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Una collina minaccia un intero quartiere

San Benedetto del Tronto | I residenti di Via Gabrielli a Porto d'ascoli, in zona ragnola chiedono aiuto per risolvere una situazione di imminente pericolo- nel silenzio totale dell'Amministrazione si alza una voce, quella dei cittadini.

di Sabrina Cava

Ieri, 26 Agosto , in un afoso pomeriggio di fine estate ho ricevuto una telefonata da alcuni cittadini residenti in Via Gabrielli a Porto d’Ascoli, in frazione Ragnola.

Sono  un po’ allarmati del silenzio assordante che circonda una certa situazione che, una volta  poi recatami sul luogo mi hanno rappresentato.

Intorno al 1994-95, l’Impresa di costruzioni  Pignotti e Piergallini,  una delle più grosse e presenti sul territorio, su un terreno di sua proprietà, ha costruito un complesso di palazzine in cui oggi risiedono ben oltre 100 famiglie.

L’impresa ha ancora mantenuto la proprietà della collina alla cui base sorge il complesso residenziale.

Circa sei mesi fa però, in seguito alle forti piogge primaverili, lo status quo ha iniziato a subire alcune impreviste (?) modifiche.

Pare infatti che,  a causa di una falda acquifera la collina non più in grado di reggere il peso delle piogge ha iniziato a  subire delle modificazioni con uno scivolamento fino ad arrivare in adiacenza alle prime abitazioni portando con se vegetazione, detriti e fango.

Una famiglia è già stata evacuata perché impossibile garantirne la sicurezza e  le altre abitazioni vengono continuamente monitorate.

In occasione di ogni pioggia, mi dice una residente, i primi ad arrivare sono i Vigili Urbani che, con metro alla mano misurano se c’è stata qualche modifica anche impercettibile rispetto alla pioggia precedente.

Un fatto davvero inquietante. Il comlplesso è costruito tutto in discesa con la collina smottata che dall’alto incombe minacciosa.

Il Sindaco Giovanni Gaspari, come mi riferiscono,  ha già fatto i sopralluoghi per ben tre volte, l’Impresa  costruttrice, scarica le responsabilità, l’Amministrazione, attraverso gli apparati predisposti fa monitoraggio, ma tace.

Tutti sanno ma di fatto nulla accade se non il peggioramento della situazione.

I proprietari residenti  intanto, hanno provveduto a nominare un amministratore che li potesse rappresentare presso gli organi competenti, l’amministratore ha provveduto a nominare un geologo al fine di far redigere una perizia, a spese loro hanno poi provveduto alla nomina di una legale ascolana ma, alla mia domanda bè?, a distanza di oltre sei mesi cosa è stato fatto?  la perizia l’avete avuta?  la magistratura è stata attivata attraverso un doveroso esposto?.. non sappiamo ancora nulla,  questi la risposta dei cittadini che sentono la loro vita in pericolo;  adesso ricominceranno le piogge autunnali e poi invernali.  Gli immobili nel frattempo perdono il loro valore economico pur rappresentando per molti i sacrifici di una vita.

Non vorremmo mai dover piangere dopo e  appellandoci al sempre valido detto “ meglio prevenire che curare” ci chiediamo, perché aspettare che  una montagna di fango e massi frani all' improvviso,  che magari una fetta di collina venga  giù a poche centinaia di metri dalle abitazioni gettando  nel panico un intero quartiere con, non vorremmo mai, un epilogo ancora più drammatico?

Un appello allora a non aspettare l’emergenza ma iniziare subito con la messa in sicurezza della collina.

Che l’Amministrazione attraverso l’assessorato di riferimento si faccia carico di verificare in tempi strettissimi la proprietà della porzione di terreno che sta franando al fine di determinarne le responsabilità con i conseguenti obblighi, anche risarcitori. A corredo di questo articolo inserirò alcune foto “parlanti”.

 

 

27/08/2013





        
  



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