Antonella Baiocchi analizza il comportamento della Madre assassina delle proprie figlie
San Benedetto del Tronto | "Un virus infetta uomini e donne trasformandoli in moderni e spietati zombie: ‘l'analfabetismo psicologico-relazionale'. Un atto compiuto con lucida determinazione, per soddisfare esigenze tossiche travisate come sane"
di Antonella Baiocchi
Antonella Baiocchi
L'ennesima notizia di un'atrocità commessa per mano di insospettabili persone dell'ambito della sfera affettiva si è incuneata nelle nostre indaffarate vite: tra una pubblicità e l'altra, l'impersonale voce di un giornalista ci ha informato di una donna che ha tentato il suicidio, dopo aver ucciso le tre figlie...
A prima vista è parso uno di quei fatti di Violenza Domestica facilmente esorcizzabile ricorrendo ad una delle rassicuranti argomentazioni cui solitamente ci si rifugia per spiegare l'incomprensibile
• sarà conseguenza della malattia mentale ("Per fortuna noi non siamo mica pazzi"),
• o una conseguenza di droghe e alcool ("Per fortuna noi manteniamo la lucidità mentale")
• o conseguenza della delinquenza e del degrado sociale ("Per fortuna noi viviamo in un ambiente sufficientemente civile")
• o conseguenza di disgrazie improvvise che non si è tollerato ("Per fortuna noi siamo forti e comunque non abbiamo subito né morti, né notizie di malattie devastanti, né fallimenti economici, né alluvioni, né violenze o stupri"),
• o, nei casi più estremi, sarà conseguenza di un Raptus, inteso come un improbabile corto circuito organico che spinge a fare atti ‘contro la propria volontà (Per fortuna noi siamo sani e ne siamo esenti")
A prima vista.
Ma man mano che le cronache hanno fornito notizie su come si sono svolti i fatti, è aumentata l'inquietudine e l'angoscia: troppi indizi non permettono di archiviare questo caso in nessuna delle comode caselle di appiattimento emotivo che ci permettono di procedere come nulla fosse.
No. Stavolta c'è qualcosa di troppo stonato:
• questa madre ha ucciso le figlie con un coltellaccio da cucina. Usare una pistola è un conto: questo ci può stare col raptus perché nell'arco di un decimo di secondo spari più colpi e puoi uccidere più persone... Ma questa madre ha usato un'arma che poco si sposa col il raptus. Uccidere con il coltello implica un' intimità con la vittima: ti fa vivere nel profondo la consapevolezza dell'atto che compi, ti fa sentire l'aprirsi delle carni e lo spezzarsi delle ossa, ti fa imbrattare col sangue che sgorga a fiotti...
• Questa madre ha ucciso tre figlie: due bambine le ha sgozzate, sembrerebbe, nel sonno, ma la più grande (una ragazzina di 13 anni) ha dovuto inseguirla per la casa e trafiggerla più e più volte, fino alla morte... Poco si sposa con l'immediatezza del raptus.
Questa madre, è rimasta inflessibile agli occhi sgranati di terrore della sua bambina, alle sue grida disperate, alle sue richieste di pietà e ai suoi rantolii gorgoglianti di dolore ... Una sferzata può anche essere frutto di un Corto Circuito Emotivo (Raptus)... Ma come possono esserlo decine di sferzate indirizzate su ben tre corpi diversi di bambine innocenti?
• Questa madre, dopo i tre delitti, ha tentato il suicidio... Ma non ci è riuscita. Il coraggio fino in fondo di finire le figlie non le è mancato, ma quando si è trattato di se stessa ha ceduto: non ha tagliato le proprie carni con la stessa selvaggia determinazione. Verso di sé ha sferzato fendenti incapaci di ucciderla e un barlume di consapevolezza è d'incanto sopraggiunto portandola a trascinarsi dai vicini per chiedere il loro aiuto... L'aiuto per chi? Non certo per le sue bambine, della cui morte era certa, dato che aveva provveduto a ricomporle, senza vita, sul letto matrimoniale... Molto più probabile per se stessa, ferita ma ancora viva. Poco ci sta questo gesto con il Raptus, con l'inconsapevolezza.
Questa richiesta di aiuto parla più di autoconservazione, di un estremo tentativo di cercare di salvarsi la pelle... Una pietà che ha saputo riservare a se stessa ma non alle sue figliole.
• Questa madre non era vessata da un marito despota e prevaricatore che, egoisticamente, l'aveva abbandonata per rifarsi una vita con un'altra donna, lasciandola ad un destino pesante e crudele.
No! Non era sola a sobbarcarsi il peso delle tre figlie, non viveva nell'oro, certo, ma non era schiacciata da problemi economici. Al di là del fatto, marginale che sembrerebbe sia stata lei a prendere la decisione di lasciare il marito (probabilmente vissuto come un partner deludente), questo marito, comunque, aveva accettato di sobbarcarsi le proprie responsabilità: aveva lasciato la casa matrimoniale provvedendo nei limiti del suo possibile, al sostentamento economico della famiglia...
Questo parla di una frattura matrimoniale come tante altre, certamente spiacevole, ma non certo drammatica.
• Questa madre non viveva ai margini sociali né soffriva di conclamati problemi di salute mentale. Era una donna normale (con normali preoccupazioni e insoddisfazioni, con normali problematiche coniugali e frustrazioni ‘il marito da qualche tempo si era legato ad un'altra donna'), che viveva in un'ambiente sufficientemente civile e sano, con un supporto sociale sufficientemente caloroso e collaborativo (la vicina l'aiutava portandole le bimbe a scuola, il gruppo della Caritas sembra si fosse mobilitato da qualche tempo per tamponare lacune assistenziali che lo stipendio del marito, pur dignitoso e sicuro, non riusciva a coprire).
In questa vicenda nulla quadra.
Non c'è una donna vittima di un maschio carnefice, non c'è un ambiente degradante e violento, non ci sono problemi economici né malattie fisiche o mentali conclamate. Non c'è dipendenza da alcol o droghe, non c'è indizio di Raptus...
Al contrario, quest'atrocità parla di consapevolezza, lucidità e determinazione.
Parla di gesti effettuati per soddisfare egoistiche esigenze di vendetta, rivalsa, possesso. Parla di rabbia, di bisogno di controllo, d'incapacità di tollerare il fallimento...
Non c'è traccia di Amore e di Pietà verso il prossimo ma imperversa un'attenzione centrata esclusivamente sulle proprie necessità.
Quello che ulteriormente sconcerta è che un atto del genere ce lo si aspetterebbe da un uomo. Invece è stato compiuto da una donna: non ci è permesso neanche di ricorrere alla scusa della Violenza di Genere, popolarmente intesa come il maschio geneticamente predeterminato alla violenza e alla prevaricazione.
No, qui abbiamo una donna (per di più Madre), che si è avventata sulle sue tre creature uccidendole nel peggiore dei modi: penetrando nelle loro carni, immergendosi nel loro strazio.
A mio avviso, ci troviamo davanti ad uno dei casi più inquietanti accaduti nella nostra nazione: inquietante perché non permette di esorcizzare le angosce che evoca.
La domanda "Cosa ha causato questa atrocità" rimane senza risposta e questo inquieta, perché "Quando non si riesce ad individuare il Male, significa che il Male potrebbe essere ovunque, anche accanto a noi" (cfr. A. Baiocchi) .
Necessitano risposte alternative, da integrare alle consuete, che (dobbiamo prenderne atto) non sono più sufficienti per spiegare quanto di tremendo sta accadendo intorno a noi: come nel più tremendo film dell'orrore, persone normali vengono infettate da un misterioso virus, si trasformano in Zombie e straziano le persone con cui hanno legami affettivi (figli uccidono i genitori, madri uccidono i figli, mariti sterminano le proprie famiglie, innamorati uccidono la propria amata, adolescenti senza luce uccidono la propria giovinezza).
Cosa sta accadendo? E, soprattutto: quale antidoto a questa epidemia?
Personalmente, credo di aver individuato da tempo, una risposta: mi batto da decenni per divulgare quest'intuizione, nella mia pratica clinica, con corsi, convegni, con libri, con centinaia di articoli sui quotidiani. Ora anche con questo articolo, in cui cerco di cavalcare quest'ennesima atrocità, nella speranza di aumentare nell'opinione pubblica la presa di coscienza di un gravoso aspetto vergognosamente sottovalutato nella nostra società: l' Analfabetismo Psicologico, cioè il fatto che, nel 2014 (nel terzo millennio) la gran parte dell'umanità è assolutamente incompetente in merito al funzionamento della psiche.
E' questo il Virus alla base delle piaghe relazionali della nostra società, di cui sono vittime sia maschi che femmine.
Cosa si intende con "Analfabetismo Psicologico".
Ma cosa si intende per Non Conoscenza del Funzionamento Psichico e come questa non conoscenza influisce negativamente sulla Qualità delle Relazioni?
Analfabetismo Psicologico molto in sintesi, significa ignorare una serie di preziose informazioni, tra cui
1. ignorare che ogni comportamento (ciò che si Decodifica, ciò che si Fa e si Dice, ogni Scelta, ogni Decisione nonché la gran parte dei Sentimenti ed Emozioni che si provano nelle diverse circostanze) è assolutamente coerente con le credenze incamerate in un immaginario archivio interiore (archivio che si utilizza come fosse un oracolo di verità), per decidere come comportarsi.
2. ignorare che gran parte dei contenuti dell'imaginario archivio interiore non è stata scelta e vagliata, ma incamerata per effetto del condizionamento ambientale: per cui moltissimi di questi contenuti sono irrazionali, sbagliati, o quantomeno obsoleti, non più attuali (personalmente li definisco Tossici, contrapponendole alle Sane).
Questo significa che informazioni-credenze Sane causano un Coerente Funzionare Sano e che informazioni-credenze Tossiche causano un Coerente Funzionare Tossico (controproducente) impedendoci cioè (per fare degli esempi) di tollerare frustrazioni, fallimenti, abbandoni e inducendoci a dare priorità al male, a travisare il significato di Amore, di Rispetto e Condivisione, a privilegiare le scorciatoie per raggiungere gli obiettivi che ci premono.
Questo significa che per le Decisioni e le Scelte ci si affida a un Manuale con Contenuti Discutibili ed Obsoleti che dovrebbero essere rivisti e corretti.
Ora, il problema è che gran parte delle persone ignora queste elementari informazioni (non solo non conosce il contenuto del proprio archivio ma ne ignora addirittura l'esistenza): questo significa che l'Essere Umano (nel terzo millennio!) vive col Pilota Automatico, di cui non ha alcuna garanzia in merito alla qualità del software che lo fanno funzionare.
Questo significa vivere nell' Analfabetismo Psicologico: non avere, cioè, alcuna padronanza dei motivi (credenze, software) che ci spingono a funzionare in un determinato modo. Non avere alcuna consapevolezza dei motivi alla base delle azioni verbali e non verbali che si effettuano, dei sentimenti che si provano, delle esigenze che premono, delle decisioni che si prendono.
Una delle maggiori conseguenze dell'Analfabetismo Psicologico
L'Analfabetismo Psicologico comporta necessariamente Analfabetismo Relazionale poiché entrare in Relazione significa prevalentemente avere a che fare con la Psiche (la Mentalità, le Credenze, l'Archivio) dell'interlocutore e quando non si conosce l'ABC del funzionamento psichico, ci si espone necessariamente a problemi: ci si relaziona con un Pilota Automatico alimentato da file controproducenti che ci impedendoci di considerare la diversità un valore e ci inducono verso una pericolosa aridità relazionale in cui l'Altro è considerato un oggetto da possedere a qualsiasi costo e da sottomettere ai propri voleri (la cosiddetta cultura della violenza e del possesso).
Una delle maggiori conseguenze dell'Analfabetismo Psicologico è l'incapacità di Mediare. Si tende a gestire le divergenze attraverso modalità tossiche che non permettono l'esistenza di entrambi gli interlocutori: o si Prevarica (si soddisfano i propri bisogni calpestando quelli dell'interlocutore) o ci si Sottomette (si soddisfano i bisogni dell'Interlocutore calpestando i propri).
Entrambe sono modalità (file) tossiche e portano al Fallimento della Relazione, poiché la trasformano in una trappola soffocante in cui è permessa l'esistenza di un solo interlocutore (il dominante) a discapito dell'altro (il sottomesso).
Prevaricazione e Sottomissione appartengono sia all'uomo che alla donna
Culturalmente (generalmente per questioni di forza fisica) il ruolo della prevaricazione spetta all'uomo e quello della sottomissione alla donna. Ma non è insolito che dietro alla prevaricazione più palese dell'uomo ci sia spesso una altrettanta (ma più subdola) prevaricazione della donna, la quale quando può (cioè quando si trova davanti a qualcuno più debole, come uomini sensibili e gentili o donne più deboli, o bambini, o anziani) può esercitare la propria prevaricazione con le modalità a lei peculiari.
Bisogna ricordare, infatti, che esistono diverse forme di violenza/prevaricazione: violenza fisica, economica, sessuale, ma anche psicologica e morale. Quest'ultima forma è peculiare alla donna.
Sia l'Uomo che la Donna (perfettamente in linea con la Circolarità della Relazione) sono soliti attuare l'uno o l'altro pattern (sottomettersi o prevaricare) in base alla persona che hanno davanti e alla circostanza in cui sono inseriti. Questo è reso evidente anche dagli studi sulle coppie lesbiche, che evidenziano come la donna possa essere violenta quanto l'uomo e come, quando viene a trovarsi in un ruolo in cui non teme l'interlocutore, tenda a gestire i rapporti con una propensione alla prevaricazione tanto quanto il maschio.
Uno dei principali motivi, quindi, per cui, risiede in questo Analfabetismo: se entrambi gli interlocutori utilizzano il pattern Dominante il rapporto diventa altamente conflittuale, posizionandosi in una continua sfida a chi riesce ad imporsi.
Bisogna prendere atto, quindi, che le relazioni diventano tossiche, fino a sfociare nei drammi estremi, a causa dell'Analfabetismo, che impedisce di attuare una sana gestione delle divergenze e il cosiddetto reciproco rispetto, termine che per molti, rimane solo un involucro vuoto di significato.
Ecco perché, quando lo sballo dell'innamoramento (che sfuma le Diversità) scema, iniziano i problemi nella relazione: perché si inizia a vedere l'interlocutore Diverso da come lo si desidererebbe.
La Ricetta di Come Amare e Come Farsi Amare, ci è stata passata in tempi remoti e per condizionamento, dalle persone che si sono prese cura di noi: i nostri genitori (o chi ne ha fatto le veci) in buona fede, ci hanno Amato con tutto l'Amore di cui erano capaci, nell'unico modo in cui le loro Credenze gli hanno suggerito... Credenze prese a loro volta dai propri genitori... ai quali era stata passata dai Nonni, in una catena infinita.
La cultura della Prevaricazione e della Sottomissione si perpetua di Generazione in Generazione attraverso un'inconsapevole Catena Tossica che può essere spezzata solo dal superamento dell'Analfabetismo Psicologico: per evitare che le Credenze Tossiche si trasformino nella Profezia della Propria Vita.
E' assolutamente necessario, quindi, attrezzarsi per superare L'Analfabetismo Psicologico.
Per riuscire a instaurare Relazioni Armoniose quindi, è necessario compiere un capillare lavoro di prevenzione: bisogna darsi da fare, capillarmente per superare la vergognosa non conoscenza del Funzionamento del Mondo Interiore, divulgando Competenze Psicologiche e Relazionali, passo obbligato
• per liberarsi da vecchie ferite che continuano a sanguinare,
• per liberarsi dalle Credenze Disadattive su di Sé, sugli Altri, sul destino
• per acquisire una realistica consapevolezza del proprio Valore
• per evitare che il momento della separazione (o della minaccia di abbandono) diventi un momento ad alto rischio, in cui si riaprono ‘ferite narcisistiche' non risolte, esponendosi al crollo della propria ‘fragile' identità.
La PSICHE ha un funzionamento logico e capibile TANTO QUANTO IL FISICO e grazie ai progressi effettuati nel settore psicologico (soprattutto grazie al Cognitivismo) oggi è possibile comprenderne il Funzionamento con relativa facilità e divulgarlo con parole e ragionamenti accessibili alla massa. Alle descrizioni psichiche astruse e nebbiose cui ci ha abituato la Psicoanalisi (accessibili solo da pochi eletti) sono infatti subentrate spiegazioni più chiare e lineari ed il percorso per conquistare la propria interiorità è molto più agevole e veloce dei percorsi (spesso ultra decennali) proposti dalla Psicoanalisi ortodossa e descritte nei film di Woody Allen!
Il punto è che NESSUNO CE LO INSEGNA, in quanto, nella nostra società per vari fattori, l'educazione psicologica è ancora relegata al ruolo di Cenerentola.
Sono moltissime le proposte formative che hanno lo scopo di rafforzare l'Autostima e l'Identità, ma quasi tutte affrontano quest'obiettivo in un modo trasversale, senza prima creare le fondamenta, quindi necessariamente scadente nell'incisività e nella capacità di ‘bonifica' delle mentalità.
Gli interventi di Educazione Psicologica, veramente efficaci, sono rarissimi:
• perché non c'è cultura in merito,
• perché non si possiedono le competenze per insegnare questi argomenti in modo esplicito,
• perché aleggia ancora una vecchia e sorpassata convinzione (retaggio della Psicoanalisi) che la questione Psiche sia un affare complicato accessibile solo a persone facoltose e di elevata intelligenza, che alla Psiche ci si possa arrivare ‘solo' attraverso un modo trasversale ed indiretto che esclude nel modo più assoluto il ruolo del ragionamento e della razionalità.
Ebbene alcune Teorie Moderne hanno definitivamente mostrato l'infondatezza di questo assunto: si può arrivare a modificare gli ingranaggi della propria Mentalità e fornire competenze psicologiche anche attraverso modalità meno complicate, utilizzando anche la razionalità e il ragionamento!
Questo offre opportunità educative senza precedenti perché potenzia le capacità divulgative della conoscenza della Psiche: almeno nell'ABC, cioè nella parte essenziale e di base, sufficiente a debellare l'Analfabetismo.
Nel nostro piccolo, con l'aiuto di associazioni di volontariato ed enti pubblici e privati con cui collaboro, stiamo divulgando iniziative preziose che potrebbero essere trasferite e potenziate: segnalo
• il TOUR ABC DELLA RELAZIONE SANA, si tratta di stessa conferenza completamente gratuita, (con i concetti fondamentali della relazione armoniosa) portata in Tour come uno spettacolo teatrale presso tutti i comuni della provincia di Ascoli Piceno. Una iniziativa promossa dall'associazione di volontariato A.Pro.S.I.R. (www.aprosir.it) patrocinata dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ascoli Piceno, e dalla Commissione Pari Opportunita' della Provincia di Ascoli Piceno;
• e una collana di libri PSICOEDUCATIVI che stiamo realizzando con lo scopo di spiegare le basi del funzionamento psichico e relazionale in modo facile ed accessibile a tutti (è stato pubblicato il Libro 1 A. Baiocchi, "Il segreto della Serenità", Editore Youcanprint, 2013)
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11/03/2014
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