Oggi, 24 gennaio  si festeggia  San Francesco  Sales,  protettore dei  giornalisti è per questo  si celebra  la giornata di chi scrive e fa informazione.

Il  Vescovo di fresca nomina, Sua Eccellenza Carlo Bresciani ha scelto questo giorno per ricevere tutta la stampa e celebrare insieme ad essa  l’Eucarestia prima per poi  condividere quattro chiacchiere e un piccolo rinfresco.

Il  tutto alla Caritas Diocesana che ogni giorno ospita e rifocilla numerosi  senza tetto.

Il nuovo Pastore di anime della nostra comunità ha scelto di celebrare messa non nell’ampio locale che si sarebbe ben prestato bensì  in una piccola Cappellina che ha visto molti miei colleghi rimanere in piedi per il gran numero di partecipanti.

Una celebrazione intima che ho trovato molto commovente.

La lettura di oggi, scelta perfettamente narrava la vicenda di Davide e Saul.

“ La crescente fama di Davide irritò talmente Saul tanto che  Davide dovette fuggire^].  Saul aveva addirittura cercato di farlo morire tanto la sua rabbia e gelosia erano enormi.

Davide si rifugiò nel deserto, si nascondeva sulla collina di Hakila e Saul vi si recò con tremila uomini per dargli la caccia. Mentre erano accampati e dormivano, Davide, di soppiatto, prese la lancia che era conficcata nel terreno e la brocca, entrambe vicino al capo di Saul, e si allontanò. Da lontano Davide gridò verso Saul, dicendo che non gli voleva alcun male visto che gli era andato vicino mentre dormiva portando via la lancia e la brocca”

Un messaggio forte e chiaro quello del Vescovo. Cercare il dialogo, vincere le invidie, i rancori e considerare la diversità come un valore non come qualcosa da fronteggiare con acredine.

Ricercare la verità dei fatti con onestà e carità intellettuale, far circolare la notizia e non stravolgerla o millantarla al solo scopo di primeggiare.

Un richiamo importante alla deontologia professionale. Scrivere per chi è capace di farlo diventa un dovere,  informare e spiegare a chi non è sempre in grado di capire è un dono da non sprecare.

Un bel sorriso aperto e cordiale quello di Mons. Bresciani. Caloroso e puntuale nelle risposte, accolte con la massima disponibilità.

Non nasconde di non conoscere affatto  il nostro territorio ma di esserne rimasto molto ben impressionato. Pronto a scoprirnele peculiarità e affrontarne  leesigenze.

Un piccolo aneddoto che ha colpito la mia attenzione.

Mentre eravamo nell’atrio in attesa dell’arrivo dei colleghi, sono arrivata in anticipo, è entrata una piccola donna, ospite della Caritas e  rivolgendosi al Vescovo “ io sono Giovanna e tu chi sei?”.

“ Io sono Carlo e sarei il tuo Vescovo. Non potevi certo saperlo, non ho segni che lo lascino intendere, spero però che saprò dimostrarlo col mio impegno pastorale”.

In fin dei conti mi è bastata questa semplice battuta per formarmi la mia idea,  questo vescovo mi piace.