La sanità dell’A.V. n.1 sta inquindando quella dell’A.V.n.5.
San Benedetto del Tronto | La denuncia del Dott. Mario Narcisi.
di Mario Narcisi
L'ospedale "Mazzoni"
Pubblichiamo il punto di vista del del Dott. Mario Narcisi sulla cattiva gestione della sanità locale.
"La gestione spregiudicata della sanità nella AV.n.1 ( Pesaro-Urbino) sta contagiando la sanità dell'A.V.n.5 (Ascoli-S.Benedetto).
L'Asur Marche sta creandosi un "alibi" per tacitare le critiche. Ultimamente le decisioni e i provvedimenti presi, per l'A.V. n.5 e l'A.V. n.1, dall'Asur vengono accomunati nelle stesse Delibere.
L'Asur, nell'Av.n.5, sta esportando, a nostro avviso, un cattivo esempio di sanità che penalizza la sanità pubblica e i cittadini.
Il cattivo modello della sanità messo in atto, dal Vertice della Sanità regionale, nel Nord delle Marche, sta invadendo, per il momento in modo sperimentale, la nostra Area Vasta. Quello che sta accadendo sembra seguire una logica e un obiettivo: "..più Enti e più soggetti saranno coinvolti, meno proteste si alzeranno".
Da quando abbiamo denunciato la presenza delle Associazioni pubblico-private, che erogano prestazioni sanitarie, all'interno dei Piccoli Ospedali nel Nord delle Marche, rimasti appositamente aperti, destrutturati strategicamente, per fare posto a questo tipo di sanità, sono cominciate ad apparire certe Delibere dell'Asur come quelle pubblicate sulla stampa locale, da Nino Orrea sul Corriere Adriatico del 9-10-13, che autorizzano prestazioni chirurgiche extraospedaliere in regime ambulatoriale e/o in day surgery nelle più svariate ubicazioni e nei diversi campi delle specialità chirurgiche ( chir. Oculistica, chir.Vascolare, chir. Ortopedica, chir. Gen.), purchè si siano attivati, con la massima sollecitudine, accordi per la copertura dell'urgenza e/o emergenza con il 118 o con il Pronto Soccorso dell'Ospedale più vicino, in caso di necessità. Sono escluse dalla sperimentazione le Case di Cura private che fanno già il Day surgery. Le Delibere che regolamentano la suddetta sperimentazione gestionale sono le seguenti. Trattasi della DGRM n.919 del 17-6-2013 e della Determina ASUR/DG n.572/2013 che riguardano la " Sperimentazione gestionale di chirurgia ambulatoriale extraospedaliera". Per tale iniziativa, la Regione mette a disposizione un budget di 250.000 euro per 6 mesi.
Si ricorda che si mantengono, per la nostra Area Vasta , 300,000 euro/annui per la protesica ortopedica e.... l'Ospedale muore, sottoutilizzato.
Questa non è la sanità che si merita questa popolazione Picena e in particolare la cittadinanza sambenedettese già mortificata dalle scelte inique subite, ma abituata , almeno, a ricevere trattamenti sanitari in strutture sanitarie appositamente costruite.
E' pur vero che, in coerenza con quanto previsto dalla Conferenza Stato-Regioni del 3-12- 2009 nel Patto per la Salute 2010-2012, molte prestazioni sanitarie ad alto rischio di inappropriatezza di ricovero dovevano, una volta valutati gli aspetti clinici e quelli socio-demografici dei pazienti, essere trasferite in regime ambulatoriale, ma non si parlava di ambulatori extraospedalieri.
Da noi, nell'A.V. 5, non essendoci più i Piccoli Ospedali, per queste prestazioni chirurgiche ambulatoriali si utilizzeranno le sedi di ambulatori di civili abitazioni o capannoni industriali attrezzati all'uopo e rispettosi di tutti i requisiti di Legge, ma certamente privi dei controlli scrupolosi, maniacali della Direzione Sanitaria Ospedaliera.
E questo è il riordino della sanità nelle Marche con le Reti Cliniche che dovrebbero, a detta del Presidente Spacca, "mirare a consolidare e migliorare la sicurezza e la qualità delle cure" ?.
E questa è la strada per sperimentare ( tra i primi in Italia) una riforma che, a detta dell'Assessore Mezzolani "è indispensabile per garantire il processo di riqualificazione del sistema e dei servizi e per mettere in sicurezza il sistema stesso dopo i tagli del governo" ?.
A noi, in verità, questo Riordino della Sanità, sembra uno sperpero di denaro pubblico poiché è da irresponsabili mettere progressivamente in difficoltà tutte le strutture pubbliche, privandole di risorse essenziali, minarne la qualità assistenziale e l'efficienza, per trasferire sempre più prestazioni al privato convenzionato.
L'inefficienza e l'incompetenza della sanità pubblica, causate strategicamente dai conflitti di interesse, raddoppiano, spesso triplicano i costi a carico del contribuente specialmente se si riducono le strutture sanitarie pubbliche a scatole vuote, ancora dispendiose per i costi fissi, ma incapaci di operare.
Non si può accettare un Piano di riordino della Sanità pubblica marchigiana proveniente da un simile pulpito di Dirigenza Regionale, con la benedizione della Amministrazione Comunale locale, che non dia ai cittadini delle garanzie di efficienza, sicurezza e omogeneità, proprio ora che sta per essere varata la Legge di Stabilità con ulteriori tagli alla Sanità.
Mentre, il Ministero della Sanità, con la Legge di Stabilità, taglia il Fondo per le prestazioni di assistenza ospedaliera acquistate dagli operatori privati accreditati, nelle Marche queste spese si mantengono, ma si bloccano le assunzioni e il turnover, si chiudono Reparti Ospedalieri e si improvvisano le Reti Cliniche.
LA GESTIONE DELLA SANITA' DELL'A.V. n.1 NON INQUINERA' QUELLA DELL'A.V.n.5. NOI , CITTADINI SAMBENEDETTESI E DEL PICENO NON CI STAREMO AD ESSERE UTILIZZATI COME "ALIBI "."
Dott. Mario Narcisi
Ex Direttore del DEA dell'Ospedale di S.B.T. e
rappresentante territoriale dell'AAROI-EMAC
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18/10/2013
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