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La biennale ha avuto il merito di focalizzare l'attenzione sull'eccellenza del florovivaismo locale

Grottammare | I progettisti rappresentanti delle Scuole italiane di paesaggio, durante la loro permanenza saranno impegnati nella realizzazione di undici giardini temporanei (27 luglio-11 agosto) che abbracceranno i punti più suggestivi del vecchio e nuovo incasato

La conferenza stampa della presentazione dell'evento

A Grottammare al taglio del nastro l'edizione 2013 di Giardineggiare, la biennale che ha avuto il merito di focalizzare l'attenzione sull'eccellenza del florovivaismo locale conosciuta e apprezzata anche all'estero. Messe in relazione dal professor Sergio Martellucci, coordinatore della Biennale del Giardino Mediterraneo, le idee progettuali verranno realizzate all'interno delle principali piazze della città.

I progettisti rappresentanti delle Scuole italiane di paesaggio, durante la loro permanenza saranno impegnati nella realizzazione di undici giardini temporanei (in esposizione dal 27 luglio all'11 agosto) che abbracceranno i punti più suggestivi che si snodano tra il Vecchio e il Nuovo Incasato: "Darsi alla macchia" presso Largo Colombo sarà curato dagli allievi dell'Università degli Studi di Genova, "Calipso" presso il Torrione Battaglia sarà ad opera degli studenti dell'Università degli Studi di Roma, "Profumi d'arte" a Piazza Peretti curato dall'Università degli studi di Venezia, "Quint'essenza" presso il Parco della Madonnina verrà realizzato dall'Università degli studi di Roma, "Le ombre dell'Eden" a Piazza San Pio curato dall'Università degli Studi di Genova, "Il sesto senso" a Piazza Fazzini per l'Università degli Studi di Camerino, "Mediterranean Overturning" presso la Piazza dell'Agioletto ad opera dell'Università degli Studi di Firenze, Slargo Raffaello ospiterà i lavori degli studenti dell'Università di Firenze con " Scatordino" e dell'Università di Ancona e Bologna con " I colori della cucina mediterranea in Giardino", "MediterraneaMente" sarà realizzato presso la pinetina di via Roma dall'Università degli Studi di Reggio Calabria e, infine, L'Università degli Studi di Palermo si occuperà della pineta di via Laureati con il giardino dal titolo "Futuro in corso".

L'appuntamento con la Biennale, realizzato grazie alla collaborazione tra CIA Confederazione Italiana Agricoltori, Comune di Grottammare, Marche Flor è nata per omaggiare il florovivaismo a Grottammare e per regalare percorsi suggestivi e sensoriali alla città e ai turisti ospiti, che potranno assistere durante la serata di sabato 3 agosto del Cabaret Amore Mio alla premiazione ufficiale del progetto vincitore.

"L'estro dei giovani progettisti - ha detto Ugo Marcelli, Presidente della Cia di Fermo e Ascoli Piceno - rappresentano uno slancio e uno stimolo a ripensare il florovivaismo in chiave moderna affidandosi anche alla validità e alle freschezza delle proposte pervenute.

Questo settore è un patrimonio del territorio e come tale va seguito e valorizzato a beneficio delle aziende che in esso operano oltre che per il territorio stesso. "Quest'anno l'evento, che ha coinvolto tutte le scuole di paesaggio italiane, ha rilievo nazionale con uno sguardo forte sull'Europa e sul mondo, su temi, stili e tecnologie del giardino contemporaneo. Si riflette sulla crisi, sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale e sul futuro delle aree verdi nella città mediterranea. La sinergia, ormai consolidata da questa edizione 2013 tra Università ed operatori del settore florovivaistico proietta Grottammare ed il distretto verso il futuro da affrontare", ha detto l'architetto Sergio Martellucci coordinatore della Biennale del Giardino Mediterraneo.

Da rilevare che le università coinvolte sono le uniche 12 università italiane che propongono corsi dedicati all'architettura del paesaggio (sopravvissute al decreto Gelmini). La manifestazione, quindi, ha valenza nazionale per questo settore.
Inoltre, da mercoledì 24 luglio, si apre al MIC la mostra dei progetti.
Di seguito, il progetto dell'università di Palermo che ha aderito e occupa il giardino nr 11 della Pineta via Laureati angolo via Crucioli.

UniPA progetta per Giardineggiare 2013: "Futuro in corso"

Per l'edizione 2013 di Giardineggiare l'Università di Palermo partecipa con un progetto selezionato dal Laboratorio di Arte dei Giardini e Architettura del Paesaggio.
Il progetto è inserito in un contesto urbano fortemente caratterizzato sia a livello di maglia viaria e per la presenza della linea ferroviaria, ma soprattutto per la forte presenza della pineta che accompagna il tracciato delle rotaie su un lotto di dimensione prevalentemente allungata, in cui la dimensione longitudinale orizzontale si contrappone alla maestosa dimensione dei pini che si sviluppano in verticale raggiungendo altezze importanti. Il parterre è pianeggiante e rifinito con ciotolino molto fine.

Il carattere da allestimento temporaneo ha guidato le scelte per la soluzione progettuale, la cui dimensione allegorica e concettuale è decisamente sottolineata dai materiali. Il paesaggio mediterraneo attraverso un palinsesto di specie tipiche, mescolato agli elementi artificiali che simboleggiano la costruzione sono gli ingredienti di questa soluzione, con un gioco di contrasti in cui natura e artificio si contendono la scena e si sovrappongono continuamente nello snodarsi di un percorso ideale tra colori e aromi delle specie mediterranee.

La riflessione sulla questione del giardino temporaneo ci ha portato a immaginare di inscenare un cantiere, non solo come rappresentazione della temporaneità, ma anche come simbolo della costruzione di futuro; un cantiere, dunque che si presenta come la base di un processo ideale di fabbricazione, in divenire, di nuove forme di strutturare il verde, di riconoscimento e fruizione dello stesso.

Il progetto prevede quindi una prima recinzione che nasconde un giardino segreto, una sorta di hortusconclusus che rievoca i confini del giardino mediterraneo siciliano, u'jardinu, ovvero l'orto di casa, inteso come prosecuzione della casa stessa, un giardino produttivo, familiare e fortemente radicato alla cultura dell'abitare. Il recinto è una rete zincata mobile, interrotta a tratti da paramenti verticali di varia natura.

All'interno di questo giardino, una passerella in forma di ponteggio da cantiere, conduce, in un percorso obbligato, attraverso un racconto delle specie mediterranee: filari di agrumi e ulivi, come una maglia allegorica di pilastri, si affiancano ad una esposizione di aromatiche in strisce basse e fitte, in contrasto con le piante alte che coprono l'estradosso delle pedane del ponteggio e che sono fruibili solo dal basso, ideale bosco mediterraneo che si appropria dell'artificio.

La scenografia di un cantiere vuole, in termini di paradosso, descrivere l'istanza di natura in diretta correlazione, ma anche in forte contrasto con il processo di costruzione e consumo di suolo; una sorta di racconto ironico di un giardino-in-progress che occupa gli spazi della costruzione della città.

Sono progettisti di "Futuro in corso" Gaetano Cascino, Piero D'Angelo, Rosita Giammellaro, Sebastiano Lombardo, allievi e collaboratori interni del Laboratorio di Arte dei Giardini e Architettura del Paesaggio, IV anno, attivo presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Palermo, docente l'architetto Manfredi Leone.

 

23/07/2013





        
  



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