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Gaspari:"A che gioco giochiamo?"

San Benedetto del Tronto | "Dalla politica nazionale agli interessi locali si riconosce l’attitudine alla protesta, che blocca i processi e vede protagonisti i colpi bassi".

di Martina Oddi

Il declino incontrollabile del PD, un partito di massa che si infrange contro le fazioni di interesse e si spegne sotto i colpi dei franchi tiratori. "Dopo le dimissioni di Rosi Bindi dalla Presidenza, Bersani che sta mollando la Segreteria, e la grande illusione di Prodi, non si sa come arginare la deriva che sta trascinando con sé tutta la dirigenza e i militanti". Questa l'analisi lucida di Gaspari, che aggiunge "bisogna tornare a pensare il partito".

Ma forse, allargando il campo ai campanilismi locali, la crisi si rivela più italiana di quello che sembra. Mentre il PdL - secondo alcuni - sta vivendo un risveglio dopo l'assopimento, in vista del voto, dopo aver toccato il fondo durante il Papi Gate, ora la crisi ha contagiato anche il PD. La via per uscire dal tunnel secondo il sindaco è una strada obbligata con le due corsi preferenziali delineate da Renzi e Barca. Ma forse la crisi dei due più grandi partiti nazionali nasconde qualcosa di molto più autenticamente popolare dell'antipolitica, che ne è solo un sintomo temporaneo. Basti vedere il consenso che è riuscito a guadagnare Grillo con il rush finale dello Tzunami Tour, per capire che l'antipolitica non è la determinante assoluta. E che il seme della discordia è scritto nel DNA degli italiani e li accomuna in modo trasversale.

Per avere conferma che tutto parte dal popolo e che non ci sono eccezioni nemmeno nel caso del declino della politica, basta ricercare le ragioni della crisi in atteggiamenti poco acclini alla mediazione e al rispetto dell'altrui posizione. Una piccola città come San Benedetto ne è la prova emblematica.

Tanto tranquilla da non far prevedere misure eccezionali per la sicurezza - che a dire il vero è un sicuro baluardo della Riviera, rispetto ad altri contesti e a parte alcune eccezioni, come la stazione - è teatro però di roventi polemiche che investono dalla facezie ai temi importanti per lo sviluppo. Ecco ancora che si ripropone la questione della movida in centro. Anche se ne è rimasta bene poca, e circoscritta al sabato sera, le misure adottate dal questore scontentano tutti: città sotto assedio per alcuni, misure troppo fievoli per altri - che invocano il pugno di ferro che - assicura Gaspari - non arriverà, mentre lascia intendere che si annunciano provvedimenti contro quegli imprenditori "che sono più che altro degli avidi prenditori e non fanno il bene della comunità". E a chi sostiene che gli immobili si svalutano a causa dei disordini presunti, "c'è da chiedere - dice il sindaco - chi vorrebbe acquistare casa in una via spenta e poco trafficata".

"Ma i cittadini, pochi per la verità, insorgono anche contro il sottopasso di via Pasubio, nonostante sia stato garantito l'impegno per le soluzioni migliori a livello tecnico e siano stati salvaguardati gli interessi dei due esercenti" afferma il sindaco che sottolinea come l'ostruzionismo costante dia il sentore di un gioco al massacro. "Faremo una rotatoria a 200 metri, con un investimento di 3.150.000 €, che risolverà il problema della viabilità e rispetteremo le pendenze obbligatorie per la risalita dei Tir" conclude Gaspari, sottolineando come il sottopasso sia al 2° posto tra le priorità dell'ANAS.

Sanità, altre polemiche. Sono i tagli e il loro mancato contrasto da parte dei Sindaci il capo d'accusa dei sindacati, a cui il sindaco risponde che c'è la massima attenzione all'argomento, che deve esserci convergenza ma che la riqualificazione delle strutture ospedaliere regionali - che sta mandando in panne la Giunta di Spacca - va fatta, come è stato fatto a San Benedetto, "che paga quindi uno scotto ingiusto". Anche sull'ospedale unico ognuno dice la sua, tra le avances di Castelli e i valuterò di Gaspari.

Come è giusto che sia in democrazia ognuno ha la sua idea, ma partendo da presupposti e valori comuni si procede più spediti verso il futuro. E quando è il momento, si deve scegliere.

20/04/2013





        
  



2+5=
Giovanni Gaspari

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