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Macroregione Adriatico-Ionica

San Benedetto del Tronto | Fondi Europei 2014-2020 e infrastrutture

di Sabrina Cava

Ben oltre 500 persone ad occhio e croce hanno affollato ieri la sala dell'Associazione Pescatori di San Benedetto per partecipare all'incontro sul tema delle opportunità di sviluppo di San Benedetto e del Piceno nella nuova Macroregione Adriatico Ionica.

Porto e risorsa Mare nella Macroregione Adriatico Ionica, questo il titolo della tavola rotonda organizzato dallo Smart Piceno e dall'ex Presidente della Provincia Pietro Colonnella oggi responsabile Nazionale Organizzazione dell'Ass.ne Lavoro&Welfare.

Con lui, al tavolo dei relatori anche il consigliere regionale Paolo Perazzoli.

Un parterre di tutto rispetto ad iniziare dal padrone di casa Pasquale Pignati per continuare con figure importanti della politica e dell'imprenditoria di settore nonché del Comandante della Capitaneria di Porto di San benedetto del Tronto Sergio Lo Presti.

Si è parlato di potenziamento del Porto di San Benedetto e di istituire un collegamento con la Dalmazia, di potenziare l'Autostrada A 14 anche nel tratto P.S.Elpidio -San Benedetto-Giulianova e di migliorare la viabilità e fruibilità della Salaria.

Prospettive per un nuovo corridoio Roma-Piceno-San Benedetto-Dalmazia-Mediterraneo hanno arricchito il dibattito. Le infrastrutture come componente fondamentale di sviluppo.

Ospite d'eccezione l'On Guido Milana, Parlamentare europeo, Vicepresidente della Commissione pesca che ha illustrato le tematiche proprie delle sue competenza specifiche sulla pesca ma ha anche trattato di ambiente e di valorizzazione del patrimonio ittico dell'Adriatico.

L'Adriatico, da Ovest ad Est, come un'unica, grande regione, questo l'ambizioso progetto proposto dall'Europa e intercettato dalla Riviera.

L'incontro ha proposto molti spunti di riflessione mostrando un Milana convinto e convincente sostenitore della necessità di proseguire nell'intento di perfezionare la macroregione , "E' necessario guardare all'Adriatico come ad una grande area omogenea per la quale si può pensare ad un omogeneo sviluppo". Di qui l'idea della macroregione Adriatico-Ionica, non è più pensabile né ipotizzabile vivere di un mare in cui una sponda lavora con regole diverse, in contrapposizione, e più o meno penalizzanti rispetto a quelle con le quali lavora l'altra".

Il riferimento alle differenze gestionali della pesca tra le marinerie italiane e croate in termini ad esempio di fermo biologico sono apparse lapalissiane.

Una visione politica di uniformità e omogeneità che ha trovato d'accordo il Comandante della Capitaneria di Porto Lo Presti, "Le capitanerie -ha precisato- da sempre vivono il mare come un'unica grande regione e guardare ad esso in maniera uniforme è un'ottima opportunità".

La Macroregione è una possibilità importante e necessaria dice Colonnella, un'occasione da prendere al volo e da non lasciarsi sfuggire di mano anche e soprattutto per le occasioni di sviluppo produttivo che offre, in termini di accordi che guardano alla pesca, alla tutela e alla valorizzazione ambientale e marina, ma anche come opportunità di interscambio culturale, turistico e commerciale dei prodotti agroalimentari con un occhio attento alla enogastronomia da sempre una eccellenza esclusiva del nostro territorio.

In questa macroregione un ruolo importante può essere svolto dal Piceno e da San Benedetto, anche per la creazione di un nuovo corridoio Piceno -Balcani- Mediterraneo, con il Piceno come porta verso est in direzione di Roma, attraverso la Salaria e coinvolgendo la Città di Ascoli Piceno.

"È importante - dice Colonnella- la costruzione della nuova Adriatic Cloud, su cui la Regione sta da tempo lavorando, per la circolazione delle comunicazioni e delle informazioni".

A chiusura dei lavori c'è stato anche spazio per una serie di letture a cura di Daniela Agostini che ha recitato alcune opere del poeta dialettale dai sambenedettesi tanto amato, Giovanni Quondamatteo alle quali si sono aggiunte alcune visite guidate ai pescherecci del porto, al mercato ittico comunale e ai musei del mare.

Presente anche la Fondazione Libero Bizzarri che ha messo a disposizione dei presenti la visione un reportage sulla vita dei sambenedettesi e della sua marineria. Attraverso la voce della sua Presidente la professoressa Maria Pia Silla la Fondazione ha evidenziato la necessità che qualsiasi iniziativa passi anche attraverso un'evoluzione culturale sottolineando l'importanza di alcune competenze specifiche che spesso mancano e che facciano da collettore tra gli stanziamenti europei e la loro reale fruibilità in termini di realizzazione di progetti.

31/03/2014





        
  



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