63074:“Sulla nuova Giunta, nessuna sorpresa; ma si sono confermati tutti i nostri peggiori timori”
San Benedetto del Tronto | Duro affondo, per certi versi impietoso, circa l'ufficializzazione della nuova Giunta Piunti, da parte della lista civica che alle recenti elezioni comunali di giugno, ha appoggiato la candidatura di Giorgio De Vecchis a Sindaco della Città.
di Umberto Sgattoni
Giorgio De Vecchis
L'avevamo scritto e talvolta l'avevamo lasciato intendere, neppure troppo tra le righe.
Lo scrivemmo - se la memoria non ci inganna - in un articolo del 14 giugno; pochi giorni prima, - cioè - del ballottaggio fra Paolo Perazzoli e Pasqualino Piunti.
Allora, nulla davvero era dato sapere, di quale sarebbe stato poi l'esito del duello finale.
Ma qualsivoglia esso fosse stato, - tra tanti dubbi, ipotesi ed incertezze - un fatto all'orizzonte, ci appariva "piuttosto chiaro, assodato e consolidato".
"E cioè," - scrivevamo in quell'articolo di metà giugno - "che certamente Giorgio De Vecchis ed Orgoglio Sambenedettese sono stati la sorpresa di queste elezioni amministrative cittadine e si profilano quale interessante fenomeno politico da leggersi e studiarsi su prospettive di medio-lungo termine, in maniera altrettanto evidente - nell'ambito delle dinamiche, negli sviluppi e nelle economie che verranno a configurarsi e a stabilirsi nell'agone del Consiglio Comunale - [...] Giorgio De Vecchis, i suoi consiglieri e la sua squadra, saranno un presidio di opposizione politica alla maggioranza, duro a morire e che venderà cara la pelle."
Questo scrivevamo.
Non conoscevamo - allora - quale poi, sarebbe stato il responso e l'esito del ballottaggio; la clamorosa rimonta di Piunti e la sua affermazione come Sindaco di San Benedetto.
Pur tuttavia, il fenomeno "Orgoglio Sambenedettese" a prescindere da tutto, ci era sembrato non solo rilevante ed interessante sotto il profilo dei risultati elettorali del primo turno, ma anche per l'approccio battagliero che ne aveva contraddistinto la campagna elettorale.
Sì, perché sin dal principiarsi della campagna elettorale, l'approccio di Orgoglio Sambenedettese, ci era sembrato singolare e degno di nota; sia sotto il mero profilo del fenomeno politico che nella natura e carattere dell'approccio (politico) che proponeva: non soltanto quindi, per la specificità di ritenere come superata la mera ed abitudinaria schematizzazione politica/partitica con tutte le relative (e conseguenti) logiche verticistiche, organizzative, strutturali e di equilibri e rapporti di forza che naturalmente ne conseguono e derivano; ma anche perché - a nostro avviso - (convinzione che ci è comunque rimasta), la coalizione di De Vecchis si configurava come curiosa e vivace realtà e voce critica e politica tipicamente (e "topicamente") cittadina e territoriale, avversa e contraria a logiche (e prospettive) di ispirazione e/o matrice ancona-centriche e ascoli-centriche; un progetto politico, coerente ed in linea con il nome che si era dato: ispirato ed improntato cioè, all'Orgoglio Sambenedettese.
E a maggior ragione, queste nostre percezioni si erano rafforzate quando, il M5S cittadino, per motivi che ancora oggi ci sfuggono (quelli relativi alla mancata attribuzione/certificazione/concessione del simbolo da parte della Casaleggio Associati per la tornata di elezioni comunali cittadine) fu ufficialmente escluso e messo fuori dai giochi delle elezioni comunali sambenedettesi di giugno.
E che del M5S, delle sue battaglie e del suo piglio battagliero, il De Vecchis ed i suoi, potessero farsene in qualche modo interpreti, eredi e continuatori - stando i Grillini ormai fuori dall'agone politico di rappresentanza in Consiglio Comunale - lo stesso leader di Orgoglio Sambenedettese non ne aveva fatto mistero; sottolineando, come fra tanti punti in comune con il M5S, l'unico vero elemento che li vedeva divergenti era il fatto che come gruppo civico - Orgoglio Sambenedettese - rifiutava e rifuggiva ogni dinamica e/o logica verticistica.
Un approccio battagliero e tenace, che al De Vecchis - in tempi non sospetti - gli era stato riconosciuto da un avversario politico di assoluto rilievo: quel Paolo Perazzoli, che non esitò a definire il leader di Orgoglio Sambenedettese come uno che aveva l'opposizione nel DNA.
Venne poi il tempo del primo turno (che vide comunque una buona affermazione di De Vecchis ed i suoi con un abbondante 15%). E quello del ballottaggio (che vide poi la straordinaria e clamorosa rimonta di Pasqualino Piunti e la sua elezione a Sindaco della Città).
Ed eccoci, infine, all'oggi.
Sabato 9 luglio, ci sarà il primo Consiglio Comunale, che è stato convocato per le ore 17,00.
E' stato pubblicato all'Albo Pretorio il decreto con cui il Sindaco ha ufficializzato la composizione della nuova Giunta Comunale.
E, neppure il tempo di dare ufficialità all'inizio dell'Era Piunti, che il primo ruggito di opposizione non si fa attendere.
E manco a dirlo, viene proprio da Orgoglio Sambenedettese; più specificatamente da una delle liste civiche che lo costituiscono, 63074.
Un duro - durissimo affondo - nei confronti della maggioranza; per certi versi, impietoso.
"Sulla nuova Giunta, nessuna sorpresa;" principia la riflessione di 63074 "anzi, si sono confermati tutti i nostri peggiori timori".
Un incipit che fa comprendere che se la campagna elettorale è finita, la vita politica sambenedettese va avanti ed è più accesa, vivace e colorita che mai; ed in essa, Orgoglio Sambenedettese in tutte le sue anime, vuole essere presente e protagonista, sia pure dai banchi dell'opposizione.
"L'ufficializzazione della Giunta non ha riservato sorpresa alcuna, confermando tutti i nostri peggiori timori: gli Assessori (e il Sindaco) portano tutti i nomi di quelle persone che per dieci anni si sono dimostrate incapaci di fare opposizione allo strapotere del centrosinistra; e oggi, hanno l'ardire di presentarsi come amministratori validi e credibili."
Una critica politica quella di 63074, che parte da un'accusa specifica, rivolta a Piunti ed alla sua squadra: e cioè quella di aver fatto una pessima opposizione nei dieci anni di Giunta Gaspari e dunque, di non avere credenziali e credibilità sufficienti nel proporsi come Amministratori di sicura affidabilità per la Città.
Una critica, che non è certo una novità. Anzi, già in campagna elettorale - e nel bel mezzo del ballottaggio - la cronaca politica aveva registrato alcuni attacchi frontali proprio della lista 63074 nei confronti di Piunti e della sua squadra; proprio sugli stessi temi e con gli stessi accenti, rilevando ed adducendo le stesse motivazioni e considerazioni di carattere politico e polemico.
Durissimo poi, l'attacco che passa in rassegna (o forse sarebbe meglio dire - ci si consenta l'ardire - al tirassegno, dato il tono ed il carattere di un inesorabile e sia pur figurato "impallinamento" politico) vari Assessori e Consiglieri della maggioranza guidata Piunti.
Sia pure senza esplicitare i nomi, ogni riferimento, pare davvero puramente voluto ...
"C'è chi, pur di prolungare la propria stagione elettorale, ha saputo riciclarsi da candidato sindaco e Consigliere Comunale di Grottammare (dove nessuno ne ricorda l'attività in aula, se non per l'astensione nel voto sull'incandidabilità del Presidente del Consiglio con la quale, in apertura di mandato, ebbe a declinare in maniera quanto meno bizzarra il significato di "opposizione") prima in Assessore Provinciale al Turismo (senza muovere un dito per la Riviera delle Palme) e poi in Assessore di San Benedetto del Tronto." afferma 63074 nella sua nota politica.
Il riferimento a Filippo Olivieri, è davvero qualcosa più di consistente di una semplice impressione.
E rilancia:
"Ma c'è anche chi in due anni non è ancora riuscito a far conoscere alla cittadinanza la relazione della Commissione Stadio che ha presieduto e si presenta oggi come Assessore allo Sport (dopo, a quanto dicono le malelingue, essersi seduto sui gradoni dello stadio Del Duca, nel settore sbagliato)."
Ed ancora:
"Oppure chi si è assicurato il posto da consigliere dimettendosi da coordinatore del proprio partito per costituire una lista civica con cui candidarsi senza concorrenti scomodi. Chi, con cinque anni di consiliatura alle spalle è ricordata solo per un'interrogazione sui lecci di via Olindo Pasqualetti e chi è ancora meno conosciuta in città, avendo collezionato solo 73 preferenze. O ancora chi con il nuovo sindaco vanta legami affettivi più forti di quelli politici."
"Una Giunta" - conclude impietosa la disamina di 63074 - "degna di un sindaco, la cui caricatura è tutta nel nome: un diminutivo".
Ebbene, in Consiglio Comunale, nessun esponente della lista civica 63074 sarà presente.
Ma naturalmente, facendo parte della coalizione civica Orgoglio Sambenedettese, se queste sono le premesse, se questo incipit è il preludio, se questa è l'antifona e lo squillo di tromba che ne caratterizzerà il piglio e l'approccio battagliero in Consiglio Comunale, quanto sostenevamo già - e cioè che Giorgio De Vecchis, i suoi consiglieri e la sua squadra, sarebbero stati un presidio di opposizione politica alla maggioranza, duro a morire e che avrebbe venduto cara la pelle - ebbene, è davvero qualcosa di più di una pura ipotesi o nostra elucubrazione.
Staremo a vedere.
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06/07/2016
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