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Il dono del Papa

San Benedetto del Tronto | Ci sono giorni nella vita, che ti rimangono stampati nella mente e lasciano la loro traccia nel cuore per l’intensità di emozioni che vi trasmettono.

di Cinzia Carboni

Parrocchia S.Pio X dal Papa

Così è stato domenica 6 aprile per i 150 partiti dalla chiesa di San Pio X alla volta di Piazza San Pietro in Vaticano.
Un piccolo esercito di impavidi parrocchiani, capitanati dal mitico Don Vincenzo (Monsignore per l'esattezza), non si è lasciato intimorire neanche dall'alzataccia e alle 3 e 45 era già ordinatamente schierato ai propri posti di combattimento sui due pullman bipiano diretti a Roma.

Preghiera di inizio viaggio, luci che si spengono, occhi che si chiudono. Risveglio all'autogrill di Carsoli per le esigenze corporali e un caffettino prima di arrivare alla meta.
All'alba Roma regala la sua cartolina migliore in esclusiva per i pochi che l'attraversano trasognati passando tra le sue infinite meraviglie. Non c'è traffico sulle strade la domenica alle 7, ma sulle panchine dei giardini pubblici è tutto un movimento di cartoni e coperte che vengono frettolosamente rimosse prima che qualcuno possa accorgersi della loro indispensabile funzione notturna. Un popolo di emarginati che cerca di restare invisibile per non disturbare la sensibilità degli altri. Come se "gli altri" quella sensibilità l'avessero davvero!
E anche noi "altri", che la nostra notte l'abbiamo passata in autostrada, comodamente seduti al calduccio, non ci soffermiamo più che il tempo di un pensiero su quelle figure sfuggevoli così distanti dal nostro mondo quotidiano da non riuscire neanche a comprenderne la dignità.

Siamo arrivati. L'aria è ancora frizzantina, a passo veloce ci avviciniamo ai controlli, i metal detector rilevano chiavi e telefonini a volontà, ma nessun problema. Siamo dentro la basilica di San Pietro, alle 7,30 abbiamo appuntamento con il santo della nostra Parrocchia. Siamo venuti a festeggiare i 100 anni dalla morte di San Pio X con una messa davanti alla sua tomba, un momento di grande emozione per tutta la comunità nell'anno delle celebrazioni parrocchiane a lui dedicate.
Ma non siamo qui solo per il nostro Santo protettore, siamo venuti a Roma, anche per un altro uomo, da poco arrivato al soglio pontificio eppure già profumato di futura santità: Papa Francesco.

Con lui abbiamo appuntamento in Piazza per l'Angelus, ma c'è ancora qualche ora di tempo e ne approfittiamo per visitare San Pietro con la miglior guida turistica, e per di più gratuita, che si possa ascoltare: Don Vincenzo.
Il ritrovo per tutti è al centro della piazza alle ore 11,30 davanti al grande obelisco, "il testimone muto" del martirio di Pietro. Intanto l'immenso sagrato si riempie di folla e di colori. Migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, strette nell'abbraccio tra le 284 possenti colonne del Bernini, sotto un sole ancora sopportabile ma pur sempre insidioso, in piedi, eppure entusiaste, con gli occhi che brillano dalla gioia di poter trovarsi lì, a condividere la semplicità di un incontro che però, ogni volta, è di portata universale. Una platea che si trasforma in foro planetario aperto a tutti, cattolici, non credenti, dubbiosi, curiosi. Tutti uguali, tutti fratelli, tutti con il naso in su verso quella finestra aperta sul mondo dalla quale sta per affacciarsi Francesco, il Papa di tutti, il rivoluzionario Vicario di Cristo che con l'amore e la carità, sta provando a cambiare la Chiesa e a riavvicinarla alla gente. Come ci piace quest'uomo!

Che grande emozione quando le finestre si spalancano e lui arriva con le braccia larghe come a voler stringerci tutti in un unico abbraccio.
Applausi, bandierine, striscioni, tra tutti anche noi proviamo a mostrare quello che prima ci sembrava un grande cartello e che ora è diventato invisibile tra tutta la folla. Ma noi ci stringiamo comunque intorno a lui orgogliosi, perché c'è scritto «San Benedetto del Tronto - Parrocchia S.Pio X» e rappresenta tutta la nostra comunità.
La voce del Papa rimbomba tra i potenti altoparlanti, due maxi schermi ci mostrano il suo primo piano. Lui, dopo un amichevole saluto, inizia con il commento del Vangelo, la resurrezione di Lazzaro, e già subito lancia una riflessione sconvolgente: «Cristo non si rassegna ai sepolcri che ci siamo costruiti con le nostre scelte sbagliate». È un invito forte ad avere il coraggio di convertirsi e di cambiare e perciò le ripete più volte chiedendo alla piazza di ripeterlo: «Non c'è alcun limite alla misericordia divina offerta a tutti».

Un messaggio chiaro e preciso comunicato con la sua meravigliosa semplicità.
Dopo i pensieri e l'invito alla preghiera per il Ruanda, per la ricostruzione dell'Aquila, l'epidemia di Ebola in Guinea e i saluti ai presenti, una sorpresa inaspettata: «Ed ora vorrei fare un gesto semplice per voi». Poi ci vede increduli quando ci spiega che vuole regalarci un Vangelo e allora puntualizza: «Come Lui vi dico: gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Date il messaggio del Vangelo».
Dopo questo gesto siamo tutti storditi, non ce lo aspettavamo proprio, una sorpresa spiazzante. Grazie Papa Francesco. Non ce lo dimenticheremo mai.
Roma ci ha regalato ancora tante immagini meravigliose fino alle 18 del pomeriggio, quando, con i piedi distrutti, abbiamo ripreso i nostri posti sui pullman per tornare a casa.

Sceso alle 21,30 davanti la chiesa da cui era partito, il piccolo esercito ha rotto le righe disordinatamente per riavviarsi a casa.
Stanco ma soddisfatto, prima di andare a dormire, ognuno ha tirato fuori la sua arma preziosa per riporla accuratamente: un piccolo libricino con lo stemma papale in copertina. Nella prima pagina una dedica: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù» dono di Papa Francesco

09/04/2014





        
  



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Parrocchia S.Pio X dal Papa
Parrocchia S.Pio X dal Papa
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