Mostra Involontari ricordi. Un moscianese alla grande guerra
Campli | Il Museo Archeologico Nazionale di Campli organizza la mostra che resterà aperta fino al 25 ottobre
di Stefania Mezzina
Il fondo raccoglie l'archivio di documenti, lettere, cartoline, libri, manoscritti, fotografie e tutto quello che appartiene al soldato Serafino De Benedictis, nato il 17 giugno 1891 a Mosciano Sant'Angelo: un giovane tipografo e fotografo che diventa soldato di leva con la classe del 1893, morto per malattia nell'Ospedale Militare di tappa di Montegrotto (Padova), il 14 ottobre 1918, a pochi giorni della fine del conflitto.
Arruolato l'11 novembre 1913, De Benedictis è prima aggregato al 2° Reggimento Granatieri come tipografo e poi al Laboratorio Tipo-litografico Comando del Corpo di Stato Maggiore del Comando Supremo, Quartier Generale, Zona di Guerra.
Le immagini di quei soldati che fotografano per loro diletto, di solito sfuggono al vaglio della censura e proprio per questi motivi che le foto scattate e sviluppate dal Di Benedictis, hanno un valore maggiore, anche perché quasi tutte riportano sul retro un'annotazione manoscritta.
Le indicazioni dei luoghi, dei fatti, delle date e dei personaggi ritratti, conferiscono alle foto una maggiore valenza storica e culturale.
Esempi importanti sono le immagini del Re d'Italia al fronte, con il Duca d'Aosta, con il generale Carlo Porro, con Cadorna o il Principe di Galles.
Sono anche fotografati: Salvatore Barzilai, Ministro per le terre liberate; Vittorio Italico Zuppelli, Ministro della Guerra; Herbert Henry Asquit, Primo Ministro del Regno Unito; Aristide Briand, Presidente del Consiglio francese, mentre sono rare le foto degli aerei abbattuti.
Nella mostra sono esposte anche cartoline di propaganda, sempre del fondo De Benedictis.
L'esposizione è arricchita da una sezione curata dall'Archivio di Stato di Teramo.
Sono documenti significativi d'interesse provinciale inerente agli eventi della Grande Guerra.
Completa la mostra alcuni oggetti appartenuti a soldati dell'esercito italiano e a soldati dell'esercito austriaco.
Notizie a cura dello storico Nicolino Farina
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01/08/2015
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