Dalla messa in vigore dell'obbligo d'istruzione per tutti per almeno otto anni è scaturito un aumento esponenziale dei consumatori del settore. Infatti l'agevolezza dei costi per il materiale didattico ha permesso facile accesso agli studi anche ai meno facoltosi, ma ciò, invece di creare una situazione positiva e paritaria, ha dato il via ad una vera e propria speculazione. La Legge ha favorito la concorrenza stabilendo gare di appalto tra le aziende per ogni necessità edilizia- come la riparazione di porte, finestre, sistemi di riscaldamento -, per i viaggi d'istruzione - prima di prenotare i biglietti per un aereo, ad esempio, bisogna consultare almeno tre agenzie diverse - per l'adozione dei libri di testo..

E' ovvio che nascono alti conflitti per interessi economici che mal s'addicono con l'aspetto immacolato ed intaccabile dei nostri sacrosanti templi della cultura. Vorrei in particolare prendere in esame il caso dei libri di testo, il cui peso non grava soltanto sulle spalle di noi studenti, ma soprattutto sui portafogli di mamma e papà. Inutili sono state le varie promesse e riforme dell'ex-ministro Gelmini che promise nel lontano 2009 un ribasso del 30 % e ugualmente vani i conseguenti tentativi di sostituire i libri cartacei con quelli "misti" - cioè con CD o file digitali allegati - .. E non saranno neanche Agende Digitali o Decreti Sviluppo a far rispettare i tetti di spesa dai docenti che obbligheranno l' acquisto di libri che sulla lista scrissero sotto la voce "consigliato".

Se consideriamo, poi, che un sondaggio ufficiale dell'Adiconsum ha registrato uno sforamento del 23% circa nell'A.S. 2012-2013, escludendo questa diffusissima pratica, possiamo dire che l'inflazione reale tocca il 30 % - quando il limite massimo imposto dal MIUR non supera il 10% . Anneghiamo quindi in questo mare di spese dove l'unico salvagente dicono sia il libro di seconda mano. Il nuovo decreto Profumo stabilisce un'unica adozione per sei anni nella scuola secondaria di primo e secondo grado, salvo modifica degli ordinamenti scolastici, ed è altrettanto "giusto" che in caso subentri un nuovo insegnante, questo abbia la facoltà di cambiare. Data l'instabilità e la crescente precarietà dei docenti gli studenti si troveranno ogni anno a dover comprare nuovi libri, sempre più cari e sempre più ricchi di aggiunte, inutili grafici e dati poco attintenti ai programmi.

Il problema si evolve quindi impedendo l'ereditarietà di testi da parte di cugini e fratelli o sorelle maggiori ed ostacolando il mercato dell'usato. Incoerenza della Legge o soltanto un suo celato disinteresse per la situazione in peggioramento della Scuola pubblica?