La Regione Marche in prima linea per difendere il Made in Italy
Ancona | La Regione Marche si schiera a difesa del made in Italy e la giunta regionale, su proposta di Gian Mario Spacca, adotta il documento della Coldiretti in cui si chiede di condividere l’azione a tutela del vero “Made in Italy" agroalimentare.
A caccia di maiali
La Regione Marche si schiera a difesa del made in Italy. La giunta regionale, su proposta del presidente della Regione Gian Mario Spacca, ha adottato il documento della Coldiretti in cui si chiede di condividere l'azione a tutela del vero "Made in Italy" agroalimentare, con particolare riguardo al settore della carni suine.
La comunicazione è stata immediatamente trasmessa al Ministro dell'Agricoltura e della Salute Beatrice Lorenzin ed al consiglio regionale delle Marche con l'auspicio della massima adesione all'azione intrapresa dalla Coldiretti a tutela del settore agroalimentare italiano.
Il fine è quello di assicurare il rispetto, da parte della Commissione europea, del termine del 13 dicembre 2013, imposto dal regolamento n.1169/2011/CE, per l'attuazione dell'obbligo di indicazione del paese d'origine o del luogo di provenienza con riferimento alle carni suine.
"Riteniamo necessario promuovere - spiega Spacca - , tutte le iniziative più opportune al fine di prevenire le pratiche fraudolente o ingannevoli, ai danni del Made in Italy in particolare nel settore del commercio con l'estero delle carni suine e in ogni altro tipo di operazione o attività commerciale in grado di indurre in errore i consumatori. Per questo va assicurata la più ampia trasparenza delle informazioni relative ai prodotti alimentari ed ai relativi processi produttivi e l'effettiva rintracciabilità degli alimenti, impedendo l'uso improprio di risorse pubbliche per finanziare progetti o imprese che possano alimentare il fenomeno del finto Made in Italy, introducendo fattori di concorrenza sleale per le imprese italiane e pregiudicando gli interessi dei cittadini e dei consumatori. E' fondamentale - conclude Spacca - ottenere informazioni esaustive, anche al fine di valutare possibili azioni legali a tutela dell'immagine della Regione e del Paese il cui improprio utilizzo procura danni al sistema produttivo ed occupazionale regionale e nazionale".
Nel documento di Coldiretti adottato dalla giunta inoltre, si sottolinea che, nell'ambito dell'approvazione, a livello comunitario, dei provvedimenti di attuazione, sarebbe necessario rendere efficaci i decreti attuativi della legge 3 febbraio 2011, n. 4 e introdurre l'obbligo di svolgimento di campagne di informazione per gli organi di controllo e per i consumatori sulle normative in materia di etichettatura dei prodotti alimentari e le indicazioni di origine.
Sulla base di queste indicazioni, il presidente Spacca, nella lettera al Ministro Lorenzin, sollecita quindi l'avvio di un sistema analogo a quello previsto dall'articolo 10 della legge 14 gennaio 2013, n.9, (Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini), al fine di rendere accessibili a tutti gli organi di controllo ed alle amministrazioni interessate le informazioni ed i dati sulle importazioni e sui relativi controlli, riguardo l'origine di tutti i prodotti alimentari e per assicurare l'accesso ai relativi documenti da parte dei consumatori anche attraverso la creazione di collegamenti a sistemi informativi ed a banche dati elettroniche gestiti da altre autorità pubbliche.
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02/12/2013
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