Momenti d'Africa
San Benedetto del Tronto | Pierre Akendengué "Destinée"
di
Pierre Akendengué
Destinée
Pierre-Claver Akendengué è un musicista del Gabon laureato in psicologia all'università di Caen, in Francia ed ha oggi 70 anni. La sua lunga carriera artistica è iniziata oltralpe oltre 40 anni fa con gli aiuti del brasiliano Nana Vasconcelos, che ne accompagnava chitarra e voce, e di Pierre Barouh (l'autore di "Un uomo e una donna"nonché marito di Anouk Aimée) introducendo il mondo pastorale e marittimo dell'isola di Aouta, antistante la costa sud africana, dove aveva aveva avuto i natali nel 1943.
Oltre l'uso del Nkomi, la sua lingua d'origine, Akendengué ha sempre cantato in francese portando in Europa molta poesia della sua terra. L'interesse etnomusicologico con forti legami religiosi gli hanno valso una seconda laurea alla Sorbona e lo hanno reso partecipe, con molti altri artisti, della prima esplosione francese della world music ponendolo in primo piano nel 1993 con un capitale progetto come "Lambarena", creato con Hugues de Courson che mescolava la musica di JS Bach (in omaggio ad Albert Schweitzer, medico e grande organista bachiano che a Lambaréné in Gabon aveva aperto il suo ospedale per la cura della malaria, operazione che gli valse il Nobel per la Pace nel 1952) con la musica africana in un incontro elettrizzante e perfettamente riuscito.
Con questo ultimo disco Akendengué dimostra, nonostante i forti limiti di composizioni vecchio stampo e piuttosto datate, di possedere ancora corde vocali molto giovanili e all'altezza di un buon canto. Registrato tra Parigi e Libreville (dove è stato a lungo consigliere culturale del governo gabonese) il disco mette insieme una freschezza musicale pieno di grazia femminile e di danza leggera segno di distensione e di serenità. Tra i ricordi infantili di pesca con la piroga e di caccia alle farfalle ("Y a plus de peche") il nostro autore non dimentica la sua educazione marxista che in passato gli è costata emarginazione ed esilio e denuncia ancora la corruzione del mondo ricco e predatore che provoca ulteriore povertà e continua a fare disastri ecologici. Le canzoni di Akendengué risentono di un marchio antico e saggio del bravo educatore, scrittore e poeta che con la sua opera vuole tramandare ai posteri storia e cultura della sua gente per non perdere la memoria della tradizione. E in un brano come "Eningo", nonostante il sinuoso ritmo che possiede, apre il cuore in pena indignandosi per la precarietà del lavoro e della vita stessa, della desolazione del mondo circostante portata da una minoranza che si arricchisce rubando l'acqua ai più poveri. "In Africa - dice- alcuni accaparrano tutte le risorse del paese mentre altri non hanno abiti per vestire e gli ospedali restano solo posti per morire"
Voto 6,5/10
|
22/01/2014
Altri articoli di...
Cultura e Spettacolo
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
53 anni di Macerata Jazz (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)
San Benedetto
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
Premiato il cortometraggio intitolato "Sogni di Rinascita- Sibillini nel cuore" (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji