Venti i ritmi studiati tra il primo e il secondo incontro: non solo danza, dunque, ma anche musica presso questa prestigiosa accademia, scelta come partner dalla scuola di danza orientale più antica d'Europa: il Centre Artistique di Zaza Hassan a Parigi.

"E' fondamentale che la danzatrice abbia l'opportunità di ricevere una formazione quanto più completa possibile. Non è pensabile che chi intenda proporsi come interprete della musica orientale non conosca la musica stessa. La danzatrice in Oriente è considerata la vera direttrice dell' orchestra: tramite i movimenti isolati di ciascuna parte del suo corpo rende visive sia la linea ritmica che quella melodica della musica orientale, la cui trama è molto complessa e piuttosto ardua per un orecchio occidentale.

Ritmi cosiddetti "zoppi" come gli aksak (5/8,7/8, 9/8), sono piuttosto difficili da memorizzare, da qui l'esigenza di uno studio serio e approfondito, finalizzato soprattutto all'interpretazione del cosiddetto "tabla solo" (assolo di percussioni), considerato un vero virtuosismo da tutti gli esperti di danza orientale".

Il prossimo incontro a numero chiuso è previsto per il prossimo 11 aprile. Nel frattempo fervono i preparativi per il grande festival estivo "Da Oriente a Occidente: una danza per la pace" dodicesima edizione, che vedrà la partecipazione, oltre che dei maestri Najma Asani e Ashraf Said, anche dei due famosi coreografi e danzatori Zaza Hassan (Francia/Egitto) e Oscar Flores (Argentina).