Un ricordo di Mario Bazzi e Mauro Calvaresi del professor Gino Troli
San Benedetto del Tronto | "San Benedetto oggi è più povera. La scomparsa di due grandi personaggi della storia politica sambenedettese come Mario Bazzi e Mauro Calvaresi segna la fine di un'epoca".
di Prof.Gino Troli
Mario Bazzi
San Benedetto oggi è più povera. La ricchezza di una comunità cittadina, anche in tempi dove tutto è Pil e ogni cosa viene monetizzata, è invece data dai suoi uomini, le figure umane che hanno saputo interpretarla, coglierne gli umori, farla crescere amministrandola, quando sono stati chiamati democraticamente a farlo, con passione e dedizione.
La scomparsa di due grandi personaggi della storia politica sambenedettese come Mario Bazzi e Mauro Calvaresi segna la fine di un'epoca. Perdiamo due personalità di grande rilievo accomunate dal profondo amore per questa città, dalla concezione antica della politica come servizio, da una capacità naturale di dialogo, di confronto e di ascolto. Sempre dentro al corpo della città vissuta come luogo della vita collettiva con una modalità di incontro e comunicazione con i suoi cittadini sempre orizzontale senza mai porsi in un ruolo di comando o di autosufficienza rispetto ai sambenedettesi o a chiunque ponesse una domanda di intervento della politica per il miglioramento di una condizione di vita, di un luogo o di un settore cittadino trascurato o dimenticato.
Tutto questo con bonarietà, senso della misura, disponibilità permanente, competenza professionale e politica: due generazioni diverse, Mario più avanti negli anni ma anche lui scomparso troppo giovane, Mauro nel pieno della sua maturità ma strappato alla vita dalle assurde e inaccettabili logiche di malattie che ci vedono ancora impotenti.
È vero i fermenti sociali e culturali in anni di grande passione politica erano diversi, ciò forniva grande motivazione a chi si trovava a dare il proprio contributo al cambiamento, alla crescita e alle trasformazione che facevano sempre di più San Benedetto una città. Ma non tutti hanno saputo intercettare i bisogni di una collettività in movimento, partecipando attivamente ( senza tirarsi indietro) ad una fase storica decisiva per l'affermazione di un centro che diventava protagonista nelle Marche.
Mancheranno a questa città, mancherà la loro presenza innamorata nelle strade , un modo di essere tra la gente sempre sincero e mai artificioso, un riserbo nel carattere che era anche rispetto e senso del limite. San Benedetto è cambiata, si vive sempre di meno la dimensione collettiva, Mario e Mauro appartengono a quel mondo di persone profondamente vere e totalmente prese dal bene comune che negli egoismi individuali delle porte chiuse sembra non esistere più. Nostalgia di tempi andati, speranza che il ricordo indelebile di uomini così aiuti le nuove generazioni a credere nel domani.
La scomparsa di due grandi personaggi della storia politica sambenedettese come Mario Bazzi e Mauro Calvaresi segna la fine di un'epoca. Perdiamo due personalità di grande rilievo accomunate dal profondo amore per questa città, dalla concezione antica della politica come servizio, da una capacità naturale di dialogo, di confronto e di ascolto. Sempre dentro al corpo della città vissuta come luogo della vita collettiva con una modalità di incontro e comunicazione con i suoi cittadini sempre orizzontale senza mai porsi in un ruolo di comando o di autosufficienza rispetto ai sambenedettesi o a chiunque ponesse una domanda di intervento della politica per il miglioramento di una condizione di vita, di un luogo o di un settore cittadino trascurato o dimenticato.
Tutto questo con bonarietà, senso della misura, disponibilità permanente, competenza professionale e politica: due generazioni diverse, Mario più avanti negli anni ma anche lui scomparso troppo giovane, Mauro nel pieno della sua maturità ma strappato alla vita dalle assurde e inaccettabili logiche di malattie che ci vedono ancora impotenti.
È vero i fermenti sociali e culturali in anni di grande passione politica erano diversi, ciò forniva grande motivazione a chi si trovava a dare il proprio contributo al cambiamento, alla crescita e alle trasformazione che facevano sempre di più San Benedetto una città. Ma non tutti hanno saputo intercettare i bisogni di una collettività in movimento, partecipando attivamente ( senza tirarsi indietro) ad una fase storica decisiva per l'affermazione di un centro che diventava protagonista nelle Marche.
Mancheranno a questa città, mancherà la loro presenza innamorata nelle strade , un modo di essere tra la gente sempre sincero e mai artificioso, un riserbo nel carattere che era anche rispetto e senso del limite. San Benedetto è cambiata, si vive sempre di meno la dimensione collettiva, Mario e Mauro appartengono a quel mondo di persone profondamente vere e totalmente prese dal bene comune che negli egoismi individuali delle porte chiuse sembra non esistere più. Nostalgia di tempi andati, speranza che il ricordo indelebile di uomini così aiuti le nuove generazioni a credere nel domani.
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03/09/2015
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