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Progetto Legalità, in Piazza Setti Carraro una scultura dedicata alla moglie di Dalla Chiesa

San Benedetto del Tronto | Giovedì 4 giugno si inaugura l’aula magna della scuola “Cappella”, sabato 6 l’opera di Korzeniecki e Mancini.

Evento inaugurazione scultura

Nell’ambito di un progetto di educazione alla legalità promosso dal Comune di San Benedetto del Tronto e dall’Istituto comprensivo scolastico “Sud” domani, giovedì 4 giugno, alle 9, alla scuola “Luigi Cappella”, si terrà l’inaugurazione della rinnovata aula magna che, come tutto il piano seminterrato della scuola, non era fruibile dal 1992 quando fu allagata in seguito all’esondazione del fiume Tronto. Per animare la giornata gli studenti delle classi 3^ A e 2^ G che sono stati impegnati nell’anno scolastico in approfondimenti sui temi della lotta alla mafia e della promozione della legalità, proporranno l’iniziativa “Noi cittadini...”.

Dopo l’esecuzione del canto “I Cento Passi”, canzone dei Modena City Ramblers ispirata all’omonimo film di Marco Tullio Giordana e i saluti delle autorità, ci saranno riflessioni sulla tolleranza, canti e l’illustrazione del plastico “Lavorare su un’opera d’arte” del Prof. Andrea Mancini. Infine verranno proiettate immagini sui diritti civili e sulla criminalità organizzata dal titolo “Le mafie, l’educazione alla cittadinanza” curato dalla Fondazione Libero Bizzarri. In coerenza con questo progetto sabato 6 giugno, alle 11, in piazza Setti Carraro sarà inaugurata l’opera “Palermo 21:15” dell’artista Marisa Korzeniecki e dell’architetto Andrea Mancini. L’opera, donata al Comune, rappresenta una barca, un guscio che traghetta in un luogo ameno la vittima innocente della mafia Emanuela Setti Carraro, moglie del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

“Il luogo del mortale agguato mafioso è stato Palermo, l’ora le 21:15 – spiegano Korzeniecki e Mancini - è danno il titolo dell’opera. L’ora è evidenziata nella scultura da un segmento/diametro che tocca le due parti del cerchio/vasca/orologio. Al centro della vasca un getto d’acqua vivo e zampillante vuol essere un inno alla vita. La maestosa magnolia esistente nella piazza entrerà a far parte dell’opera assumendo il doppio significato di albero naturale, espressione di forza e vitalità, e di albero maestro, esempio di vita. La contaminazione tra materiali vuol significare l’apertura alla conoscenza e alla tolleranza di qualsiasi genere”.

03/06/2015





        
  



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