Per anni la Confcommercio, per il tramite del direttore Giorgio Fiori, si era sempre dichiarata, con obiettive motivazioni, al Fermo Pesca (o "fermo biologico" che dir si voglia), in piena stagiona turistica, senza mai addivenire purtroppo ad alcuna diversa e più razionale programmazione tanto che ancora una volta, anche per il corrente 2014 si riprofila il fermo, nel clou dell'estate, con le usuali ripercussioni negative, non solo per l'economia portuale, ma anche per quelle dei commercianti in pesce e dei ristoratori specializzati, nonché dell'immagine turistica in generale dell'intera Riviera delle Palme, legata anche alla qualità della propria enogastronomia. E la Confcommercio proprio non ci sta tanto che questa volta scende in campo lo stesso Presidente Provinciale Fausto Calabresi con una circostanziata nota di appello inviata al sindaco di San Benedetto del Tronto Giovanni Gaspari e all'assessore alle attività produttive Fabio Urbinati.

"Certamente - scrive Calabresi - per tutto il periodo di alta stagione e nel mese di Agosto, il pesce fresco non mancherà, come non è mai mancato in passato, nei ristoranti della Riviera e senza alcuna impennata dei prezzi, sebbene i ristoratori dovranno come è ben intuibile, ammortizzare un consequenziale realistico calo della domanda, a causa della ingenerata convinzione comune, non certo veritiera, che durante il fermo si trova poco fresco, si può degustare per lo più solo pesce congelato o d'importazione e che comunque il conto è poi molto più salato. Ma al di la di ciò la circostanza più sconcertante è che proprio nel periodo di maggiore richiesta, gli operatori non abbiano la possibilità di proporre e valorizzare il pescato locale, essendo obbligati, appunto a doversi rifornire altrove."

"Non va poi dimenticato - si legge nella nota del presidente Confcommercio - che secondo alcune qualificatissime tesi scientifiche, che anche noi di Confcommercio condividiamo da oltre un ventennio, il fermo nei mesi di luglio ed agosto non serve a molto, poiché il periodo estivo non coincide con quello di maggiore concentrazione delle faune ittiche giovanili e che lo stesso per essere veramente utile dovrebbe svolgersi in tarda primavera ed all'inizio dell'autunno, ovvero prevedendo semmai un fermo per fasce costiere, con inibizione alternata della pesca, in relazione al tipo di riproduzione da tutelare". "Quest'anno - secondo Calabresi - la problematica si ripropone con ancor più evidenza in quanto la crisi dei consumi in atto, sta già mettendo in ginocchio le economie dei commercianti di prodotti ittici e degli operatori della ristorazione e questi che stante la situazione possono solo confidare nella "boccata d'ossigeno" della stagione estiva, dovranno invece ed ancora una volta fare i conti con le conseguenze di un inutile fermo pesca".

Pertanto la Confcommercio chiede al Sindaco Gaspari ed all'assessore Urbinati che "il Comunale di San Benedetto si faccia capofila e per temo, di un fronte comune di tutta la filiera della pesca Picena, al fine di scongiurare o quanto meno delimitare il fermo, nel clou della stagione turistica, addivenendo ad una seria rimodulazione del provvedimento, nell'obiettiva convinzione che un disposto di tal fatta, che si ripropone ormai da troppi anni, allo stato più che biologico, può essere definito solo politico".