La Germania incontra la Russia… e l'Europa resta a guardare
San Benedetto del Tronto | Sabato 9 maggio in Russia è stata la festa della vittoria, che corrisponde più o meno alla nostra ricorrenza del 25 aprile, con la differenza, però, che i russi festeggiano la loro vittoria sul nazismo al termine della seconda guerra mondiale.
di Elvira Apone
Merkel e Putin
Lo scorso 9 maggio, però, in occasione dei settanta anni dalla vittoria, si è svolta a Mosca una grande parata commemorativa, un evento a cui erano stati invitati i rappresentanti di quasi tutti i paesi del mondo. Tutti i capi di governo europei, però, compreso quello italiano, hanno declinato l’invito, a causa della difficile situazione politica tra Russia e Ucraina, che, non dimentichiamolo, aveva spinto l’Unione Europea a “punire” la “cattiva” Russia con diverse sanzioni economiche che, a loro volta, avevano generato da parte della Russia delle relative contro sanzioni nei nostri confronti, con conseguenze disastrose anche per l’economia italiana. L’Italia, infatti, sulla scia europea, aveva appoggiato le sanzioni alla Russia, forse dimentica del ruolo fondamentale da lei svolto in tutti i campi dell’economia italiana, o forse soltanto desiderosa di seguire il gregge di pecore marchiate Europa.
In questo scenario, anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, uno dei principali punti di riferimento nell’ambito della UE, aveva fatto sapere a marzo, tramite il giornale Die Zeit, che non avrebbe preso parte alla parata del 9 maggio a Mosca, a causa delle tensioni tra Russia e Ucraina. Tuttavia, a dispetto di quanto in precedenza dichiarato e a differenza degli altri capi di stato europei, il giorno seguente, cioè domenica 10 maggio, è volata a Mosca per incontrare Putin e deporre insieme con lui, in segno di rispetto e di partecipazione, una corona di fiori sulla tomba del Milite Ignoto. Pur avendo disertato la parata, quindi, la Merkel ha comunque deciso di onorare tutti quei soldati russi caduti durante la seconda guerra mondiale della cui morte la Germania, come lei stessa ha sottolineato, è la principale responsabile.
Alla parata hanno partecipato più di quindicimila persone, tra cui molti reduci di guerra provenienti da vari paesi del mondo, mentre in tribuna sedevano soprattutto i rappresentanti di quei paesi che stanno stringendo rapporti commerciali con la Russia, come il leader cinese, il presidente indiano, quello sudafricano e quello cubano. Non mancava, inoltre, il segretario dell’ONU, Ban Ki-moon. Il presidente russo Vladimir Putin ha commentato l’assenza dei capi di stato europei affermando di rispettare la loro scelta, per quanto influenzata dall’atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti della Russia, mentre la Merkel ha ribadito che la sua visita a Mosca è la dimostrazione che la Germania desidera lavorare con la Russia e non contro di lei, auspicando il superamento dei problemi esistenti e la ricostruzione dei loro precedenti rapporti di collaborazione.
La Russia, in effetti, è tuttora per l’Europa un’importante risorsa economica e commerciale; non dimentichiamo, infatti, che questo paese, insieme alle altre repubbliche ex-sovietiche, rappresenta da tempo anche per l’Italia, suo terzo partner commerciale, uno dei maggiori mercati. E per quanto riguarda le Marche, la nostra regione risulta la quarta in Italia per le esportazioni verso la Russia, con una quota di circa l’8% dell’export nazionale verso questa destinazione. E dell’importanza economica della Russia per l’Europa, e per il proprio paese, sembra essere perfettamente convinta anche Angela Merkel che, se da un lato si è fatta e si fa portavoce di una linea dura nei suoi confronti, dall’altro, però, lasciando a casa tutti gli altri, è corsa da Putin a ricucire i delicati rapporti diplomatici e non, ben sapendo che in Russia lavorano migliaia di ditte tedesche che lì hanno investito miliardi di euro e che, nel corso degli ultimi due anni, il volume di affari tra i due paesi è purtroppo diminuito del 6%. A questo punto nascono alcune domande, e proprio con queste vado a concludere.
La Merkel farà gli interessi dell’intera Europa e, in nome della “sacra” Unione Europea, tenterà di ristabilire i presupposti per una rinnovata collaborazione con la Russia, oppure penserà soltanto agli affari della Germania che, come e probabilmente più degli altri, ha molto da perdere da un’interruzione dei rapporti commerciali con la Russia? E tutti gli altri stati membri dell’Unione Europea, compresa l’Italia, che sembra non far nulla se non dietro indicazioni altrui, resteranno in disparte a guardare e, forse, addirittura a contemplare la propria sconfitta, oppure si sveglieranno dal loro finto letargo, cercando per lo meno di imitare la rinsavita Germania?
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13/05/2015
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