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Il Quartiere Marina Centro replica e dice la sua insieme con i residenti

San Benedetto del Tronto | Quello che preoccupa semmai è la maleducazione di alcuni avventori, che in preda ai fumi dell’alcol, si sentono liberi di fare ciò che vogliono e ritengono migliore per il proprio divertimento e sollazzo.

di Sabrina Cava

Il Quartiere di Marina Centro

Il Pres. Quartiere Marina Centro, Pierfrancesco Troli, in concertazione col direttivo e con i membri del cominato, sentiti i cittadini replica ad alcune notizie e illazioni apparse su certa stampa nei giorni scorsi e lo fa in maniera decisa, fedelmente si riportano le sue parole: 

" In merito ad un articolo pubblicato da un quotidiano locale nella giornata di ieri, il Comitato di Quartiere Marina Centro, a nome anche dei residenti della zona tristemente identificata ormai come “Via Mentana”, e che comprende anche le vie limitrofe Palestro, Aspromonte, Galilei, Custoza, La Spezia etc, intende fare alcune precisazioni.

Nessuno si è mai sognato di negare agli esercenti la possibilità di svolgere tranquillamente il proprio lavoro, anche perché nella zona, locali quali caffetterie, bar, sale da thè, sono sempre esistiti, e nessuno se ne è mai lamentato. Quello che preoccupa semmai è la maleducazione di alcuni avventori, che in preda ai fumi dell’alcol, si sentono liberi di fare ciò che vogliono e ritengono migliore per il proprio divertimento e sollazzo.

Sono innegabili le immagini, e riprese non una tantum, ma con cadenza quasi quotidiana, di gruppi di sballati che usano i portoni delle abitazioni come vespasiani, che stazionano nei pressi degli androni cantando a squarciagola e suonando ogni tipo di strumento, convenzionale e non. E’ altresì impossibile negare che ci siano urla, schiamazzi e quant’altro disturbi il sonno dei residenti (nel periodo invernale anche due bombe carta fatte esplodere per puro divertimento…).

I pattugliamenti delle forze dell’ordine non sarebbero necessari se il problema non si ponesse. E riguardo le poche multe elevate, è difficile per chi le emette, e parliamo solo della polizia municipale, sanzionare tutti i trasgressori, che credete, sono molti di più dei sanzionati. Così come al giornalista così ironico, rivolgo un invito a transitare nella zona indicata al mattino dalle 6 alle 8, quando le donne che vivono in quelle abitazioni si ritrovano a dover svolgere un lavoro di pulizia straordinaria che di certo non è loro richiesto, ma si rende inevitabile se non si vuol vivere nel tanfo e nella sporcizia.

Il caos che si scatena tra le 2,30 e le 4,00 di ogni notte estiva, fortunatamente per i residenti solo nel week-end negli altri periodi dell’anno, non è nemmeno immaginabile da chi ha scritto. Magari se ci contattasse e passasse del tempo con i residenti in quelle ore, lo scrivente si renderebbe conto delle baggianate e degli errori fatti nel redigere l’articolo.

Così come non si tratta di uno sparuto gruppo di residenti, come da lui indentificato, ma di alcune centinaia, che hanno anche sottoscritto un esposto inoltrato alla Procura della Repubblica di Ascoli. E, caro il mio giornalista, i nomi e i numeri non mentono mai… Quelle che l’attento reporter chiama calunnie, non sono altro che il frutto di verbali emessi a carico degli esercenti per somministrazione di bevande a minori non solo di 18 anni, ma perfino di 16. Quindi non si tratta di calunnie e di fatti inventati, ma semplicemente della pura realtà. E se chi ha scritto il pezzo avesse letto il regolamento di polizia municipale, saprebbe che per legge è vietato l’assembramento dalle 22 alle 6 in strade e luoghi pubblici quando lo stesso disturba la salute e la vita dei residenti.

San Benedetto vive e deve vivere di turismo? E chi lo nega, anzi noi lo auspichiamo, ma questo non è turismo. In altre zone esistono bar, locali di intrattenimento, birrerie, ma certi fatti non accadono. Quindi o i locali non si trovano nei pressi di abitazioni, o sono più civili gli avventori.

Per non parlare dei danni riportati dalle abitazioni. E parliamo di portoni sfondati, persiani divelte, vetri rotti, cassette della posta staccate dai muri e trovate nei cassonetti dell’immondizia, sacchi di sporcizia rovesciati nei giardinetti delle abitazioni… O vogliamo negare anche questo, dinanzi anche a fatture che i residenti si sono visti recapitare, e costretti a pagare, dalle ditte che hanno eseguito i lavori per il ripristino dello stato dei luoghi…

Magari, se invece di fare i paladini di chissà quali cause, o scrivere cose inventate e non corrispondenti alla realtà, i giornalisti (fortunatamente non tutti!!!) si documentassero, entrassero in possesso di immagini, testimonianze, materiale che i residenti, e da qualche tempo anche gli organi preposti al controllo dell’ordine pubblico hanno, leggessero i verbali che con cadenza quasi settimanale vengono redatti dalle forze dell’ordine, la realtà dei fatti apparirebbe leggermente diversa da quella descritta. Ma come dice il giornalista in questione i residenti non usciranno di casa da decenni o non avranno visto film da lui citati, ma forse chi scrive farebbe meglio a scendere un po’ sulla terra e tra la gente, abbandonando quella navicella spaziale dalla quale guarda le cose secondo il proprio punto di vista e la propria realtà".                                                                                   

30/08/2013





        
  



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