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Replica del professor Gianni Sorrentino alla rete di Studenti Medi

San Benedetto del Tronto | Il penultimo appuntamento di "Incontro con l'autore", con un Gianni Sorrentino ex-professore protagonista, non ha sortito gli effetti sperati.

di Professor Gianni Sorrentino

Locandina Sorrentino

Sono ben consapevole di non aver espresso concetti originali (anzi opinioni più volte autorevolmente ripetute negli ultimi decenni) e di ‘aver sfondato porte aperte’, come suol dirsi; mi accorgo, però, con molta tristezza, che le porte ‘spancate’ e ‘sfondate’ (pur con riferimento a giovani studenti) appaiono chiuse e blindate, anche da parte di coloro che, proprio in quanto adolescenti, dovrebbero essere più aperti, più sensibili, più ricettivi, più disponibili al dialogo, piuttosto che accanirsi a difendere incrostazioni del passato (una scuola inaccettabile che non soddisfa più nessuno) e proporsi come ultimo baluardo di squallide posizioni preconcette a difesa dell’esistente (mi piacerebbe conoscere il senso delle manifestazioni studentesche, dei cartelli e degli slogans che ho osservato sulla “Rete degli studenti medi”, quando poi gli stessi rimangono arroccati sulle posizioni più retrive). Provo davvero pena, quando questi atteggiamenti sono assunti da teen-agers.

In 35 anni di insegnamento, non mi sono mai imbattuto (ma c’è sempre una prima volta) in studenti che si fossero schierati a favore di questa scuola e scagliati con accenti critici contro chi, con amarezza, ne denunciava lo stato di degrado, di inefficienza, di inaccettabilità. E, tuttavia, le osservazioni aspre e sarcastiche che mi sono state rivolte costituiscono, per me, motivo di orgoglio e di gratificazione: significa che le parole non sono scivolate via senza lasciare traccia, che ho colpito qualcuno nel vivo, che ho toccato qualche nervo scoperto. Queste le prime conclusioni che devo trarre da alcune affermazioni – scarsamente lucide, (forse scritte sotto dettatura, e questo sarebbe ancora più grave) – come, ad esempio: “ ... invettive contro il sistema intero con i suoi burocrati tutti e ciniche osservazioni sulla società attuale”.

Cosa intendono dire, questi perspicaci adolescenti, dotati di acuta intelligenza? Forse che il sistema intero e la società in cui vivono costituiscano, tutto sommato, qualcosa di gratificante, magari foriera di prospettive e di aspettative positive specie per i giovani? Ho l’impressione che questi ragazzi siano accucciati in un mondo dorato, inesistente, da favola; e l’aver infranto questa loro fantasticheria, questa fuga dalla realtà, mi suscita tenerezza, un po’ come se si rivelasse ai bambini che la Befana non esiste.

Ma sarebbe opportuno svegliarsi e divenire consapevoli della sgradevole e disgustosa realtà che ci circonda. Avverto una profonda malinconia nel giungere a queste conclusioni: significa che i giovani della ‘Rete studenti medi’ sono perfettamente omologati in questa società e assolutamente acritici, accettano supinamente un sistema che non lascia intravedere alcuna luce al di là del tunnel, nessuno spazio per sognare.

Insomma, mi accorgo che i miei dotti inquisitori, giovani avveduti e eruditi (fagocitati e malamente indottrinati?) non percepiscono “il malinconico declino della società”.

Brevemente, ora, su alcune falsità apparse sul ‘Quotidiano.it’:
1) Mi sono state attribuite espressioni virgolettate (come “una scuola ripugnante”) che non mi appartengono (anche se non lontane dalla realtà). In ogni caso, non risponde al vero che i capitoli sono “conditi da invettive contro il sistema intero ... “. Ho elogiato molti ex colleghi, in cui ho riconosciuto una rilevante preparazione, notevoli qualità umane e evidenti capacità didattiche e educative.
2) E’ stato affermato che la “parte costruttiva” della mia tesi sarebbe “inesistente”; è chiaro che agli occhiuti censori della ‘Rete’ sono sfuggiti interi paragrafi del lavoro svolto, come i numeri 37 “La scuola che vorrei” e 38 (“Un metodo di lavoro”) del Cap. II e molti altri (n. 33, 34. 35, 36, 39 dello stesso Cap. II; n. 8 del Cap. VI; n. 26, 27 e 37 dal Cap. VII). 3) E’ stato, infine, sentenziato, con riferimento all’autore, “La pretesa elevazione di sé allo status di innocente”.

Di quale innocenza si parla? Chiunque abbia letto il romanzo (tranne qualcuno afflitto da livore, acredine personale e meschina volontà di rivalsa) può agevolmente dedurre che trattasi di un’affermazione falsa, considerato che il primo capitolo è quasi interamente dedicato all’introspezione dello scrivente, mettendone a nudo la fragilità psicofisica e le conseguenti manchevolezze. Le quali sono state più volte riprese nei capitoli successivi, specie in quello dedicato agli studenti. Riguardo poi a una mia innocente impotenza nei confronti di tutto quanto da me denunciato, se è questa quella di cui si parla, ebbene si, la rivendico con fermezza e senza presunzione alcuna. Vorrei completare questa mia replica con una domanda sommessamente rivolta ai giovani studenti: Vi soddisfa questa scuola? O vi è qualcosa da rivedere, da riprogettare, da rivoltare come un calzino? Siete indifferenti di fronte al mercimonio delle lezioni private, all’incapacità dei presidi totalmente immersi negli asfittici meandri della burocrazia?

Della mediocre competenza (a volte sostanziale impreparazione) e dell’abulia di tanti insegnanti? Del disinteresse più assoluto (farneticazioni a parte) della classe politica? Dello stato comatoso in cui versa la scuola e dell’assenza di prospettive? Se la risposta è positiva, le vostre critiche al mio libro sono fondate e “un Sorrentino” qualunque non riuscirà di certo a farvi aprire gli occhi e a ribellarvi. E allora non mi resta che farvi i migliori auguri: continuate a credere a Babbo Natale e alla Befana! Vi porteranno sicuramente in dono la realizzazione delle vostre aspettative in questa società esaltante, solidale, entusiasmante, ricca di umanità e di senso civico, tollerante e comprensiva verso gli emarginati, soddisfacente sotto ogni aspetto.

Ancora auguri. Gianni Sorrentino (la lealtà reclama una firma, senza nascondersi dietro la sigla “Rete degli studenti medi”).

30/09/2014





        
  



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