Quando il gioco d’azzardo diventa una patologia
San Benedetto del Tronto | Tre incontri con gli esperti per capire e aiutare i soggetti colpiti dalla nuova dipendenza.
di Martina Oddi
gioco d'azzardo
Il vizio che diventa patologia. Complice la crisi economica, è sempre più diffusa tra giovani e meno giovani l'idea del colpo di fortuna che cambia la vita. I dati sono sconcertanti: tra gli adulti e i pensionati il gioco d'azzardo provoca gravi disagi alle famiglie, che di fronte al perdurare del vizio e alle sue devastanti conseguenze dal punto di vista economico si rivolgono agli esperti dello sportello di aiuto, anonimo e gratuito, dell'ambito sociale 21, sito presso l'ospedale Madonna del Soccorso e guidato dal dottor Cacace.
Ma il fenomeno è dilagante anche tra i giovanissimi, se è vero che più del 10% dei ragazzi minorenni giocano in rete alla Playstation a pagamento, e si dedicano più alle scommesse che allo studio. E allora il proliferare di piccoli furti, la simulazione della perdita di somme di denaro e l'avvicinamento agli usurai diventano una pericolosa routine. La soluzione, concordano l'assessore Margherita Sorge e il Sindaco Stracci, sta nel diffondere uno stile di vita virtuoso, in cui certi comportamenti vengano stigmatizzati e circoscritti, come si fa in Giappone con i fumatori, esclusi persino dall'assistenza sanitaria, magari con soluzioni estreme ma sicuramente efficaci.
Per questo l'ambito sociale 21, in collaborazione con l'area vasta 5, l'unità di strada e i comuni di San Benedetto e Monteprandone hanno organizzato tre incontri per parlare di quella che sta diventando una piaga sociale, impoverendo i soggetti colpiti e portandoli spesso a delinquere per sostenere ritmi di gioco che vanno a sconfinare nella patologia. Con le frequenti ricadute e il bisogno di sostegno concreto. Medici, commercianti, ma anche ragazzi e famiglie toccate dal fenomeno, insieme agli amministratori, sono chiamati a portare la propria testimonianza il 20 settembre alle 9.00 presso la sala convegni del nosocomio sambenedettese per discutere con gli esperti del gambling patologico, nel primo dei tre incontri organizzati sul tema.
Il simposio si ritroverà anche il 26 settembre alle 9.30 presso la nuova sala riunioni del comune di Monteprandone, per parlare del falso immaginario sociale alimentato dalla pubblicità e dalla comunicazione per legittimare un vizio su cui lo Stato centrale continua a lucrare, a scapito delle persone coinvolte e degli enti locali che poi devono caricarsi il peso delle conseguenze a livello sociale e sanitario. L'ultimo incontro si terrà il 25 ottobre alle 9.30 presso l'Auditorium comunale Tebaldini per discutere del gioco e del business che scaturisce dagli indebitamenti delle famiglie, con un sollecito invito alla partecipazione di avvocati e bancari.
L'intento degli organizzatori è quello di coinvolgere la cittadinanza per istituire un sistema di prevenzione e sensibilizzazione, un investimento sulla società per istillare un sistema di vita virtuoso al riparo dalle tentazioni del gratta e vinci, creando una rete di saperi condivisi nella comunità.
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19/09/2014
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