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Sostegno domiciliare ai malati di Alzheimer

Ancona | giovedì 23 ottobre un convegno, ad Ancona, per presentare i risultati del progetto sperimentale Up-Tech.

Centro Alzheimer

Rendere serena la convivenza domiciliare con l’Alzheimer, la patologia definita una “malattia familiare” perché condiziona le persone che assistono e convivono con il paziente. È l’obiettivo del progetto di ricerca sperimentale Up-Tech, promosso dalla Regione Marche, con il supporto tecnico-scientifico dell’Inrca, finanziato con il Fondo nazionale per la non autosufficienza. I risultati della sperimentazione verranno illustrati nella giornata di giovedì 23 ottobre, dalle ore 9.00 alle 18.00, nel corso del convegno finale presso la sala conferenze del Comitato regionale Marche della Figc (Via Schiavoni, località Baraccola – Ancona). È prevista la partecipazione degli assessori ai Servizi Sociali, Luigi Viventi e alla Salute, Almerino Mezzolani; di Alfredo Ferrante, del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; dell’On. Emilia Grazia De Biasi, presidente della 12a Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato della Repubblica. Secondo stime recenti, più di 500 mila persone in Italia sono affette da Alzheimer.

Una patologia “grave”, ancora senza cura, che coinvolge anche le famiglie dei malati. Il peso dell’assistenza determina, spesso, stress, disturbi dell’umore, ansia, insonnia e depressione: in generale, un peggioramento della qualità di vita di tutto il nucleo familiare. Up-Tech, attraverso diverse modalità operative, ha sperimentato innovativi modelli di assistenza ai pazienti e ai loro familiari. Ha visto il coinvolgimento di oltre cento professionisti sociosanitari e degli Ambiti territoriali sociali di Pesaro, Ancona, Macerata, Fermo, San Benedetto del Tronto. Ha previsto la presa in carico del paziente, da parte di un assistente sociale o di un infermiere professionale che hanno provveduto alla formazione dei familiari sulla gestione della patologia, al monitoraggio telefonico programmato, alla consulenza (anche legale) e all’orientamento sui servizi sociosanitari. Una strumentazione domotica domiciliare, come sensori che monitorano gli spostamenti dell’anziano, centraline di rilevazione di perdita di gas o apertura di porte e finestre, hanno agevolato le persone che assistevano i malati. Tutti i risultati raggiunti, nei diciotto mesi di sperimentazione, verranno presentati agli operatori, ai familiari e al volontariato nel corso del convegno di giovedì 23 ottobre.

09/10/2014





        
  



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