Dal Brasile al Sudafrica
San Benedetto del Tronto | Gilberto Gil & Vusi Mahlasela "The South African meeting of Viramundo"
di

GILBERTO GIL & VUSI MAHLASELA
The South African meeting of Viramundo
Le prima pagine che riguardano il movimento del Tropicalismo risalgono alla fine degli anni Venti del Novecento quando lo scrittore brasiliano Oswald de Andrade pubblicò il Manifesto Antropofago che predicava il Cannibalismo culturale della società di quel paese, ma in senso lato di ciascun paese, le cui trasformazioni avvenivano per erosione o divoramento di altre culture. In musica, il concetto fu ripreso quaranta anni dopo da Caetano Veloso e Gilberto Gil, divenuto, col governo Lula, anche Ministro della Cultura. Fu un poeta e musicista bahiano come José Carlos Capinam che compose a quattro mani con lo stesso Gil, nel 1988, un brano come "O Viramundo" che rendeva ulteriore omaggio al Movimento. Quella canzone è stata ripresa da molti e, in ordine di tempo, da Gilberto Gil e Mahlasela, Nel concetto di Giramondo Gil compie un viaggio straordinario tra le periferie del mondo in tre diversi continenti (Sud America, Sud Africa e l'aborigena Australia). Il viaggio è raccontato nel documentario omonimo diretto da Pierre-Yves Borgeaud di cui questo disco raccoglie i momenti musicali salienti.
Nell'incontro di etnie e culture diverse Gil si confronta con Vusi Mahlasela Ka Zwane considerato la voce autorale per eccellenza del Sudafrica di Nelson Mandela e il cui ultimo lavoro di tre anni fa fu prodotto da Taj Mahal. Alla maniera dell'incontro di Paul Simon con Joseph Shabalala, leader dei Ladysmith Black Mambazo, ai tempi del celebratissimo lavoro "Graceland", oggi il settantenne Gilberto Gil, con maggiore credibilità di Simon, allarga il discorso nel confronto possibile con le culture degli ultimi e nell'interazione delle stesse nelle diversità che creano arricchimento e, in definitiva, ulteriore arte . E' la visione del politico Gil che desidera fortemente, come molti, l'abbattimento dei conflitti attraverso lo scambio culturale.
L'odissea musicale di "Viramundo" partendo dalla patria "africana" Bahia, centro del colonialismo europeo e capitale del traffico degli schiavi africani in Sudamerica, segna qui il passaggio sudafricano attraverso canzoni composte dai due artisti accompagnati dalla Miagi Youth Orchestra. Sono momenti che un semplice ascolto, senza l'ausilo delle immagini, non hanno però la stessa forza nonostante alcune belle composizioni come "Tempo rei", "A raça humana" o "Estrela". In una brano come "Piece of ground" si possono sentire echi del Dylan di "Masters of war" e di "The house of the rising sun" ma sono molto forti i momenti afro di Mahlasela come "Nakupenda Africa/When you come back" e "Ubuhle Bomhlaba".
Voto 7/10
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17/01/2014
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