"Carne Trita" di Leonardo Lucarelli alla Palazzina Azzurra
San Benedetto del Tronto | Per una sera, la storica e significativa location cittadina, trasfigura nel variegato e variopinto mondo delle cucine dei ristoranti, attraverso il romanzo autobiografico di uno chef, che è anche fra i più interessanti esordi letterari dell’anno.
di Umberto Sgattoni
Hanno conversato con l'autore - all'esordio con il suo libro edito da Garzanti - due rilevanti ed autorevoli esponenti di Slow Food Marche, Alessia Consorti e Antonio Attorre.
Di Leonardo Lucarelli, Mimmo Minuto - storico operatore e promotore culturale cittadino - ha detto che è "personaggio tanto bravo, quanto modesto".
E così, per una sera - la location che nell'immaginario, nella coscienza e nella memoria della Città è il simbolo della sua vocazione e propensione turistica e fu pure fra i più rinomati dancing della Costa Adriatica - per una sera, grazie al libro di Leonardo Lucarelli si è addentrata e tramutata in quel "mondo oscuro, sporco ma estremamente affascinante delle cucine".
Sì, delle cucine.
Ma non certo quelle domestiche e accoglienti delle vostre case; e tantomeno quelle patinate e stereotipate dei cooking show televisivi, animate da chef super-eroi o superstar; ma - piuttosto - cucine esagitate, colorite e colorate, brulicanti di vita e sentimenti, di incontri e scontri, di battaglie e complicità, di vittorie e sconfitte, di momenti di gioia e soddisfazione, ma anche di crudeltà, cinismo e sfruttamento.
Un mondo - quello delle cucine di moltissimi ristoranti - variegato e variopinto, a tinte forti e a contrasti decisi, ma anche ricco di caleidoscopiche sfumature.
Un universo, che l'autore ha vissuto in prima persona; popolato di personaggi che sembrano davvero fuoriusciti da un romanzo; ciascuno con il proprio ruolo, con la propria storia alle spalle (e fuori dalla cucina), con le proprie aspirazioni ed i propri conflitti.
Un mondo - quello delle cucine dei ristoranti - nel quale il Lucarelli, ha vissuto a lungo perchè è ed è stato uno chef; dalla gavetta alla vetta del posto di comando: quello dello Chef.
"Sì, perché il Ristorante è lo Chef" si è detto convinto Leonardo Lucarelli, sottolineando come la sua figura sia centrale, fondamentale e decisiva per le sorti, le fortune e le sfortune di quello che altro non è - il ristorante - che una azienda da gestire come tante altre.
Un mondo, abitato da personaggi talvolta singolari, talvolta borderline, con tratti e caratteri talvolta crudeli, talvolta cinici. Chissà, finanche caravaggeschi.
"Perché in fondo" ha detto scherzando (ma forse no) il Lucarelli "buona parte dei cuochi sono sociopatici ed esaltati; lo dico anche di me stesso".
"Da chef, ci sono momenti in cui ti senti complice di Dio e sai che non stai sbagliando" ha proseguito con ironia (ma forse no) il Lucarelli.
"Carne Trita" è un libro che racconta delle cucine, ma soprattutto delle vite dei cuochi; "perché" ha detto Lucarelli "per ogni cuoco stellato, ce ne sono 10 mila che lavorano in nero, tengono in piedi con il loro lavoro il ristorante, sia pure con proprietari improvvisati e con imprevisti all'ordine del giorno".
Un libro, ha annotato la Consorti, che nasce come un saggio e poi - invece - rivela la sua autentica natura e qualità di romanzo.
Un viaggio nelle cucine dei ristoranti, in un "mare magnum" che è ben differente da quello che caratterizza le atmosfere patinate dei cooking-show televisivi.
Un viaggio che sembra più quello di una nave in mare aperto, esposta ai rischi della navigazione, fra bonacce e tempeste.
Mostrando pure, come il libro e le cucine, non siano solo il pretesto di un romanzo, ma il diario di bordo dei racconti di una vita, di tante vite: della vita dello scrittore e degli altri cuochi con cui ha intessuto rapporti di amicizia e di contrasto, ha condiviso momenti, ha vissuto un'esperienza esistenziale paragonabile a quella dell'acrobata del racconto di Kafka.
Un mondo - quello delle cucine dei ristoranti - caratterizzato da contesti ed atmosfere (quelle che emergono dal libro di Lucarelli), che un critico letterario di spessore e di altissimo profilo, su uno dei maggiori quotidiani italiani, non ha esitato a definire quasi "conradiane".
Atmosfere quasi conradiane su una nave (le cucine dei ristoranti) ed in un viaggio (quello nel mare aperto della vita lavorativa angusta e frenetica al tempo stesso, dei cuochi) in cui il Comandante in capo è - fuori discussione - lo Chef.
E dove lo Chef - in fondo - diventa il Comandante della Nave ed i sottoposti, una ciurma sempre sull'orlo dell'ammutinamento, ha rimarcato con arguta ed illuminante similitudine quello stesso critico.
Sì, perché si è "scomodato" il grande critico e giornalista del Corriere della Sera Antonio D'Orrico, per parlare di Carne Trita; e ne ha detto un gran bene di questo libro (che - tra l'altro - è in corso di pubblicazione anche in Spagna e negli Stati Uniti), definendolo il miglior romanzo dell'anno.
Un incontro culturale pieno di brio, verve e colore, quello sambenedettese con il Lucarelli; che ha saputo raccontare con leggerezza e stile colloquiale le ragioni del suo libro ed i suoi contenuti, le sue storie ed i suoi personaggi. Che attingono e trasudano di vita, di una vita passata in cucina ... "e tutto il mondo fuori" direbbe una nota canzone di Vasco Rossi.
"Avete ascoltato" ha detto in conclusione Mimmo Minuto Presidente dell'associazione culturale I Luoghi della Scrittura, nonché libraio di indiscutibile esperienza "uno che scrive come parla e parla come scrive; qualità che non sempre si riscontrano insieme in un autore; ma d'altronde, una casa editrice come Garzanti sa puntare sulla qualità; e la scrittura di Lucarelli è fuor di dubbio quella di uno scrittore di primo livello".
Al lettore, ora, non resta che aprire la porta di quelle cucine nelle quali, il romanzo di Lucarelli ci introduce, attraverso una narrazione che è autobiografica ma anche vero e proprio "romanzo di formazione" (L'Educazione di un Cuoco come recita il sottotitolo del libro) e storia di vita.
E magari, scoprirvi non solo storie di cuochi di uomini e di cucine, ma anche barlumi di sincera ed umana poesia.
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06/07/2016
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