La Lista 63074, in campo al fianco di Giorgio De Vecchis
San Benedetto del Tronto | Al Gran Caffè Sciarra - in pieno centro cittadino - colorita e densa conferenza stampa di presentazione di una delle liste civiche che appoggeranno la candidatura di Giorgio De Vecchis alle prossime elezioni comunali di giugno.
di Umberto Sgattoni
La Lista 63074 con Giorgio De Vecchis
"Siamo delusi da tutti i partiti e da un certo modo di fare politica che ha espresso professionisti della politica gelosi del proprio potere e dei loro privilegi; noi, abbiamo scelto di essere altro; abbiamo scelto di fare politica come volontariato a disposizione della gente; non abbiamo Big, siamo gente comune che si conosce per nome e persino per soprannome". Così nell'introduzione, si è espresso uno dei portavoce e rappresentanti della Lista civica.
Poi l'intervento di De Vecchis - al di là dei propositi di principio e di partenza - ha fissato non solo obiettivi ma illustrato e delineato in maniera concisa, significativa e concreta anche approcci, caratteri e metodi del nuovo modo di far politica che la coalizione civica che lo supporta (ed in essa appunto la Lista 63074), si propone di mettere in campo ed in gioco per la Città.
Non dimenticando - altresì - di sottolineare, come a suo avviso sia inesatto definire lui e la sua coalizione civica di "centrodestra".
Indirettamente rivolto - e forse in maniera neppure troppo velata - questo suo pensiero, nei confronti degli organi di stampa.
"Vi prego. Non definiteci di centro-destra. Semmai, contro le oligarchie interne, questo sì." ha esordito Giorgio De Vecchis.
Un De Vecchis particolarmente "sul pezzo", ha poi così proseguito:
"Abbiamo scelto di dare alla nostra politica un taglio pragmatico e culturale".
Ed ha aggiunto:
"D'altronde, forse disturba questo nostro impegno e questa nostra passione di voler andare oltre gli schemi ed oltre la mera ed abitudinaria classificazione politica/partitica che poi ha prodotto quel che vediamo: oligarchie interne, giochi di potere e tanti disastri".
Nel proseguire il suo intervento, poi, Giorgio De Vecchis ha chiosato:
"Non nascondiamocelo. Stiamo vivendo una decadenza da fine Impero Romano. Io, ho iniziato a fare politica ai tempi di Tangentopoli. E vedevo che c'era ancora chi si indignava, chi si ribellava. Ora, purtroppo, troppo spesso vedo persino rassegnazione ad uno stato delle cose, ad un modo di fare politica lontano dai veri problemi della gente e che continua a produrre clientelismo e generare e degenerare in giochi di potere."
Poi un'ulteriore nota: "Gli unici che ai nastri di partenza possono interpretare davvero il cambiamento per la Città, siamo noi ed il M5S".
Implicito, il fatto che - fuori dai giochi il M5S alle elezioni cittadine - il De Vecchis, lasci intendere tra le righe come la coalizione civica che lo supporta a Candidato Sindaco, possa essere l'unica a potersi fare interprete anche di quell'elettorato, rimasto - per così dire - "orfano" del suo Movimento.
"Programmaticamente non è un mistero che fra noi e loro vi siano molti elementi di contatto." ha detto De Vecchis nel merito del Movimento Cinque Stelle.
"Ciò che fondamentalmente ci distingue da loro" - ha precisato il candidato Sindaco di Orgoglio Sambenedettese "è il fatto che non concepiamo una logica verticistica".
Infine, nell'esprimere un significativo e suggestivo parallelismo, ha anche sinteticamente profilato quale sarà il metodo che la sua squadra intende far proprio nel "governo" della Città:
"Come dopo la decadenza dell'Impero Romano, la rinascita della civiltà ripartì dalle corti e rifiorì con i Comuni, così noi siamo convinti che partendo dal basso, dalla base facendo rete verso il centro - verso la centralità dei problemi della gente - possiamo cambiare concretamente le sorti di questa Città e del territorio".
"Ma davvero, non definiteci di centro-destra" ha concluso De Vecchis.
Su questa nota conclusiva, si è imbastito un piccolo "battibecco" (sia pure nei limiti del sano e civilissimo dibattito) fra alcuni presenti, candidati, lo stesso De Vecchis ed alcuni giornalisti che, evidentemente, comunque ravvisano una connotazione di centro-destra nella coalizione civica capitanata dal De Vecchis.
"Non vedo davvero quale debba essere il motivo per cui la passione politica che mettiamo in campo ed in gioco per la Città, debba essere necessariamente per forza irregimentata e bollata in catalogazioni o classificazioni partitiche o della vecchia politica" ha detto un De Vecchis, che non ha nascosto, nel merito, il suo disappunto.
Benito Rossi, da parte sua ha aggiunto una nota polemica, non priva di sarcasmo, nei confronti degli altri due competitors: Pasqualino Piunti e Paolo Perazzoli.
"Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano Piunti e Perazzoli nel merito della Questione della Sanità ..." così ha principiato il Rossi.
Che poi ha proseguito: "Siamo di fronte ad un vero e proprio smantellamento".
Ed ha concluso, come a suo avviso, in fondo sia il Piunti che il Perazzoli, siano vincolati, l'uno al centrodestra ascolano e l'altro a Luciano Agostini che "anche lui è Pro-Mazzoni, anche se si professa per l'Ospedale Unico di Vallata".
Alla domanda del nostro giornale se nel merito di un Ospedale Unico "sambenedettese", vi siano margini e strumenti per poter procedere in tal senso, De Vecchis è stato diretto e semplice: "In un'ottica di costi/benefici ed in un'ottica di "Città Grande" (considerando che comunque San Benedetto è città di riferimento per l'intero e sostanzioso territorio che vi gravita attorno ndr) tenendo conto anche soltanto di questi semplici elementi, credo che non soltanto vi siano margini e strumenti per battersi, ma ritengo anche che sia un impegno non solo fattibile, ma doveroso."
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12/05/2016
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