Ottimo piazzamento per quattro giovani professionisti della provincia di Ascoli Piceno
Grottammare | Sono tra i primi sette finalisti al concorso internazionale sul concetto di illuminazione per ambienti esterni urbani promosso dall'organizzazione no profit canadese Fondation CLU
di Stefania Mezzina
Il progetto
Sono gli unici italiani in finale, i quattro ragazzi, professionisti della provincia di Ascoli Piceno che si sono piazzati tra i primi sette finalisti al concorso internazionale sul concetto di illuminazione per ambienti esterni urbani promosso dall'organizzazione no profit canadese Fondation CLU (Concept Lumière Urbane) consociata all'azienda canadese Philips Lumec produttrice di sistemi per illuminazione pubblica.
Si tratta di Michele Baldassarri di Grottammare, Fabio Consorti di San Benedetto del Tronto, Fabio Marcelli di Pagliare del Tronto e Riccardo Sgattoni di Ascoli Piceno.
I giovani professionisti non salgono sul podio, ma i risultati sono indubbiamente ottimi, visto che tra 118 idee presentate sono gli unici italiani giunti in finale.
Lightitude è il tema del concorso, ovvero l'ideazione di un sistema di illuminazione esterna per le popolazioni artiche che sono soggette a particolari fenomeni di illuminazione naturale durante l'anno.
"La latitudine influenza notevolmente i cicli di luce naturale - spiegano i quattro - e la lunga assenza di luce naturale durante l'inverno artico, circa due mesi, causa una mancanza di serotonina nelle popolazioni artiche che possono conseguentemente soffrire di depressione stagionale (SAD), malattia riconosciuta ufficialmente dagli anni 80. In Europa 12 milioni di persone all'anno ed in Alaska circa il 9% soffre di SAD. Alcuni sintomi sono la malinconia, e ancora tristezza, sentimenti di colpa e d'inadeguatezza, indecisione e mancanza d'interesse nelle attività sociali quotidiane, eccessiva sonnolenza, difficoltà di concentrazione, aumento del peso corporeo".
Come può perciò un sistema di illuminazione artificiale aiutare le popolazioni artiche durante i lunghi periodi in totale oscurità?
Gli ingegneri Michele Baldassarri e Fabio Consorti, l'architetto Fabio Marcelli e il designer Riccardo Sgattoni hanno sviscerato questo tema e il frutto del loro lavoro multidisciplinare da vita a WALKY66.
"Un buon rimedio naturale, secondo i terapisti occupazionali, per produrre serotonina (quindi per combattere la SAD) quando non c'è la luce solare è fare attività fisica all'aria aperta - dicono i quattro professionisti - e un ottimo modo per fare attività fisica all'aria aperta è praticare il Nordic Walking".
Si tratta di uno sport di origine finlandese nato ufficialmente nel 1997 che favorisce salute e resistenza, con un consumo energetico fino al 46% superiore rispetto ad una camminata normale. E' praticato in circa quaranta paesi in tutto il mondo e stime fatte nel 2007 danno un numero di praticanti nel mondo pari a circa sette milioni e mezzo di persone, ma in costante e rapido aumento.
La camminata nordica è una delle discipline più in crescita nel mondo in questo momento. L'attività è maggiormente diffusa in Scandinavia e nell'Europa centrale.
"L'oggetto maggiormente caratterizzante di questa disciplina sportiva è sicuramente il bastoncino, e Walky66 è un bastoncino per il Nordic Walking luminoso ed energeticamente sostenibile, in cui l'energia elettrica necessaria per alimentare la sorgente luminosa Oled rgb interna, che viene generata dal movimento umano legato all'attività sportiva sfruttando principi fisici dell'elettromagnetismo ed immagazzinata in una batteria al litio - spiegano i giovani - Walky66 è un oggetto personale e privato, che grazie all'emissione luminosa, diventa un oggetto multifunzionale, con cui si può giocare, segnalare, illuminare. Ogni persona porta con se il proprio e lo mette insieme a quelli delle altre persone, fino a creare un vero e proprio sistema di illuminazione per ambienti esterni".
Dunque, dove c'è partecipazione e spirito di condivisione, c'è illuminazione pubblica.
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28/08/2013
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