Metti una sera a cena con Andrea Bonioli 4Tet - Chalet La Bussola
San Benedetto del Tronto | Bravi. Affiatati. Concentrati. Professionisti, insomma. Insensibili ai profumi di pesce squisito, al placido panorama di mare non ancora stressato dai turisti, alle voci di compagnie allegre, talvolta poco silenziose e poco attente.
di Pier Giorgio Camaioni
Andrea Bonioli Quartet, quelli del disco con gli occhiali Ray-ban d'antan verdi e coi titoli buffi: il batterista-con-le-bacchette-rosse (autore e arrangiatore dell'intero album, chapeau!), il pianista Raf Ferrari di nome e di fatto, il lucido sassofonista con gli strumenti opachi, l'agile contrabbassista che rassomiglia a Francesco De Gregori ragazzo. Bravi. Affiatati. Concentrati. Professionisti, insomma. Insensibili ai profumi di pesce squisito, al placido panorama di mare non ancora stressato dai turisti, alle voci di compagnie allegre, talvolta poco silenziose e poco attente...
Ri-ascoltandoli, mi colpisce come ogni pezzo sia strutturato con rigore quasi matematico. Non succede sempre nel Jazz, dove l'improvvisazione-per-contratto, talvolta esasperata, può allontanare confondere e intontire l'ascoltatore. In "Today", ogni pezzo conserva un chiaro (e magari orecchiabile) motivo ricorrente, svolto e riproposto con invenzioni non casuali, che conducono chi ascolta per strade libere ma comprensibili, mai accidentate. Pezzi scritti studiati arrangiati ed eseguiti con rispetto del pubblico. C'è equilibrio, margine di manovra, i musicisti non suonano mai al limite, niente gesti, niente barocchismi, niente scene. La batteria è un ricamo sempre nuovo. C'è essenza e atmosfera. Un quartetto con gli ingranaggi a posto, senza attriti, senza ansia da prestazione. Rasserenante e leale, anche se al Jazz questo non è richiesto.
Quelli che non t'aspetti sono i titoli, divertenti, originali, ironici, leggeri. Pensosi, in fondo. Quante volte facciamo quella faccia un po' così, sentendo titoli improbabili incomprensibili insulsi mielosi indigesti pomposi sempre i soliti o addirittura da presa in giro. E pensiamo... bah! Stavolta no. Ovviamente I-Pod, You Tube, Face Book, Grande Fratello, Low Cost, I-Kea, Outlet, No B-day non significano niente, hanno solo il compito di far sorridere e un po' riflettere sulla loro stessa "esistenza", sono giusto un riferimento curioso. Un po' come quando in musica classica usava contrassegnare i concerti con la K seguita da un numero. Che noia. Andrea Bonioli ha inventato quest'altro metodo, meglio no? Anche questo è Jazz...
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22/05/2013
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