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Grandi ritorni

San Benedetto del Tronto | Jennifer Holliday "The song is you"

di

Jennifer Holliday

The song is you

La 50enne texana Jennifer Holliday è nata artisticamente a Broadway dove, dopo l'esordio a 19 anni, è letteralmente esplosa due anni dopo interpretando il ruolo di Effie Melody nel musical "Dreamgirls" che narrava le vicende musicali di uno storico gruppo come le Supremes, la formazione di cui era leader Diana Ross. Fu davvero un successo clamoroso che valse allo spettacolo, inaugurato a fine dicembre 1981, ben 13 nominations ai Tony Awards (ne portò a casa ben 6) compreso il premio per la strepitosa interpretazione di "And i'm telling you i'm not going" che da sola le valse il Grammy e l'Olimpo della Canzone per sempre.

Un difficile carattere e una vita privata ed artistica molto travagliata non furono di grande aiuto per una carriera vissuta interamente all'ombra di una canzone. Nonostante la partecipazione a grandi eventi musicali a fianco dei nomi più eclatanti del panorama musicale (Paul Simon, Barbra Streisand, Maurice White, Aretha Franklin, Chaka Khan, Michael Jackson, Luther Vandross, David Foster), le incisioni discografiche della Holliday divennero sempre più scialbe per una serie di operazioni molto discutibili curate da produttori discografici tritatutto che ne hanno offuscato il potenziale artistico. Solo di recente si è tornato a parlare della sua potente personalità artistica ancora una volta grazie a "Dreamgirls", la trasposizione cinematografica del musical che, dopo continue traversie e rimandi, uscì definitivamente nel 2006 con interpreti Beyoncé Knowles e l'eccellente Jennifer Hudson, nello stesso ruolo della Holliday, vincitrice quell'anno del premio Oscar per la sua interpretazione.

Oggi, dopo 23 anni di silenzio discografico, Jennifer Holliday fa il suo scintillante ritorno con "The song is you" un album di eccellenti interpretazioni a partire dalla canzone del titolo, uno standard di Jerome Kern, cavallo di battaglia di Frank Sinatra. La Holliday lo interpreta nel più perfetto stile Broadway accompagnata dalla tromba e dall'orchestra di Joe Grandsen. Non sono sparite le sue scoppiettanti corde vocali, un vero e proprio fuoco d'artificio ricco di ascese e di arzigogoli vocali, di soul e di jazz dai sorprendenti colori. A cominciare da un classico come "Love me by name" di Lesley Gore interpretato con un emozionante pathos soul degno della sua voce perfetta (merita il Grammy dell'interpretazione!). Non sono da meno un tema popolare come "The look of love" di Bacharach che qui diventa, con una magnifica orchestrazione, una lenta ballata quasi gospel perfetta per le sue corde vocali oppure un altro classico come "At last" di Harry Warren, cavallo di battaglia di Etta James, che Jennifer Holliday rende magistralmente con un terzinato in stile anni '60 duettando con un sax alto e con un'orchestra perfetta. Da Aretha Franklin prende in prestito una poco conosciuta "Are you leaving me?" e la fa vivere e vibrare; da Carly Simon stralcia una potente versione di "Nobody does it better" di Marvin Hamlisch che dedica al suo autore, scomparso di recente e da Whitney Houston prende in prestito con impulso d'amore la toccante "The one you used to be" e la trasforma in classico. Nello stile anni '80 canta un nuovo brano ("Are you leaving me") del bravo Gordon Chambers, ottimo autore di canzoni soul nonché pluripremiato produttore per chiudere con un'altra perfetta interpretazione di "Love is on the way".

Un disco nella magia del vecchio ed eterno soul per un perfetto ritorno di una grande voce

Voto 9/10

28/01/2014





        
  



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