La sofferenza di un bambino ci spiazza sempre
San Benedetto del Tronto | Ricevo proprio in questi minuti la dolorosa denuncia di un padre per il trattamento ricevuto dal suo bimbo portato al Pronto Soccorso.
di Sabrina Cava

il piccolo paziente
Ometterò di citare il nome del bambino e naturalmente oscurerò il suo volto.
La riservatezza, consigliata giuridicamente dalle norme sulla privacy va in perfetta sintonia con il mio pudore nel mostrare la sofferenza altrui.
Portato al Pronto Soccorso del nostro Ospedale in data 8 Marzo, perché accusava mancanza di potassio, diarrea, pancia gonfia, urinava ogni 5 minuti ed era preda di una totale spossatezza.
Ecco il racconto che me ne fa il padre:
“Siamo arrivati in ospedale alle 15:00, eravamo i primi, ci hanno fatto accomodare in un saletta di 7-8 mq specifica per accogliere i bambini dove c'erano sei sedie, dopo una mezz'oretta di attesa i medici lo hanno visitato ed è stato riportato nella stanza con la flebo al braccio.
Intanto arrivavano altri bambini che stavano male, eravamo tanti e tutti lì, nella stessa saletta, bambini e genitori.
Dopo un’ora e mezza finalmente ci chiamano per andare in pediatria, saliamo, il bambino doveva andare in bagno e ci dicono che la pipì mio figlio doveva farla in un contenitore, quindi, senza aver concluso nulla scendiamo di nuovo nella stessa saletta.
Gli applicano un’altra flebo, ragion per cui, essendo il bagno troppo lontano la pipì l'ha fatta in mezzo alla saletta e davanti a tutti in un lavandino.
Così, per più di una volta. Intanto eravamo sempre in attesa, attesa lunghissima, per tutti, e la saletta sempre più affollata.
Alcuni bambini si sono addormentati tra le braccia delle mamme. Mio figlio, per via della flebo lo abbiamo sistemato sdraiandolo su due sedie con il busto nudo. Dopo un’ora si è svegliato.
Nessuno che passasse a cui poter chiedere informazioni, nessuno che passasse per informare o dirci qualcosa, ripeto, nessuno, tanto che la flebo si bloccava e l'ho fatta ripartire io.
Intanto mio figlio e gli altri bambini hanno cominciato ovviamente a spazientirsi, e di conseguenza a piangere. Solo alle 21:00, dopo sei ore di attesa ci hanno chiamato per far visitare mio figlio dalla Pediatra e alle 21: 30 abbiamo potuto lasciare l’ospedale.”
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10/03/2014
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