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Le Colombe “senza pace” di Santori, ancora nel mirino dei vandali

Grottammare | La scultura dell’artista grottammarese, ancora nel mirino dei vandali. “Il gesto reiterato” – dice il Sindaco di Grottammare prof. Enrico Piergallini – “ci lascia disarmati”. L’Amministrazione Comunale, pensa ad una nuova collocazione per l’opera.

di Umberto Sgattoni

Non volano più, le colombe dell'artista grottammarese Francesco Santori.

"Colombe della Pace" - quelle di Santori - che sembrano davvero, non trovarla, la pace.

Già oggetto in passato, di atti vandalici, la scultura intitolata "Dialogo per la Pace nel Mondo", realizzata dallo scultore grottammarese Francesco Santori, è stata nuovamente danneggiata.

All'epoca, il Sindaco Piergallini ebbe a definire l'atto "ignobile ed inaccettabile per una comunità pacifica e responsabile"; nonché - ritenendo grave anche sotto il profilo simbolico, il gesto - il Primo Cittadino aveva invitato la cittadinanza "a fornire informazioni utili per scovare i responsabili di questa aggressione".

Un'opera, quella realizzata dall'artista locale Santori, che è collocata in quello che è per antonomasia ritenuto dall'Amministrazione Comunale (particolarmente sensibile ed attiva - nell'ultimo ventennio - nel merito di iniziative promotrici, inerenti ed a sostegno del pacifismo), uno dei luoghi simbolo e più significativi del pacifismo e della cultura pacifista in Città.

Quel Parco della Madonnina - così chiamato per la graziosa edicola di una "Madonnella" immersa in un campo disseminato di ulivi - che, oltre a veder presente questa pregevole opera artistica oggetto peraltro di devozione ed affetto popolare cittadina, vede altresì presente - ed in esso collocato - anche l'opera dello scultore Santori che è stata danneggiata.

"I frammenti della scultura danneggiata nei giorni scorsi" - annota, lasciando trasparire un velato sentimento di mestizia, il solerte Ufficio Stampa dell'Amministrazione Comunale - "ora, sono al sicuro".

"Tre cittadine" - sottolinea e puntualizza la Nota dell'Ufficio Stampa Comunale che rende edotti sulla vicenda - e che rispondono al nome di "Rosanna Sebastiani, Letizia Alesi e Antonia Speranza", hanno provveduto a consegnarli (i frammenti della scultura del Santori, oggetto di atto vandalico) al personale dell'Ufficio Cultura.

Nello specifico, pare si tratti di due, delle cinque teste di colomba che formano la corona apicale dell'opera d'arte del Santori.

Attenendoci ed attigendo da fonti di cronaca dell'epoca, come già accennato, l'opera scultorea "Dialogo per la Pace nel Mondo", nel 2014 si era vista decapitare le cinque teste delle suddette colombe.

E proprio qualche mese fa, in un articolo di fine maggio - presente nella cronaca locale di un giornale a tiratura nazionale - a firma del giornalista Marcello Iezzi de "Il Resto del Carlino", si annotava come la scultura che Francesco Santori aveva realizzato nel 2012 su commissione dell'Amministrazione Comunale "per evidenziare il Dialogo della Pace nel Mondo" sarebbe tornata - presto - al suo posto.

Era, stando alla fonte di cronaca locale da cui attingiamo, il 30 maggio 2016. 

Nessuno - ça va sans dire - avrebbe immaginato, sul principiarsi dell'estate che abbiamo alle spalle, quel che poi, oggi, dobbiamo registrare sul fronte della cronaca "grigia" e "bigia" cittadina.  

Il dettagliato articolo che sopra citavamo - peraltro - non soltanto annotava le ragioni, i momenti e le fasi inaugurali della "messa a dimora" dell'opera d'arte diversi anni orsono; ma registrava pure - amaramente - come la scultura sarebbe stata poi oggetto, nella notte fra il 14 e il 15 aprile del 2014, di un atto vandalico che ne aveva danneggiato - appunto - le 5 colombe (che simboleggiano i 5 continenti della terra), decapitandole, "portandone via le teste e rendendo molto difficile il recupero dell'opera".

"La difficoltà principale", nel restauro e nel recupero dell'opera danneggiata - aveva confessato e confidato il Maestro Santori al giornalista Iezzi - era stata quella di proporzionare alla figura le nuove teste che poi, l'artista ha incollato ai corpi delle colombe con uno speciale mastice adatto per la pietra.

L'artista grottammarese, non aveva inoltre nascosto al giornalista, altresì l'amarezza ed il tormento di "un gesto che mi ha colpito profondamente"; « un gesto vandalico, barbarico, un'aggressione vigliacca », ebbe a dire dell'atto, il Santori.

Una sofferenza, inoltre, quella dell'artista che a fatica era stata superata: se, come rivelava allo Iezzi, aveva impiegato "più di un anno per trovare la concentrazione adatta per rimettere mano alla scultura".

Una sofferenza, che evidentemente, si rinnova nell'artista, nell'apprendere la reiterazione del gesto vandalico a danno della sua amata "opera d'arte".

"Il gesto reiterato" - ha affermato il Sindaco di Grottammare, il prof. Enrico Piergallini - "ci lascia disarmati".

L'Amministrazione Comunale, sta pensando ad una diversa collocazione dell'opera d'arte per frenare queste azioni, che non sono nuove né alla scultura né al contesto che la accoglie.
Si è appunto accennato e riferito - poco sopra - del danno recato all'opera d'arte, con la mozzatura di tutte e cinque le teste di colomba che la ornano, nel 2014. 
Ma in precedenza, più volte era stato sradicato e bruciato l'alberello di ulivo - poco distante - piantato nel 2002 "in memoria dell'incontro a Grottammare di due attiviste per la pace in Palestina" puntualizza la Nota dell'Ufficio Stampa dell'Amministrazione Comunale.
"Sorti analoghe" - si specifica inoltre - "toccarono alla targa commemorativa in marmo".
Una situazione, che davvero non sembra avere pace. Al di là delle iniziative, dei propositi e degli intenti programmatici. 

"Eppure" - prosegue nella sua Nota il solerte Ufficio Stampa dell'Amministrazione Comunale, un Amministrazione Comunale come già detto sempre in prima fila, ormai da decenni, quando si tratta di promuovere e sostenere iniziative pacifiste e di cultura ed ispirazione pacifista - "la scultura commissionata dall'Amministrazione allo scultore grottammarese Francesco Santori nasceva anche con l'intento di bloccare queste condotte irragionevoli ai danni" - riferisce la Nota - "dell'intera comunità".

« E l'opera » - rammenta e specifica la Nota Stampa - « venne posizionata il 10 dicembre del 2012 » appunto « per ricordare, in un luogo altamente simbolico, la ricorrenza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ».

Rebus sic stantibus - evidentemente - l'intento non ha prodotto gli esiti e gli auspici sperati.
Ed ora oltre al danno, alla beffa ed alla denuncia alle Autorità Competenti, il Sindaco Enrico Piergallini ha intenzione di consultare lo scultore locale Francesco Santori per un cambio di collocazione.

"Il gesto reiterato, ci lascia disarmati" - ha affermato il Piergallini. Il quale, dal canto suo ha anche aggiunto come sia necessario che tutti capiscano "che non è possibile controllare metro per metro il nostro territorio"; e che per fare ciò "occorrerebbero migliaia di telecamere per farlo".
Per tale ragione, il Sindaco ritiene che non si possa rischiare nuovamente di affidare questa scultura "all'ignoranza ed alla violenza di qualche balordo".
Pertanto, non è assolutamente da escludersi, anzi pare da ritenersi plausibile - stando ai termini espressi dal Sindaco - che l'opera d'arte venga (o possa essere) collocata in altro luogo.

« Nei prossimi giorni » - ha detto, in conclusione, lasciando trapelare fiducia, il Sindaco Piergallini - « insieme al Maestro Santori, "cureremo" le colombe, le rafforzeremo con un'anima di metallo per renderle più resistenti e restituiremo al pubblico questa scultura ».

"Il suo messaggio" - ha sottolineato il Sindaco riferendosi all'opera d'arte danneggiata - "è una parola di pace".

"Non scoraggiamoci" - ha detto in conclusione, ispirandosi all'ottimismo il professor Piergallini; dicendosi altresì convinto, che tutto possa migliorare, favorendo "un'opera costante ed ostinata di sensibilizzazione": la quale, se non nel conseguire il risultato della scomparsa di certi fenomeni vandalici, quantomeno, può essere certo azione efficace nella riduzione degli stessi e di gesti sconsiderati ed affini, a danno delle opere d'arte.

Quel che è certo, - al momento - è che le colombe di Santori non trovano pace. E non volano più.

06/10/2016





        
  



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