L’Approfondimatto. Voto a 5 selle: un lusso che non ci possiamo più permettere
Roma | E c’è già chi pensa ad un Movimento B&B
di Gaetano Buompane
Il comico genovese Beppe Grillo
Gaetano Buompane, scrittore e sceneggiatore. Ha scritto il romanzo "Bomba libera tutti" - bloggarsiaddosso.wordpress.com
Mentre Enrico Letta se ne va in giro per l'Europa a tranquillizzare i suoi colleghi sul fatto che in Italia, da quando c'è lui, le cose sono cambiate, il popolo continua a dover fare i conti della serva. Si mettono da parte anche gli spiccioli e comunque in molti si sono accorti che non basteranno nemmeno per farsi un fine settimana al mare. "Quest'anno l'unico lusso che mi sono potuto permettere è stato quello di votare 5 stelle" ci dice un operaio in cassa integrazione, "ma visto l'andazzo mi sembra la solita vecchia politica a mezza pensione".
Il numero dei delusi, infatti, quelli che col senno di poi dicono che "non ne è valsa la pena", cresce di giorno in giorno. Doveva essere una Rivoluzione e invece il Movimento di Grillo inizia a cadere a pezzi. Insomma, per l'elettore italiano è una passione continua, mai una gioia, mai una certezza. Se poi gli espulsi se ne andranno nelle file del Pd a sostenere un governo con Berlusconi allora sarebbe proprio una beffa. "La prossima volta" ci dice uno degli elettori delusi "metto direttamente una croce sul simbolo del Pdl, così almeno lo so fin da subito che il mio voto andrà a puttane".
E infatti, finché destra e sinistra rimarranno imparentati, chi sta al governo continuerà a fare i comodi suoi. Berlusconi, nonostante le sentenze che pendono sulla sua testa, continua a giurare eterna fedeltà all'esecutivo Letta. Gli tocca addirittura frenare il suo Esercito delle Libertà che giura vendetta qualora qualcuno si permettesse anche solo di sfiorare un capello del suo tupè. In fondo per l'affaire Mediaset quello che rischia è l'interdizione dai pubblici uffici, in quelli privati potrà sguazzarci per quanto gli pare e piace.
Matteo Renzi intanto scalda i muscoli in panchina in attesa di entrare in partita. Il Pd è atteso a due appuntamenti importanti, il congresso e le primarie, e lui non vede l'ora di prendersi qualche rivincita. Eppure i sentori sono quelli che, ancora una volta, la vecchia guardia possa farsi in quattro per fare in modo di tenerlo fuori dal gioco e questa volta senza dover cambiare le regole in corsa. Pare che i requisiti necessari per candidarsi a premier siano quelli di non chiamarsi Matteo, di riuscire a dire coca-cola senza aspirare la "c" e soprattutto di non essere mai stato più di una volta ospite da Lilli Gruber.
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19/06/2013
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