L'Approfondimatto. La decadenza di Berlusconi e il ritorno del forzismo
Roma | Mentre a sinistra è tutto un gran mosciume
di Gaetano Buompane
Gaetano Buompane. Scrittore e sceneggiatore. È autore del romanzo Bomba libera tutti. Il suo blog personale bloggarsiaddosso.wordpress.com
Adesso che la nazionale ha staccato con largo anticipo il biglietto per i mondiali di calcio in Brasile, il mondo ha iniziato a guardarci con perplessità: d'accordo essere felici per la qualificazione raggiunta, ma incitare il Paese a scendere in piazza già da adesso per gridare Forza Italia è sembrato un po' a tutti decisamente prematuro. Interpellato a tal proposito al recente G20 l'imbarazzatissimo Enrico Letta ha dovuto così cancellare un paio di appuntamenti e mettersi lì con pazienza a rinfrescare la memoria dei suoi colleghi circa il movimento di Berlusconi nato nel 1994 e tentare di spiegare questa sorta di revival politico.
Obama, che non è riuscito a tenere a freno la sua spavalda esuberanza stelle e strisce, pare abbia sbottato dicendo: "Ma Berlusconi è il nanerottolo che mi diceva che ero abbronzato? Non l'avevate condannato e mandato in prigione?". Dopo che Letta gli ha spiegato che in Italia ci sono ben tre gradi di giudizio e che per Berlusconi sono addirittura quattro se ci mettiamo la giunta per le elezioni e le immunità e poi cinque con il voto in senato, il Presidente americano, per dimostrare come le cose nel suo Paese siano più rapide, ha alzato la cornetta del telefono rosso e ha ordinato di attaccare la Siria.
Già, perché all'estero proprio non capiscono cosa ci sia ancora da dover giudicare sulla decadenza del cavaliere. Tra condanne, compravendite di parlamentari, bunga bunga, festini in Sardegna, relazioni extraconiugali, botulini, impianti di capelli, lifting, ceroni... di politici più decadenti al mondo proprio non ce ne sono. Eppure per la tenuta di governo il diktat di Berlusconi sembra proprio necessario. "Dopo il definitivo dissolvimento del fascismo e il prolasso del celodurismo" dicono gli elettori di destra "se cade anche il forzismo, ahinoi, non rimane che un gran mosciume".
Hai voglia, infatti, a guardare con fiducia a sinistra. Alle feste estive del partito si srotolano ancora i tappeti rossi all'arrivo dei dirigenti che hanno fatto scempio degli ideali e delle lotte politiche di una vita, mentre i giovani turchi, ormai, sono diventati maturi precocemente e anche loro iniziano a ricoprirsi di quella muffa verdognola e un po' pelosetta. L'unico che ancora sgomita e Matteo Renzi, ma solo perché a sinistra è quello più a destra. Lo si potrebbe definire il politico futurista, rottamatore e asfaltatore, che guarda ai giovani e usa il loro gergo. "Il Pd deve tornare ad essere più cool" dice in occasione della presentazione del libro L'Italia dei Democratici. Fino ad ora, infatti, ha pensato solo a darlo via il cool.
|
17/09/2013
Altri articoli di...
Politica
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)
Festival dello sviluppo sostenibile (segue)
Fuori provincia
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji