Io Credo. Padre Ortensio da Spinetoli
San Benedetto del Tronto | Primo appuntamento per il Club degli Incorreggibili ottimisti
di Sabrina Cava
Don Ortensio
Un articolo questo che necessita un piccolo cappello per essere introdotto perché arriva a distanza di qualche giorno dal fatto che vado a raccontare.
Venerdì 28 marzo, alle ore 16,39, mi è stata elevata una multa. Avevo effettivamente parcheggiato fuori strisce. Una multa giusta nel merito ma che io ho avvertito come ingiusta nel metodo e non sto qui a disquisire del perché di questa mia impressione, prendetela per buona e basta.
Da questa contravvenzione ricevuta ne è derivata una mia ribellione interna, una rabbia e un rancore che hanno stupito me per prima.
Una città la mia San Benedetto che amo tantissimo ma che sempre più avverto come una matrigna cattiva e rancorosa, che si accanisce e punisce i figli migliori, ai quali non perdona mai nulla per favorire invece e chiudere un occhio nei confronti di quelli irrispettosi e prevaricanti, i cosiddetti “furbacchioni” insomma.
Una matrigna che non accetta un pensiero libero e anzi lo contrasta anche in maniera violenta.
In poche parole avevo deciso di autosospendermi. Di non dedicare più manco una parola a questa città perché convinta che non la meritasse.
Che si circondi pure di ossequiosi osservatori, io non sono e non sarò mai tra quelli, non perché non voglia, ma proprio perché non posso, nel mio DNA sono scritte le parole obiettività e verità, ciò che penso e mi piace lo evidenzio ma faccio altrettanto con ciò che non condivido e non saprei fare diversamente manco se lo volessi.
In questo week end “sabbatico” in cui non ho messo mano alla penna ho avuto molti impegni che non mi hanno però impedito di riflettere e rielaborare il mio pensiero per arrivare alla conclusione che non sia giusto far mancare la mia voce critica, non posso e non voglio essere messa a tacere, sicuramente non voglio e non posso essere io a prendere questa decisione e così è venuto fuori che non è giusto che, chi incolpevole paghi per chi ai miei occhi è colpevole.
Eccomi allora a scrivere di “Io Credo”, un libro di Padre Ortensio da Spinetoli, un incontro organizzato dalla neo Associazione il Club degli Incorreggibili Ottimisti, capitanata da Paolo Perazzoli che per il suo esordio pubblico ha scelto un personaggio davvero straordinario al quale è stato dedicato appunto il pomeriggio di venerdì 28.
Al tavolo, a dialogare con l’autore Pietro Paolo Menzietti, Domenico Pellei e Tonino Capriotti, ad introdurre l’autore e il dialogo Mimmo Minuto, referente culturale dell’associazione.
Nella gremita sala della parrocchia di San Filippo Neri si è assistito a qualcosa di straordinario, un frate che ha catturato la mia totale attenzione, per il sorriso pacifico ma al contempo sarcasticamente ironico di chi la sa lunga ma anche per le cose rivoluzionarie che ha detto.
Poteva del resto non piacermi un frate dell’Ordine dei Cappuccini, esperto del Nuovo e Vecchio Testamento che ha dedicato la sua vita allo studio della Parola di Dio non confondendola con quella raccontata dagli uomini e che per questo è stato inquisito e processato dal Sant’Uffizio? Nei suoi scritti e da quello che ho ascoltato è emerso chiaro che lo sforzo di tutta la sua vita è stato quello di mettere in guardia dal soggettivismo, proprio umano, degli autori sacri.
Questo suo modo di pensare, viene da se, gli ha portato molto seguito e consenso da parte di un vasto pubblico ma anche un forte dissenso e contrasto con la Chiesa secolare ufficiale che non si è fatta remore per questo di emarginarlo.
Ho scritto straordinario personaggio perché così l’ho percepito, un frate la cui unica fortuna è quella di esporre le sue idee nel 2014 perché se lo avesse fatto nel 1014 sarebbe stato “arrostito” come alcuni suoi illustri predecessori, Giordano Bruno e Giovanna D’Arco, solo per citarne due.
Certo, oggi avremmo le scuse della Chiesa anche per lui a consolarci.
“Io credo” è un compendio di verità su Dio, Gesù Cristo, la Chiesa, il mondo, il presente, il futuro ma soprattutto sull’uomo che in quanto “fedele”, convinto o meno, è tenuto ad accettare ogni verità che gli è proposta pena l’esclusione dall’alveo comunitario con la perdita conseguente della felicità eterna.
Padre Ortensio fa una riflessione profonda. Lui ha osservato come nella società esistano istituzioni pubbliche come e la scuola e private come la famiglia che si impegnano nella crescita delle persone fino a condurle all’autonomia e alla responsabilità mentre nell’ambito ecclesiale non sembra essere consentita una crescita cristiana agli uomini, da adulti.
Fin dalla prima infanzia, nell’assoluta inconsapevolezza c’è chi decide per l’uomo se debba essere cristiano o meno, col Battesimo che secondo il Frate da Spinetoli dovrebbe invece essere una scelta voluta dell’uomo adulto dopo un percorso consapevolmente e volontariamente scelto.
All’uomo è assolutamente raccomandato di essere un esperto nel proprio campo professionale, gli sono richieste specifiche competenze mentre gli è concesso di rimanere analfabeta in campo religioso.
Dalle sue parole è emerso chiaro il suo intento, quello di tentare di aiutare il credente a liberarsi dalle oppressioni interiori che una fede male intesa può generare nel suo animo guardando e ammonendo però, anche chi con la propria “autorità” lo tiene legato a dottrine non più adeguate e controproducenti parlando ancora di un Dio minaccioso, vendicativo e con lo spauracchio satanico sempre a fare da deterrente alle azioni umane.
Un libro non contro la fede ma come invito a purificarla.
“Liberiamoci da apprensioni superflue da imposizioni dottrinali etiche molte infondatamente scritte nei libri sacri. Se l’interpretazione delle scritture non è critica e libera da interferenze ideologiche e teologiche, la fede non aiuta l’uomo quindi, è meglio affrancarsene che rimanerne succubi”, queste le sue parole.
Una piccola nota politica.
Voci continue si rincorrono sulla volontà o l’idea di una ricandidatura di Paolo Perazzoli alla guida della città. Sembra che questa sia la notizia che in termini di scoop varrebbe un botto. Ebbene, io francamente se il presidente del Club degli Incorreggibili Ottimisti abbia o meno questa velleità non lo so e non lo voglio sapere, non mi interessa al momento convinta comunque che, nel caso siano solo affari suoi e soprattutto non vivrei l’eventuale annuncio come uno scoop, nel caso, perché non dovrebbe?
Seguendo gli appuntamenti che questa associazione si propone in termini culturali io la evidenzio con una buona progettualità e con una palese pluralità di idee e ideologie interne ad essa che non hanno mancato di essere rappresentate già in questo primo appuntamento.
Il prossimo sempre alle 18:00 al teatro San Filippo Neri si dialogherà col dott. Soresi, medico oncologo chi illustrerà le teorie della medicina alternativa- integrata.
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31/03/2014
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