L'assessore Donati sulla sentenza della Corte Costituzionale
Ascoli Piceno | L'Assessore Sandro Donati: "Sentenza complessa di incostituzionalità parziale. La Regione si adeguerà immediatamente con una proposta di legge ai rilievi per le parti indicate". La replica al consigliere Latini.
di Sandro Donati
Sandro Donati
Dichiarazione dell'assessore regionale all'Ambiente Sandro Donati:
"La sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale 3 del 2012 non può prestarsi a strumentalizzazioni politiche e letture semplicistiche. Si tratta infatti di una pronuncia di incostituzionalità parziale, in cui la Consulta ha anche riconosciuto la legittimità di significative disposizioni regionali impugnate dallo Stato. La Regione darà immediata applicazione alla sentenza, già dalla prossima seduta di Giunta, attraverso l'approvazione di una specifica proposta di legge per l'integrale recepimento della normativa comunitaria, così come suggerito dalla Corte Costituzionale.
Proposta di legge che sarà subito trasmessa all'Assemblea legislativa, confermando la linea del pieno rispetto del principio di legalità che ha sempre ispirato l'azione del governo regionale. La sentenza, peraltro, è composita e di difficile lettura per l'oggettiva complessità della materia che risulta incandescente e coinvolge l'attività dello Stato, non solo per gli impianti a biogas e biomasse, ma per tutti i lavori e opere che incidono sull'assetto del territorio.
È indicativo, a tal proposito, il lungo tempo intercorso tra l'udienza (27 febbraio) e il deposito della sentenza (22 maggio). Ancora di più lo è il fatto che nella parte di maggiore rilevanza della sentenza, concernente l'individuazione dei progetti da sottoporre a Via o a verifica di assoggettabilità, non sia citata la normativa statale di cui la legge regionale costituiva applicazione, ma esclusivamente quella comunitaria.
In relazione alla complessità delle valutazioni conseguenti alla sentenza, la strada che sarà percorsa è quella della massima condivisione e della corresponsabilità delle scelte con l'Assemblea legislativa, compreso l'iter attuativo della legge 30 che viene superato dal nuovo quadro delineato dalla Corte. Resta il fatto che analoghe disposizioni di altre Regioni non sono state impugnate dal Governo: così si crea ora una disparità di condizioni tra le Marche e gli altri territori rispetto ai progetti da assoggettare a Via".
E sulla Sentenza della Corte Costituzionale, ecco la replica di Donati al consigliere Latini
"Una conoscenza più precisa delle normative comunitarie, nazionali e regionale eviterebbe forse che la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale 3 del 2012 venisse strumentalizzata a soli fini demagogici. La sentenza è di una complessità tale da consigliare a chiunque il massimo della prudenza di giudizio".
Lo afferma l'assessore regionale all'Ambiente ed Energia, Sandro Donati, che replica alle considerazioni del consigliere regionale Dino Latini. "Non sono poche le inesattezze contenute nella nota del consigliere regionale Latini. Una su tutte, l'affermazione secondo cui la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza di incostituzionalità della legge regionale sulla Via. Si tratta, al contrario, di una pronuncia di incostituzionalità parziale, in cui la Consulta ha anche riconosciuto la legittimità di importanti disposizioni regionali impugnate dallo Stato.
Se, poi, come dichiara il consigliere Dino Latini, l'incostituzionalità della legge regionale era nelle cose, perché egli stesso ha a suo tempo espresso in aula parole di plauso e soddisfazione, auspicando addirittura che non diventasse un freno alle iniziative imprenditoriali quale volano produttivo per il territorio? Errata, poi, l'affermazione secondo cui sarebbe stato sufficiente verificare che dietro a ogni domanda di autorizzazione ci fosse un imprenditore agricolo. La normativa nazionale e comunitaria non preclude, infatti, a un imprenditore non agricolo di presentare richiesta di autorizzazione ed eventualmente avviare un impianto a biomasse".
"La sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale 3 del 2012 non può prestarsi a strumentalizzazioni politiche e letture semplicistiche. Si tratta infatti di una pronuncia di incostituzionalità parziale, in cui la Consulta ha anche riconosciuto la legittimità di significative disposizioni regionali impugnate dallo Stato. La Regione darà immediata applicazione alla sentenza, già dalla prossima seduta di Giunta, attraverso l'approvazione di una specifica proposta di legge per l'integrale recepimento della normativa comunitaria, così come suggerito dalla Corte Costituzionale.
Proposta di legge che sarà subito trasmessa all'Assemblea legislativa, confermando la linea del pieno rispetto del principio di legalità che ha sempre ispirato l'azione del governo regionale. La sentenza, peraltro, è composita e di difficile lettura per l'oggettiva complessità della materia che risulta incandescente e coinvolge l'attività dello Stato, non solo per gli impianti a biogas e biomasse, ma per tutti i lavori e opere che incidono sull'assetto del territorio.
È indicativo, a tal proposito, il lungo tempo intercorso tra l'udienza (27 febbraio) e il deposito della sentenza (22 maggio). Ancora di più lo è il fatto che nella parte di maggiore rilevanza della sentenza, concernente l'individuazione dei progetti da sottoporre a Via o a verifica di assoggettabilità, non sia citata la normativa statale di cui la legge regionale costituiva applicazione, ma esclusivamente quella comunitaria.
In relazione alla complessità delle valutazioni conseguenti alla sentenza, la strada che sarà percorsa è quella della massima condivisione e della corresponsabilità delle scelte con l'Assemblea legislativa, compreso l'iter attuativo della legge 30 che viene superato dal nuovo quadro delineato dalla Corte. Resta il fatto che analoghe disposizioni di altre Regioni non sono state impugnate dal Governo: così si crea ora una disparità di condizioni tra le Marche e gli altri territori rispetto ai progetti da assoggettare a Via".
E sulla Sentenza della Corte Costituzionale, ecco la replica di Donati al consigliere Latini
"Una conoscenza più precisa delle normative comunitarie, nazionali e regionale eviterebbe forse che la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale 3 del 2012 venisse strumentalizzata a soli fini demagogici. La sentenza è di una complessità tale da consigliare a chiunque il massimo della prudenza di giudizio".
Lo afferma l'assessore regionale all'Ambiente ed Energia, Sandro Donati, che replica alle considerazioni del consigliere regionale Dino Latini. "Non sono poche le inesattezze contenute nella nota del consigliere regionale Latini. Una su tutte, l'affermazione secondo cui la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza di incostituzionalità della legge regionale sulla Via. Si tratta, al contrario, di una pronuncia di incostituzionalità parziale, in cui la Consulta ha anche riconosciuto la legittimità di importanti disposizioni regionali impugnate dallo Stato.
Se, poi, come dichiara il consigliere Dino Latini, l'incostituzionalità della legge regionale era nelle cose, perché egli stesso ha a suo tempo espresso in aula parole di plauso e soddisfazione, auspicando addirittura che non diventasse un freno alle iniziative imprenditoriali quale volano produttivo per il territorio? Errata, poi, l'affermazione secondo cui sarebbe stato sufficiente verificare che dietro a ogni domanda di autorizzazione ci fosse un imprenditore agricolo. La normativa nazionale e comunitaria non preclude, infatti, a un imprenditore non agricolo di presentare richiesta di autorizzazione ed eventualmente avviare un impianto a biomasse".
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23/05/2013
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