Festa grande alla Parrocchia "Regina Pacis" di Centobuchi guidata dal Parroco, Don Pierluigi Bartolomei, che insieme a catechisti e collaboratori, ha predisposto un ricco programma di iniziative dal 2 ottobre al 9 ottobre 2016.

Il Venticinquesimo, rappresenta sempre un traguardo importante.

Don Pierluigi a tal proposito ha scritto:

« Ci apprestiamo a vivere una settimana per dire il nostro grazie per i XXV anni di vita di questa parrocchia, a tutti quelli che hanno permesso che questo sogno diventasse realtà, ma più di tutto, al Signore che ha saputo guidare i nostri passi che ad ogni svolta, anche se tortuosa, ha portato avanti il suo popolo. Ritroviamoci, perché dall'operaio della prima ora a quello dell'ultima, ciò che più conta, è l'amore per questa vigna: la Chiesa di Cristo nella comunità Regina Pacis ».

Ad imprimere la giusta e dovuta solennità, è l'evento nell'evento: sabato 8 ottobre ci sarà la S. Messa delle 19,00, presieduta dal Vescovo diocesano, mons. Carlo Bresciani, animata dall'orchestra Pompadour Brass Ensemble e dai cori Cappella Musicale della Cattedrale - Corale Domenico Stella, Sisto V, Madonna di San Giovanni, de Le Ville, Ventidio Basso, cui seguirà la benedizione dell'Organo Vici restaurato per l'importante circostanza.

Alle ore 21,15, il concerto inaugurale dell'organo Vici con il maestro Stefano Pellini.

E' l'occasione, per ascoltare e apprezzare il suono di questo strumento straordinario.

Un po' di storia.
L'organo Vici è stato costruito nel 1828.
Fu opera dell'artigiano di Montecarotto, Sebastiano Vici, che contrassegnò lo strumento con il n. d'opera 167.
La sua prima destinazione fu la chiesa Cattedrale di Fano, dove l'organo rimase fino al XX sec.
I primi fermenti rinnovatori - nell'ambito della musica sacra - non consideravano per nulla il valore degli organi storici; tanto che, l'imponente organo Vici fu venduto alla Cattedrale di San Benedetto del Tronto, dove nel 1917, fu ricollocato per opera di Alceste Cioccolani.
Successivamente, l'organo fu spostato dalla cantoria e, negli anni ‘90, ad opera di Alessandro Girotto, fu smontato definitivamente per far posto, sempre nella Cattedrale di San Benedetto del Tronto, all'attuale Balbiani proveniente da Loreto.
Smontato e accantonato in approssimativo l'importante organo - parte integrante del grande patrimonio dell'arte organaria storica marchigiana -, grazie alla lungimiranza di Don Federico Pompei, parti dell'organo furono portate nell'allora nuova chiesa "Regina Pacis" di Centobuchi.
L'attuale Parroco, Don Pierluigi Bartolomei, con passione e dedizione ha provveduto al recupero dell'organo ricollocandolo nella grande cantoria in muratura, posta sopra la bussola della porta principale d'ingresso della chiesa.
Le dimensioni dell'organo sono: alto circa 6 metri dal piano della cantoria e largo circa 4 metri, con i suoi 23 registri, 470 canne sonanti di cui 167 in stagno puro, 555 in piombo e 18 in legno.
La canna più grande è lunga 4 metri, la più piccola solo 6 centimetri.
Lo strumento, è un vero e proprio scrigno di arte e sapienza artigianale che i nostri avi, sapevano infondere con maestria, fatica e dedizione.