La sorpresa nell'uovo di Natalia M. King
San Benedetto del Tronto | Natalia M. King "Soulblazz"
di
Natalia M. King
"Soulblazz"
Sono sufficienti le prime note di uno standard come "You don't know what love is", il classico di Gene de Paul col testo di Don Raye, nato incredibilmente per la colonna sonora di un film di Gianni e Pinotto del 1941 (subito scartato ma divenuto in seguito uno standard per cantanti - tra gli altri Billie Holiday, Ella Fitzgerald e Nina Simone- e jazzisti - tra gli altri Miles Davis, John Coltrane e Chet Baker) per dare l'idea di un disco importante come "Soulblazz".
Di origini dominicane, nata tra i latino americani a Brooklyn nel 1969, Natalia M. King ha una voce dallo stampo classico che penetra immediatamente e dà subito l'impressione di appartenere ad un classico del passato glorioso del soul. La sua estrazione culturale è notevole (ha una laurea in sociologia e storia), la sua educazione musicale è in stretta relazione col rock. Suona la chitarra ed è cresciuta con Jimi Hendrix, Lou Reed, Rickie Lee Jones, Aretha Franklin e Janis Joplin. E tutte queste influenze si percepiscono in "Soulblazz", un lavoro completamente registrato dal vivo in studio in Francia per i tipi della Harmonia Mundi. Alla sua eccellente vocalità Natalia King aggiunge la sua grande esperienza di vocalist jazz e blues e il risultato graffia pesantemente sin dal primo ascolto di questo disco, quarto della sua discografia. Da anni Natalia King, memore della storia dei grandi del jazz degli anni del primo dopoguerra, ha scelto Parigi come sua seconda patria. Compone musica e scrive le sue canzoni con notevole maestria e sa renderle con lo spirito dei classici. Ad accompagnarla ci sono eccellenti strumentisti che spogliano i brani da ogni orpello inutile e vanno all'essenza del suono del blues come moderni Robert Johnson. Lo si coglie perfettamente dal bonus track "Who knows best" che si regge su linee essenziali di blues accompagnate dalla tromba eccellente di Stéphane Belmondo citando "God bless the child" in chiave soulblues. Ad eccezione della traccia iniziale citata e di "Today i sing the blues" di Sam Cooke (strepitosa versione con il contrabbasso di Yves Torchinsky, le percussioni di Larry Crockett e il sensazionale sax di Pierrick Pédron) tutte le composizioni sono della stessa Natalia M. King.
Formidabile davvero il brano "I've changed" che sembra uscire da un'antologia di classici del passato e colpisce duramente ai fianchi di orecchio e cuore ma non sono da meno "Stronger than i", "Lady of the night", "I need to see you again", "Love and leave me kind" e l'altro bonus "Sister/Miss Celie's blues" (eccezionale il suo vocalism), tutte formidabili canzoni che lasciano graffi nell'anima. La cosa grande di un' artista come Natalia M. King è la straordinaria disponibilità nei confronti dei suoi musicisti. E' un vero gruppo perfettamente amalgamato all'interno del quale tutti hanno spazio e bella evidenza nel totale rispetto di ciascuno. L'impressione che nasce dalla sola copertina è quella di trovarsi di fronte ad un disco storico del blues, del rhythm'n'blues e del soul. Al termine dell'ascolto si ha la netta sensazione di aver trovato un altro capolavoro tra le pieghe nascoste del mercato.
Voto 9,5/10
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28/04/2014
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