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Sinergia tra Regione Marche e INPS per ottimizzare gli investimenti sul sociale

Ancona | 12 milioni di euro impiegati finora dall’Istituto nel progetto ‘Home care premium’, per l’assistenza domiciliare ai dipendenti e ai pensionati pubblici, ai loro coniugi conviventi e familiari di primo grado in condizione di non autosufficienza.

REGIONE MARCHE E INPS

La Regione Marche e l'Inps strutturano un percorso comune di progettazione delle risposte ad alcuni tra i principali bisogni sociosanitari presenti sul territorio, che servirà in primo luogo a rendere più efficiente e incisivo l'impiego delle risorse, ma anche a orientare la programmazione futura, così da ottimizzare gli interventi. L'occasione di questa collaborazione, che si sta concretizzando in queste settimane con la formazione di un tavolo permanente di confronto e, ove possibile, di coprogettazione sui principali temi, prende l'avvio da una esperienza concreta di intervento che proprio in questi giorni, in attesa della emanazione del nuovo bando, tira le prime somme: il progetto Inps Home Care Premium, tra il 2010 e il 2014 ha finanziato progetti di assistenza domiciliare per un totale di circa 12 milioni di euro (11.982.483,81). Il progetto è rivolto ai dipendenti e ai pensionati pubblici, ai loro coniugi conviventi e familiari di primo grado in condizione di non autosufficienza e prevede prestazioni e interventi, economici e di servizio, di natura socioassistenziale. In soli quattro anni si è passati da 55 a 2150 beneficiari dei progetti, ed il loro finanziamento è passato da 1.000.000 di euro nel 2010 a circa 10.0000.000 nel 2014.

"Si tratta di una operazione virtuosa su tutto il territorio nazionale, che però vede le Marche come regione particolarmente attenta ai bisogni dei più deboli, secondo un modello che mantiene al centro la dignità umana e il ruolo della famiglia", afferma l'assessore ai Servizi sociali Luigi Viventi. "E' significativa in questo senso - prosegue Viventi - l'adesione di tutti gli Ambiti territoriali sociali, cosa che non è accaduta ovunque nelle altre regioni italiane. Traendo le prime somme, inoltre, si evince che a questo punto diventa imprescindibile la sinergia tra le diverse specificità presenti sul territorio. Questa ci permette di organizzare in modo più efficace la nostra pianificazione e, se si riesce a fare sistema, la possibilità di ottimizzare le risorse diventa concreta. Di fatto l'investimento dell'Inps per il sostegno alle famiglie dei dipendenti pubblici che devono occuparsi in casa di un congiunto non autosufficiente ci può consentire di liberare risorse nel nostro bilancio e di destinarle ad ambiti meno coperti, ma ugualmente bisognosi".

"E' importante evidenziare che le risorse dedicate dall'Istituto al finanziamento dei progetti di assistenza domiciliare - afferma il Direttore regionale dell'Inps Giorgio Fiorino - sono risorse aggiuntive che non gravano sul Bilancio dello Stato. Tutte le prestazioni di welfare (creditizie e sociali), sono finanziate in via esclusiva dalla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (il cosiddetto "Fondo credito"), alimentata dal prelievo obbligatorio - sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici in servizio - dello 0,35% per quanto riguarda la Gestione Dipendenti Pubblici (ex Inpdap); dello 0,80% per quanto riguarda la Gestione Assistenza Magistrale (ex Enam) e dello 0,40% per quanto riguarda la Gestione Fondi Gruppo Poste italiane; nonché dalla trattenuta dello 0,15% per quanto riguarda i pensionati pubblici che decidono di proseguire il versamento dopo la cessazione dal servizio. Il totale del budget disponibile ogni anno deriva da tali trattenute, al quale si aggiunge la somma derivante dal rientro delle quote, comprensive di interessi, delle attività creditizie (piccoli prestiti, prestiti pluriennali, mutui per acquisto prima casa, ecc..). Contabilmente, tutta l'attività è gestita in capitoli dedicati e il budget che ogni anno viene speso è pari alle entrate riscosse".

Per le politiche di sostegno alle famiglie che assistono in casa i congiunti disabili la regione ha messo in bilancio quasi 35 milioni di euro. Il principale strumento di sostegno è l'ASSEGNO DI CURA. Ogni assegno di cura corrisponde ad una contribuzione di 200 euro al mese per l'anziano solo o per la famiglia che lo accudisce. La Regione investe in totale, per questo, 9 milioni di euro: 5 milioni e mezzo provenienti da finanziamenti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Fondo nazionale per le non autosufficienze 2013, da utilizzare nell'annualità 2014 per la continuità degli interventi di Assegno di cura, SAD e PUA a favore di cittadini over 65) e per la restante parte provenienti da un investimento diretto dell'Ente. Questo permetterà la prosecuzione dell'assegno di cura che nel 2013, che aveva permesso di finanziare 1915 domande per l'assegno di cura di anziani non autosufficienti, di realizzare interventi del servizio di assistenza domiciliare (Sad) aggiuntivi da parte dei comuni e di finanziare 80 assegni di cura per religiosi anziani non autosufficienti.

Altri interventi ritenuto strategici per il supporto delle famiglie sono la FORMAZIONE DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI (l'elenco,formato in base ai criteri di una delibera di giunta del 2009, è consultabile sul sito www.servizisociali.marche.it e a settembre 2013 risultavano 3.461 iscritti, più del doppio del 2012) e i PERCORSI DI QUALIFICA DI OPERATORE SOCIO SANITARIO (Oss), cofinanziati dall'Ente nei percorsi di alternanza scuola-lavoro degli istituti tecnici per operatore sociale presenti nelle Marche.

Accanto a ciò, va segnalata una serie di altri interventi strategici, che comportano un investimento di oltre 24.630.000 euro:

- 13.000.000,00 di euro agli enti locali per l'assistenza domiciliare rivolta ai gravissimi, svolta dalla famiglia o da terzi, i servizi di trasporto e acquisto, da parte dei Comuni, di pulmini attrezzati, per l'assistenza educativa, i centri di aggregazione e socio educativi riabilitativi diurni, l'integrazione scolastica, l'inserimento lavorativo, l'abbattimento delle barriere di comunicazione per i non vedenti, i non udenti e per coloro che presentano problemi di comunicabilità, per l'acquisto di ausili tecnici per autovetture. Gli interventi possibili grazie a questo stanziamento hanno interessato, nell'ultimo anno, 8 mila utenti con le rispettive famiglie. 

- 2.500.000 euro per l'assistenza domiciliare svolta dalle famiglie o da un operatore esterno ai disabili in situazione di particolare gravità. Gli utenti beneficiari nell'anno 2013 sono stati 1223.

- 1.080.000 euro per i servizi di sollievo alle famiglie di persone con problemi di salute mentale. Nell'anno 2013 i soggetti coinvolti sono stati circa 500.

- 600.000 euro per la vita indipendente, cioè per l'autonomia del disabile. Il piano è triennale ed è stato avviato nel 2012, con 75 progetti personalizzati.

- 750.000,00 euro per i progetti dedicati all'autismo, sia nell'età adolescenziale, sia nell'età adulta. Considerata la complessità del problema è allo studio una proposta di legge specific, che preveda una rete di servizi per la presa in carico del soggetto autistico e intensifichi le iniziative di supporto alle famiglie.

- 3.000.000,00 euro per il sostegno alle famiglie con malati di Sla. Alle famiglie viene attualmente erogato un contributo regionale mensile di 300 euro per il sostegno nell'assistenza in casa. A ciò è stato aggiunto un contribuito ulteriore grazie al fondo nazionale per la non autosufficienza con cui si trasferisce al malato e alla sua famiglia un contributo mensile ulteriore di 533 o di 700 euro, in base al livello di gravità. Una ulteriore disponibilità viene utilizzata per la realizzazione di momenti formativi per le famiglie sulle quali grava il lavoro di cura.

- 4.000.000,00 di euro, per il 2014, per le strutture residenziali per disabili gravi rimasti privi del sostegno familiare (Co.S.E.R). Nelle Marche funzionano attualmente 29 strutture. La giunta ha approvato nel 2013 nuovi criteri per la compartecipazione alla spesa per la gestione di tali strutture.

La Regione concorre al pagamento della retta giornaliera di degenza per ogni ospite nella misura del 50%, cioè con un contributo di 57,50 euro. La quota restante della retta giornaliera di degenza per ospite, effettivamente applicata dall'ente titolare della struttura, è per metà a carico delle Aree vaste dell'Asur Marche e per metà a carico dei Comuni di residenza dei disabili ospiti. La cifra di contribuzione dell'ente pubblico è stabilita al netto della compartecipazione degli utenti, ultima calcolata in base al reddito. Nel 2013 gli ospiti delle Co.S.E.R. sono stati 278 e il contributo regionale erogato è stato di 3.500.000 euro. Nel 2014 l'importo salirà a salire 4 milioni, poiché saranno aperte nuove strutture.

17/04/2014





        
  



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