Export in crescita per il “made in Marche”
San Benedetto del Tronto | Negli ultimi anni, nonostante la crisi, si è registrato un aumento delle esportazioni dalla nostra regione soprattutto nel settore di cibi e bevande.
di Elvira Apone
paesaggio marchigiano
Nel 2014 è stato registrato dall’Ice un aumento delle esportazioni di oltre il 7%, mentre nel 2015, soprattutto nel settore di cibi e bevande, l’aumento segnalato è stato pari all’11%, in pratica ben il 5% dell’export nazionale.
Belgio, Germania e Francia, e in generale i paesi europei, sono già da molti anni le principali nazioni verso cui sono diretti i prodotti provenienti dalla nostra regione, senza dimenticare, però, Stati Uniti e Russia, verso i quali, tuttavia, negli ultimi tempi, sono diminuite le esportazioni a favore, invece, di altri paesi asiatici quali la Turchia, l’India, gli Emirati Arabi, l’Arabia Saudita, il Giappone.
La nostra regione può vantare un ampio patrimonio culturale che va dalle risorse storico-artistiche a quelle paesaggistiche, dalla varietà del territorio alla biodiversità, il tutto supportato dalla passione e dalla dedizione dei marchigiani verso il proprio lavoro, oltre che da una buona dose di creatività, gusto, intuito e buona volontà. Inoltre, la capacità degli imprenditori marchigiani di fondere innovazione e tradizione ha sicuramente costituito un ulteriore punto di forza nello sviluppo della nostra economia. Puntare sui prodotti autoctoni, sulla tipicità e identità regionale si è rivelata una scelta vincente per il mercato delle esportazioni.
Il settore agroalimentare rappresenta una vera e propria eccellenza per la nostra regione: i prodotti maggiormente richiesti sono l’olio, il vino e la frutta. In particolare, il successo del nostro vino, con in testa il Verdicchio, terzo vino bianco più esportato al mondo, conferma che il lavoro svolto dalle aziende vinicole marchigiane, che puntano a offrire un prodotto di alto livello nella riscoperta di un forte legame con il territorio, ha dato e continua a dare i suoi frutti, come dimostrano anche i notevoli risultati raggiunti da altri vini autoctoni come la Passerina e il Pecorino. Inoltre, una mirata e intensa opera di promozione, che ha da sempre puntato sull’affidabilità, sulla credibilità e sulla qualità, ha sicuramente contribuito a far conoscere i nostri vini all’estero.
Anche i prodotti biologici marchigiani, da anni presenti sui mercati esteri, sembrano essere molto apprezzati fuori dal nostro territorio. Dall’Europa agli Stati Uniti fino ai paesi asiatici, i prodotti della filiera biologica marchigiana vengono commercializzati praticamente in tutto il mondo, facendo incrementare sempre di più il fatturato delle cooperative agro biologiche della nostra regione.
Oltre alla pasta, grande importanza stanno assumendo le vendite dei cereali e dei legumi, tra cui ceci e lenticchie, che hanno fatto registrare un cospicuo incremento dell’agricoltura biologica nelle Marche, che da produzione di nicchia si sta confermando settore trainante dell’agricoltura regionale. E tra le altre eccellenze delle Marche, non dobbiamo dimenticare il tartufo, attraverso il quale viene promossa all’estero l’immagine e l’identità della nostra terra, che negli anni si è fatta conoscere sempre di più proprio grazie alla bontà dei suoi prodotti.
Ci auguriamo, dunque, che le nostre piccole e medie imprese, forza e orgoglio della regione, continuino con fiducia e impegno a lavorare, ottenendo risultati sempre più lusinghieri, e che i prodotti “made in Marche” divengano sempre più sinonimo di qualità, genuinità e originalità.
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20/04/2016
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