Il 10 dicembre si festeggia la Madonna di Loreto
San Benedetto del Tronto | Il dieci dicembre si celebra, in base al calendario cattolico, la festa della Madonna di Loreto, che commemora l’arrivo a Loreto della Santa Casa di Nazareth.
di Elvira Apone
la Santa Casa di Loreto
Il dieci dicembre, come ogni anno, si celebra, in base al calendario cattolico, la festa della Madonna di Loreto, che si fa anche coincidere con la giornata delle Marche.
La notte tra il nove e il dieci dicembre, infatti, è ormai tradizione nella nostra regione accendere dei fuochi per commemorare la festa della Venuta, ossia del trasporto a Loreto della Santa Casa della Vergine Maria, che la tradizione vuole sia avvenuto per opera degli angeli, quindi, per intercessione divina.
La leggenda narra che, nel 1291, a causa dell’assedio in Palestina da parte dei Turchi, alcuni angeli presero la Santa Casa di Nazareth e la portarono in volo a Tersatto, vicino alla città di Fiume, dove divenne presto oggetto di pellegrinaggi, ma anche di assalti di briganti agli stessi pellegrini che lì si recavano, fino a quando, dopo più di tre anni, gli angeli la spostarono nella nostra regione, collocandola a Posatora, nei pressi di Ancona. Il nome della località, infatti, deriva proprio dal latino “posa et ora”, cioè fermati e riposa, evidentemente legato alla presenza della Santa Casa, che rimase qui per nove mesi finché non venne nuovamente spostata in volo a Porto Recanati. Si racconta che alcuni pastori del luogo, in piena notte, furono sorpresi da una luce intensa e abbagliante che illuminava il cielo e tutto il paesaggio circostante e che proveniva dalla casetta della Madonna tenuta in cielo dagli angeli. Ma nemmeno questo rimase il luogo di dimora definitivo della Santa Casa. Otto mesi dopo, sempre gli angeli sollevarono di nuovo da lì la casetta della Madonna per portarla sul monte Prodo, sopra un terreno, però, di proprietà privata, appartenente ai conti Rinaldi di Antici, che iniziarono a trarre profitto dal fatto che quel loro appezzamento di terra fosse divenuto meta di pellegrinaggio dei fedeli. Fu così che il dieci dicembre del 1296 gli angeli spostarono definitivamente la Santa Casa su una strada di dominio pubblico, che dalla cittadina di Recanati porta verso il mare, in particolare sulla sommità di un colle coperto di alloro, da cui, appunto, dal termine latino “laurum”, derivò il nome di Loreto.
Ma se questa, per quanto attraente sia, è solo una leggenda, è, in realtà, fondata su basi reali. Negli Archivi Vaticani, infatti, è stato rinvenuto un documento risalente al 1294, in cui è presente un elenco notarile dei beni appartenenti alla dote di una certa Margherita Angeli o De Angelis, figlia di Niceforo, tiranno dell’Epiro, andata in sposa a Filippo II d’Angiò, figlio dell’allora re di Napoli. In questo elenco compaiono anche le pietre della Santa Casa di Nazareth che, per essere sottratte alle razzie operate in Terra Santa, vennero trasportate via mare, proprio per ordine della famiglia Angeli o De Angelis, su un terreno di loro proprietà, in cui poi sorse la cittadina di Loreto. È sul nome Angeli che si è generato, per volere del popolo dei credenti, l’equivoco e, di conseguenza, è nata la leggenda.
Studi più recenti, poi, sembrano aver confermato l’origine palestinese della Santa Casa di Loreto, essendo costruita con pietre lavorate secondo la tradizione dei Nabatei, un popolo che sin dai tempi di Gesù viveva nella Galilea, e incise con graffiti e iscrizioni tipiche delle comunità giudaico-cristiane della Palestina, quindi, completamente estranee all’edilizia marchigiana. Inoltre, confronti di carattere tecnico e architettonico hanno dimostrato che le tre pareti della Santa Casa di Loreto coincidono perfettamente con la grotta di Nazareth che, nel suo nucleo originario, era costituita da sole tre pareti, perché la parte dove ora sorge l'altare, su cui si trova la statua della Madonna Nera con il Bambino, a Nazareth dava sull’entrata della grotta. La particolarità della statua, che, però, non è più quella originale, andata purtroppo distrutta in un incendio nel 1921, è il suo volto scuro, caratteristico delle antiche icone, ma in questo caso dovuto al fumo delle lampade a olio e dei ceri accesi dai pellegrini. Divenuta simbolo di protezione per migranti ed esuli, la Madonna di Loreto è stata proclamata patrona universale dei viaggiatori in aereo, proprio a sottolineare la sua universalità, che supera ogni frontiera, unendo in un abbraccio ideale tutti i popoli e le nazioni del mondo.
E proprio intorno a questa semplice casetta di pietra, rivestita poi di marmo, è sorta la splendida basilica di Loreto, uno dei santuari più importanti della nostra cristianità, che racchiude, tra le pareti di quest’umile dimora strappata, più di ottocento anni fa, alla barbarie della guerra e dalla profanazione, il più grande e affascinante mistero della nostra fede cristiana.
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02/12/2015
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