Non stiamo parlando di una raccolta di novelle, ma del nuovo libro di Sergio Rizzo "Razza stracciona", un libro "nato al contrario" (cioè dal titolo) che sviscera e mette a nudo alcune delle verità più toccanti e scandalose del Belpaese senza troppi complimenti.

Venerdì 12 aprile ho avuto l'occasione di assistere alla sua presentazione nell'antico palazzo Bice Piacentini. L'immagine di una Ducati rossa ha aperto la conferenza. Il giornalista co- autore de "La Casta", dunque, accertatosi di aver catturato la nostra attenzione con un oggetto apparentemente ma curiosamente impertinente, ci ha spiegato con chiarezza il significato di questa scelta. Dietro all'immagine della moto da corsa vi era in realtà la storia della perdita della sua azienda produttrice: mentre gli affari andavano a gonfie vele, è stata venduta ai tedeschi dell'Audi per una somma esigua rispetto al suo valore effettivo.

Era solo l'inizio di una lunga serie di epopee che stavano per esserci raccontate...
Gli scandali finanziari dei retroscena delle grandi imprese come la FONSAI sono scaturiti da favori tra parenti, compromessi..
In un Paese così poco affidabile politici e banche si mettono spesso d'accordo per favorire i loro interessi comuni a discapito di noi cittadini, spendendo i nostri soldi a nostra insaputa!

La corruzione che è all'ordine del giorno, poi, è accompagnata volentieri dall'astuzia di certi "guru" dell'economia. Rizzo ha citato ad esempio la rovina di Montepaschi o la privatizzazione di Telecom.

Siamo purtroppo vittime di un "capitalismo malato" in cui il denaro e le poltrone sono priorità, ma il turismo e la cultura vengono trascurati, tanto da essere omessi nel Decreto Sviluppo dell'ex-premier Mario Monti. L'Italia racchiude in sé 45 siti UNESCO, eppure le grandi opere arhitettoniche che nel Rinascimento fecero svenire Stendhal dalla meraviglia fanno oggi rabbrividire il visitatore straniero per lo stato in cui sono conservate: ovunque cartelli di pericolo crollo, sporcizia in quantità e una generale mancanza di organizzazione.

Perché non investire sulla "bellezza" che possediamo?
Si erigono intanto sempre più numerosi scempi edilizi moderni che non fanno altro che deturpare l'ambiente. Il nostro consumo del suolo sta aumentando ed è pari quest anno all'8%, mentre in Germania, dove la densità abitativa è nettamente superiore, è di circa 2 punti percentuali in meno.

Le cifre ci hanno lasciati sconcertati, sì, ci hanno dato una dimensione dei fatti, ma la vera finalità - e penso che Rizzo l'abbia colta in pieno - è stata quella di esortarci a riflettere.
Le persone sono spesso così prese dai loro impegni, dalla frenesia del loro individualismo, che è raro lo facciano. Fermiamoci dunque un attimo e pensiamo a ciò che accade intorno a noi.

Non lasciamo che ci venga tolto il pane dalla bocca senza che ce ne accorgiamo!