Restituire al porto la sua centralità, attraverso una programmazione strategica di lungo periodo. Trovando le soluzioni ai problemi che schiacciano i pescatori, dal fermo biologico al mercato ittico, passando attraverso lo sviluppo e il potenziamento di tutto l'indotto, cantieristico e commerciale.

Questa l'idea che muove il Pd rivierasco alla costituzione di un tavolo permanente sulla pesca, un momento di dialogo e confronto tra le istituzioni e gli operatori. Tavolo che si avvarrà della preziosa esperienza di Nazareno Torquati, "assessore ad honorem e ad interim" del comparto sambenedettese. Dall'impegno per i reperimento dei fondi eu fino alla valorizzazione dell'intero settore, dalla spiaggia alle reti.

"Sono questioni che si risolvono con la politica" spiega Urbinati, certo che la segreteria regionale del suo partito e il Ministero non potranno ignorare le due proposte che la marineria rivierasca ha redatto riguardo il fermo biologico, una vera mannaia sulla pesca proprio nel mese di agosto quando con i turisti il consumo aumenta.

Le alternative avanzate dai pescatori riguardano un alleggerimento dello sforzo di pesca, in una prima ipotesi secondo cui nel periodo estivo si alternerebbero 70 giorni di fermo e 50 di pesca, così che alla città non mancherebbe il pescato. Oppure una seconda versione di fermo pesca a zone in cui da Tronto a Pedaso dalle tre miglia fino ai 50 metri di profondità si pescherebbe per un totale di 50 ore di attività in luogo delle attuali 96 settimanali.

La vacatio nei vertici nazionali nel settore preoccupa non poco gli addetti, privi di fiducia in un reale intervento di Letta - che ha assunto la delega alla pesca - per smuovere le acque del comparto.

Se Antonio Grossi e Pietro Ricci, in rappresentanza della marineria, denigrano l'idea del parco marino, Torquati, che ne fu tra i promotori, sottolinea come quel progetto "aveva un senso allora, oggi la fascia costiera e' atrofizzata, meglio concentrasi su criteri di sfruttamento razionali".

E oggi occorre concentrarsi anche su altre questioni, come l'intercettazioni dei flussi di importazioni dalle coste Africane, per un giro di affari di 35 milioni di euro, e la cooperazione internazionale come via di accesso preferenziale all'internazionalizzazione, soprattutto nei rapporti con i vicini e rivali Croati. Per pianificare uno sviluppo sostenibile e mettere a riparo le nostre riserve già fragili dalle aggressive specie caraibiche che l'innalzamento in media di un grado e mezzo della temperatura dei nostri mare attrae.

Dal 1 marzo l'asta del pesce aprirà un ora prima, quindi alle 3,15 del mattino, una sperimentazione che l'assessorato spera non tardi a far arrivare dei risultati positivi. Intanto il Pd pensa al porto come cultura e cuore pulsante della città, nuovo fronte urbano e fucina per il commercio e le attività produttive.