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"ANITA B." di Roberto Faenza al Cineforum di San Benedetto del Tronto Buster Keaton

San Benedetto del Tronto | Martedì 18 febbraio al Teatro Concordia alle ore 17.00, verrà presento il nuovo film di Roberto Faenza.

La protagonista del nuovo film di Roberto Faenza è una giovane ragazza scampata allo sterminio dei campi di concentramento, dove ha visto morire i suoi genitori. Nella speranza di un futuro sereno, va a vivere con i suoi zii a Praga, dove inizia una storia d'amore e dolore con Eli, il fratello dello zio. La lieve ostilità della sua nuova famiglia e la consapevolezza della superficialità del suo rapporto con Eli, fanno fare nuovamente le valigie ad Anita, che parte alla volta della Terra Promessa con un bambino in grembo e un futuro incerto ma piacevolmente accolto. Gli interpreti: Eline Powell, Robert Sheehan, Andrea Osvart, Antonio Cupo, Moni Ovadia, Nico Mirallegro, Jane Alexander (II), Guenda Goria, Clive Riche.

Il regista torinese si muove abilmente anche in un tema così difficile, che aveva già trattato con maestria anche in Jona che visse nella balena e in Prendimi l'anima. In Anita B. però il fulcro è proprio quello della memoria, del ricordo vivo che non può essere cancellato ma che anzi va condiviso specialmente con le nuove generazione affinché non sia dimenticato. La tenacia della stessa protagonista nel rifarsi una vita convive con la consapevolezza di portare la traccia indelebile nel cuore. La giovane Eline Powell regala un'interpretazione convincente di una ragazza innocente che altro non chiede se non tranquillità. La regia grigia di Faenza racconta l’orrore della Shoah attraverso i suoi occhi, colorando il film di sentimenti ed emozioni provate da Anita. Tutto è studiato a tavolino: Faenza fa attenzione anche ai costumi e alle musiche che travolgono lo spettatore nella drammaticità dell’evento cui sta assistendo. Ispirato al romanzo "Quanta stella c’è nel cielo di Edith Bruck", il film arriva puntuale nell’anniversario del giorno della memoria: un incentivo per conoscere la storia, per vivere momenti del passato che fa parte della memoria collettiva, la cui empatia non si trova nei libri di storia ma solo nei racconti di vita vera.

14/02/2014





        
  



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