseguono via via siano state scritte sull'onda irrazionale di un'ispirazione e come lei si sia immedesimata nei personaggi, cercando di immaginare i loro pensieri, le loro emozioni, cosa provavano sia dal punto di vita di fisicità che esistenziale. Odori, sapori, rumori, sensazioni tattili, gioie e dolori... tutto curato con grande delicatezza e sensibilità.
A un certo punto il grande schermo del caffè si è acceso mostrando parole riprese dal romanzo, accompagnate da immagini particolari e da una musica suggestiva e l'attrice Egle Spotorno con grande capacità di interpretazione ha cominciato a leggere.
L'attenzione dei partecipante si è fatta ancora più viva, tutti sono apparsi coinvolti e persino commossi.

Quando Mimmo nel concludere l'incontro ha chiesto agli spettatori qualche domanda, ha preso la parola la dirigente Manuela Germani, presente anche lei assieme a molte insegnanti dell'ISC sud dove l'autrice lavora. Ha letto con piacere il libro, dice, ed è rimasta sorpresa dalla vena creativa dell'autrice, che conosceva solo come insegnante precisa e scrupolosa. Veramente, come l'autrice le ha augurato nella dedica, il romanzo l'ha catturata e fatta estraniare dalla routine quotidiana, facendola sognare ed emozionare.

La serata è terminata con la lettura da parte di Mimmo della quarta di copertina del romanzo, scritta da Micaela Sarubobo Genchi, la ragazza che le ha curato l'editing dell'ultima versione del romanzo, dandole una veste ancora più curata.

Aspettiamo il prossimo Virginia!

25/03/2013





        
  



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