San Benedetto, di scena il Consiglio Comunale
San Benedetto del Tronto | In evidenza, diverse interrogazioni, l’esame ed approvazione del Bilancio Consolidato 2015, l’approvazione del Regolamento relativo alla definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento e la reinternalizzazione di alcuni servizi.
di Umberto Sgattoni
Un'istantanea del Consiglio Comunale di sabato 28 gennaio
Primo punto all'ordine del giorno, l'approvazione dei verbali della seduta precedente.
A seguire, si è entrati - da subito - nel vivo delle diverse interrogazioni poste all'Amministrazione Comunale da diversi esponenti dell'opposizione.
Problematiche Quartiere S.Filippo e Soluzioni per Area Ballarin, Tonino Capriotti (PD): "Fino ad ora, solo promesse"
Con il consueto garbo, l'esponente del Partito Democratico ha messo all'attenzione dell'Amministrazione Piunti quella che - inerente alle problematiche complessive e relative al Quartiere San Filippo - "è questione nota già da tempo", a seguito di assemblea con gli abitanti del quartiere, ed è segnatamente riguardante l'ambito della sicurezza.
In tal senso, circa le politiche e misure di intervento da attuarsi il Consigliere Democrat, ha espresso il convincimento che siano "necessari uno studio serio ed una soluzione definitiva"; "fino ad ora," - ha chiosato e concluso il Capriotti - "solo promesse".
Poi, il Capriotti ha rincarato la dose di critiche all'Amministrazione Piunti, esprimendosi sull'Area Ballarin: un'area, che non ha esitato a definire come totalmente degradata, e di un degrado tanto più allarmante e lampante, in quanto immagine non decorosa agli occhi di chi - provenendo da nord - faccia ingresso in Città.
Non ha mancato - inoltre - di fare menzione e riferimento specifico ai capannoni decadenti in cui vengono riposti i carri del carnevale.
A tal riguardo, pur esprimendo comprensione per i problemi di vario genere che possano essere connessi alla questione, "non capisco" - ha detto Tonino Capriotti - "l'assenza di programmazione"; e pertanto, ha chiesto all'Amministrazione quali saranno gli interventi e le soluzioni che essa intende adottare.
All'esposizione delle critiche contenute nell'articolata interrogazione dell'esponente del PD, il Sindaco Piunti non si è scomposto; anzi, per certi versi ha rimandato al mittente l'interrogazione, affidando l'incipit della sua risposta ad una velata - ed altrettanto composta - ironia, definendo quella del Partito Democratico "l'ennesima, rivolta alla passata amministrazione, ma alla quale, rispondiamo con piacere".
Non ha mancato, però, di entrare nel merito di quanto sollevato, specificando come, pur riconoscendo che vi siano problematiche da risolvere e situazioni cui mettere mano nel Quartiere San Filippo come pure in altri Quartieri della Città ("non avremmo istituito una Commissione apposita" ha detto Piunti), ha altresì rimarcato come le situazioni da risolvere non siano associabili a scenari da "Bronx".
Nel merito della Questione Ballarin - invece - Pasqualino Piunti ha ribadito l'impegno della sua Amministrazione a trovare una soluzione congrua, ma ponderata e scevra da annunci; in riferimento a capannoni e carnevale, ha dichiarato che è in corso di individuazione un'area che possa salvare la tradizione carnascialesca, nel rispetto delle regole, "stella polare" - ci ha tenuto a precisare il Sindaco - "di questa Amministrazione".
"Il problema," - ha replicato con disappunto il Capriotti - "non è il Carnevale; mancano progetti, manca la novità", ha concluso il Consigliere del PD.
Flavia Mandrelli (Uniti per San Benedetto): "Come mai nessun ribasso sulla tassa dei rifiuti?"
Nella sua interrogazione all'Amministrazione Comunale - riguardante i rapporti fra Comune e Picenambiente - l'esponente di Uniti per San Benedetto è stata lineare ed efficace: considerando il comportamento virtuoso osservato e tenuto dalla cittadinanza sambenedettese nel conferimento dei rifiuti, ella si è chiesta come mai - ad obiettivi raggiunti - non dovrebbero corrispondere vantaggi conseguiti, che consentano, quindi, un abbassamento della tassa dei rifiuti.
Altresì, ha chiesto chiarimenti ed un approfondimento complessivo in relazione alla questione.
Le ha risposto il Vice-Sindaco di San Benedetto Andrea Assenti: il quale, d'un lato ha messo in evidenza come la trattazione nel merito, riprenderà intorno al 20 febbraio; dall'altro, non ha nascosto la difficoltà di approfondire una tematica simile, nello spazio esiguo costituito da una risposta di tre minuti.
Tuttavia, ha confermato piena disponibilità a confronti e chiarimenti; anzi, ha espresso il convincimento che sta al momento ed alla politica, la definizione di una gestione seria, coscienziosa, risolutiva e di prospettiva della questione.
"La trasparenza" - ha replicato e puntualizzato la Mandrelli - "in questi ambiti, è fondamentale: chiarire alla cittadinanza certe cose, in ogni passaggio, è necessario e doveroso".
"Certamente, mi chiedo," - ha concluso l'esponente di Uniti per San Benedetto - "mi chiedo perché non ci siano effettivi ribassi".
Capriotti (PD): "Basta esborso di denaro pubblico senza risultati"
Affondo del Consigliere Democrat, che in una sua ulteriore interrogazione - relativa all'incarico affidato ad un legale per l'attività della riscossione coattiva e recupero crediti del Servizio Tributi - ha chiesto all'Amministrazione per qual motivo si sia affidato l'incarico all'esterno senza motivarne cause, facendolo in maniera autonoma, rivelando "poca attenzione alla spending review ed alla trasparenza".
Il Sindaco Piunti ha risposto nel merito: d'un lato, adducendo come la decisione vada a colmare in maniera congrua ed opportuna una situazione cui doveva essere data una risposta efficace ad una questione cui il servizio legale interno non era particolarmente adatto; dall'altro, mettendo in luce come l'importo corrisposto per l'incarico è equivalente a quello dato ad un altro professionista dalla precedente amministrazione; a riguardo, il Primo Cittadino sambenedettese ci ha tenuto a precisare e sottolineare come ciò sia avvenuto in totale ed assoluta trasparenza, rispetto delle regole e con procedura comparativa.
Totalmente insoddisfatto, si è detto il Capriotti, che ha tacciato l'Amministrazione Piunti di essere in perfetta continuità con il modus operandi di quella passata ed ha altresì auspicato che si faccia - piuttosto - "una politica di concretezza e non di comparazione con le passate amministrazioni", all'insegna della trasparenza, della professionalità e dei risultati.
Da parte sua, Andrea Sanguigni, ha invece ritirato la sua interrogazione (in relazione alla richiesta del Gruppo Scout Agesci di poter avere uno spazio nel parco Cerboni per poter posizionare una tensostruttura) "in quanto" - ha detto il Consigliere di Ripartiamo da Zero - "ha già sortito il suo effettivo positivo".
Morganti (Pd) alla maggioranza: "la demagogia, la fate voi"
Un primo sussulto di vivacità e coloratura di polemica politica in Consiglio Comunale, si è avuto a seguito degli interventi di Maria Rita Morganti.
Due - infatti - le interrogazioni poste dalla esponente del Partito Democratico, in questa seduta consiliare.
Nella prima, la Consigliera del PD, ha chiesto all'Amministrazione quali rimedi essa intendesse adottare per far fronte al degrado delle aree della zona Sentina sotto la sopraelevata tra via Mare e via dell'Airone e quella del fosso collettore.
Un'interrogazione sulle problematiche di degrado in Zona Sentina che - stando ai termini della lettura del suo intervento in assise - d'un lato sarebbe frutto di una campagna d'ascolto del suo partito con i cittadini, dall'altro è stato tema di un'assemblea pubblica in cui era presente il Vice-Sindaco.
"Con la demagogia" - ha risposto il Vice Sindaco ed Assessore ai Lavori Pubblici Andrea Assenti, - "non si risolvono i problemi".
Assenti, che ha fatto altresì notare alla Morganti, come nell'assemblea pubblica da lei citata, fosse presente anche il Presidente della Provincia (e compagno di partito della Morganti) Paolo D'Erasmo (PD): particolare, da lei omesso nel fornire, la sua ricostruzione dei fatti, nell'ambito della propria interrogazione.
In tal senso, pur annotando come il risolvimento della problematica sollevata dalla Morganti competesse alla Provincia (e non all'Amministrazione Comunale) il Vice Sindaco di San Benedetto non ha inteso - per così dire - buttare la croce addosso agli Uffici Provinciali "già particolarmente impegnati nel far fronte alle emergenze, urgenze e delicate problematiche legate al terremoto".
Nessun disimpegno, dunque - ha precisato l'Assenti - da parte dell'Amministrazione Piunti in relazione alla questione.
Secondo l'avviso della Morganti - che ha replicato - l'Amministrazione "delega a terzi" ciò che invece - a suo avviso - sarebbe preposta quantomeno a sollecitare: "la demagogia" - ha detto stizzita la Consigliera Democrat - "la fate voi".
La sua seconda interrogazione, ha invece chiesto conto dei disagi riscontrati nei disservizi del trasporto ai Centri Cediser e Biancazzurro.
Un trasporto - stando alla disamina della Morganti - effettuato in maniera irregolare e disarticolata, che avrebbe creato non pochi problemi e disagi alle famiglie.
Ha risposto all'interrogazione, l'Assessore ai Servizi Sociali Emanuela Carboni: che - nel premettere che il servizio trasporto è erogato settimanalmente 6 giorni su 7 - ha altresì riferito che nella prima quindicina di gennaio, in concomitanza con l'ondata di maltempo si sia verificato un rilevante guasto al mezzo più grande dei due utilizzati per detto servizio.
Appurato il guasto - ha spiegato l'Assessora - si è proceduto a contattare le cooperative che gestiscono i Centri Diurni, per chiedere loro un supporto che potesse far fronte alla problematica creatasi; sempre stando alla disamina della Carboni, inoltre, le famiglie a cui non poteva essere garantito il trasporto, sarebbero state avvisate e - in ogni caso - data loro comunicazione che in determinate situazioni (proprio a causa del maltempo ed a tutela della sicurezza), alcuni trasporti sarebbero stati limitati a zone pianeggianti.
L'Assessore ai Servizi Sociali, ha infine annotato come vi sia stato un malinteso fra autista ed accompagnatore del mezzo e vi sia stato un solo caso di rimostranza, appunto a causa di questo stesso malinteso.
A tal riguardo, ha anche rimarcato come l'Ufficio preposto si sia scusato ed abbia fornito le dovute spiegazioni e chiarimenti.
In relazione alle due interrogazioni, il Presidente del Consiglio Comunale Bruno Gabrielli ha chiesto a Maria Rita Morganti se si ritenesse soddisfatta delle risposte ricevute: "sarà per deformazione professionale" - ha ribadito seccata l'esponente democrat - "ma il voto è insufficiente".
Altro punto all'ordine del giorno della seduta consiliare, l'approvazione del Bilancio Consolidato "Gruppo Città di San Benedetto".
A tal riguardo, l'Assessore al Bilancio Andrea Traini ha relazionato al Consiglio.
Insoddisfazione - nel merito - espressa dal Capogruppo PD Antimo Di Francesco, il quale ha riscontrato nella relazione del Traini tecnicismi degni di un dirigente, ma non impronta e valutazione di carattere politico. (Un giudizio - annotiamo a pura menzione di cronaca politica - che si inscrive nell'alveo di quella "assenza di programmazione" che è ormai diventato mantra e cifra consueta della critica e contestazione politica complessiva che il Partito Democratico sambenedettese rivolge sistematicamente all'Amministrazione Piunti ed al suo operato).
Da parte sua, il Capogruppo di Ripartiamo da Zero Giorgio De Vecchis, ha invece rilevato come la presentazione dello stesso, giunga con 4 mesi di ritardo e come la discontinuità dell'Amministrazione Comunale attuale rispetto a quella passata, dovrebbe manifestarsi non in enunciazioni di principio ma in azioni e comportamenti concreti.
Per Gianni Massimo Balloni (Fratelli d'Italia/An) - la pur legittima riflessione del Di Francesco - si incardina e si fonda su una contestazione strumentale che rileverebbe mancanze di carattere politico e/o tecnico, su basi generiche e funzionali alla mera enunciazione della critica stessa.
Secondo il Capogruppo Consiliare di Fratelli d'Italia, ciò sarebbe indicativo - piuttosto - della mancanza di idee dell'opposizione: "come mai non vi stupivate dell'Amministrazione precedente?" - ha detto il Balloni bollando questo stupore come sospetto ed in ritardo.
Per Carmine Chiodi (San Benedetto Protagonista), l'Assessore Traini è stato "puntuale, efficace ed esaustivo" e l'Amministrazione "sta andando nella direzione giusta".
Domenico Pellei (Udc-Laici-Popolari San Benedetto) invece, ha ravvisato nella relazione del Traini la mancata presenza di indirizzo politico: un'Amministrazione - quella a guida Piunti - stando alla riflessione dell'esponente centrista, che "sulle nomine ha dato subito segnale di essere solerte" ma che in altri casi rivelerebbe - sempre a suo avviso - carenze marcate e gravi.
Scambio di battute, prima del voto, ancora tra i due capigruppo Balloni (FdI) e Di Francesco (Pd): il democrat ha invitato quello di Fratelli d'Italia "a non fare il professore"; l'altro, ha invitato il Di Francesco "a non fare lo studente, ma il capo dell'opposizione", ponendo critiche circostanziate, entrando nella specificità e nei dettagli del tema e non rivolgendo accuse generiche.
Si è poi proceduto all'Approvazione del Regolamento relativo alla definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento: quella, che è stata definita "rottamazione" delle cartelle.
"Si è svolto un buon lavoro" - ha commentato il Di Francesco: "quando c'è condivisione e metodo, i risultati si raggiungono". Approvato, all'unanimità.
La seduta, si scalda improvvisamente, nel dibattito relativo alla reinternalizzazione ed affidamento "in house" all'Azienda Multiservizi s.p.a. dei servizi di manutenzione delle aree verdi delle scuole della Città e dei servizi necroscopici e cimiteriali, già svolti dalla Cooperativa Sociale Hobbit.
Centrale, l'intervento di Domenico Pellei: "finalmente" - ha detto l'esponente dell'Udc sambenedettese - "parliamo di politica"; Pellei, che ha comunque espresso il convincimento di come "almeno sulla Multiservizi, l'obiettivo dell'Amministrazione sia chiaro, ma non condiviso".
"In questa delibera," - ha affermato il Consigliere centrista, rivolgendosi alla maggioranza - "c'è un vulnus che disattende un punto del programma del vostro mandato: il principio di sussidiarietà ed il rapporto con il privato sociale".
Pellei che, poi, nel suo intervento ha approfondito ed inteso precisare come in moltissime realtà ed amministrazioni, servizi sociali di questo genere siano gestiti da cooperative sociali.
Disatteso - secondo l'avviso di Pellei - il principio cardine di "depubblicizzare socializzando": "voi" - ha detto Pellei esprimendosi in maniera incisiva (pur mantenendo l'aplomb e la compostezza del moderato) e rivolgendosi all'Amministrazione - "state statalizzando"; Pellei, che si è detto deluso da un'amministrazione di centro-destra, dalla quale si sarebbe atteso ben altri principi ispiratori e visioni politiche, e non, piuttosto, un modus operandi che sarebbe più riconducibile a formazioni quali Rifondazione Comunista.
"Mi auguro, che l'Amministrazione trovi ambiti di confronto e collaborazione con queste realtà: abbiamo bisogno, di questo legame sociale" - ha concluso in maniera pacata il suo intervento, il capogruppo consiliare Udc.
Per Flavia Mandrelli, la scelta dell'Amministrazione Comunale costituirebbe una chiara impronta di indirizzo, che denoterebbe il configurarsi di un caso molto simile a quello delle ludoteche ed è in linea con quello che ha visto il concretarsi della volontà di non rinnovare l'adesione al progetto Sprar. "Da molti anni" - ha detto la Consigliera di Uniti per San Benedetto - "l'Italia va avanti grazie all'impegno delle associazioni che offrono servizi che lo Stato, altrimenti non sarebbe in grado di fornire e sostenere".
Per Antonio Capriotti (PD), da parte dell'Amministrazione ci sarebbe invece "poca attenzione alle persone"; e ciò, facendo riferimento al fatto che diverse fra le persone che svolgerebbero questo tipo di servizio, apparterrebbero a fasce cosiddette "protette" che dovrebbero essere favorite e tutelate nel reinserimento lavorativo.
In tal senso, l'esponent democrat, ha sottolineato come a suo giudizio ed in questo caso, la valutazione economica debba sempre essere conseguente (e non preminente) a quella di carattere sociale.
Per il Consigliere Stefano Muzi - invece - i risparmi ci sono, la spending review è fondamentale e la gestione diretta del servizio è una cosa buona e doverosa.
"Non è vero" - ha sostenuto il Consigliere di Forza Italia - "che non siamo attenti al sociale; i dipendenti che sono in fascia protetta, andranno rimpiazzati da persone di categoria protetta"; il quale, ha anche delineato come cambierebbero le persone ma non verrebbe meno la funzione sociale del servizio.
Secondo la disamina e l'opinione del Consigliere di centro-destra, la Multiservizi continuerà a fornire determinate garanzie e la cooperativa precedentemente affidataria del servizio troverà il modo - in altro modo - di ricollocare i suoi operatori.
"Il mondo del lavoro è così;" - ha detto il Consigliere forzista - "le associazioni sono importanti, ma hanno una corresponsione economica: e da un calcolo approssimativo, mi risulterebbe che quella di cui stiamo parlando, negli ultimi dieci anni ha ottenuto 1 milione 800 euro.
Invertiamo la tendenza".
Nel corso del dibattito, il capogruppo del Partito Democratico Antimo Di Francesco ha attaccato il Presidente del Consiglio Comunale Bruno Gabrielli in riferimento ad alcune esternazioni formulate nei giorni scorsi, nei confronti di Domenico Pellei, che avrebbero fatto venir meno - a suo avviso - il ruolo di garanzia e terzietà, di cui la presidenza dovrebbe essere e farsi interprete.
Inoltre, l'esponente del PD ha espresso la sua totale contrarietà alla scelta amministrativa di internalizzare i suddetti servizi "perché di fatto si va a chiudere la porta al Terzo Settore ed alla Cooperazione Sociale".
Infine, il Capogruppo Consiliare del Partito Democratico ha stigmatizzato l'intervento del Muzi, tacciandolo di leggerezza e semplificazione e definendolo eufemisticamente "disarmante".
"Fatto positivo" - ha detto il Di Francesco, per un attimo esulando dal tema - "aver sentito il primo intervento in Consiglio Comunale dell'Assessore ai Servizi Sociali".
Ed ha poi concluso, invocando una valutazione, che sia stilata in relazione ad un'accurata analisi costi-benefici; ed altresì annotando, come abbia personalmente ricevuto molti segnali critici dalla cittadinanza, in riferimento alle politiche attuate in ambito sociale dall'Amministrazione.
Delibera invotabile, per Giorgio De Vecchis, in ordine a diversi motivi.
In primo luogo, perché essa parte da una valutazione sbagliata che non terrebbe conto che l'erogazione di un servizio con funzione spiccatamente sociale debba esser garantito non sulla base di un mero conteggio finanziario; in secundis, perché al risparmio addotto, non corrisponderebbero concrete evidenze e riscontri effettivi del servizio stesso. Il capogruppo di Ripartiamo da Zero ha infatti posto l'accento, su come nella decisione presa, sarebbe assente un'analisi di costi-benefici.
Infine, una stoccata al Consigliere Muzi, sul filo dell'ironia, a cui attribuisce "l'illuminazione" di una "ricollocazione lavorativa" che non terrebbe però conto del principio di continuità assistenziale.
Stando alla disamina densa ed articolata di De Vecchis, si farebbe infatti riferimento a falsi obiettivi di risparmio che non terrebbero conto degli effettivi bisogni della gente e di criteri fondamentali - su cui incardinare il modus operandi in determinati ambiti - che non dovrebbero fondarsi sull'analisi costi-ricavi, ma piuttosto, su quella costi-benefici:
"Se così non fosse, l'Ospedale di San Benedetto dovrebbe chiudere" - ha esclamato lapidario il De Vecchis.
Per la Morganti (Partito Democratico) "risparmiare sul sociale è sbagliato; non c'è qualcos'altro su cui possiamo risparmiare?".
Dibattito vivace, ma conservatosi - fin qui - nell'alveo di una medietas nei termini e nei toni di un lineare confronto politico.
L'intervento del Consigliere di SiAmo San Benedetto Emidio Del Zompo, scatena - invece - la bagarre in Consiglio.
Nel mentre, infatti, il Del Zompo si produceva nella lettura del suo intervento, con fatica, il Presidente del Consiglio Bruno Gabrielli si trovava a dover gestire, d'un lato l'esercizio del diritto di espressione del consigliere di maggioranza medesimo, dall'altro l'indignazione furente dei Consiglieri De Vecchis e Pellei, i quali, ritenendo allusive e lesive le argomentazioni che il Del Zompo tentava di esternare, erano saliti sulle barricate, invocando l'intervento di garanzia del Gabrielli medesimo.
Presidente della Cooperativa Sociale Hobbit, sarebbe - infatti - il fratello del Consigliere Udc Domenico Pellei.
Nell'aria tesa e sospesa del Consiglio Comunale, l'allusione che in qualche forma, ci si possa essere potuti spendere politicamente, per difendere la continuità dell'appalto esterno dei servizi.
"Se c'era un conflitto di interessi" - ha detto il De Vecchis - "Pellei non avrebbe potuto votare".
Dopo essersi ricomposto dall'indignazione che lo aveva fatto saltare in piedi e fuori dallo scranno consiliare, battendo i pugni sul tavolo, il Pellei, pur ritenendo fatto grave "e degno di querela, che non farò" quanto avvenuto in Consiglio, ha rinunciato a replicare, dicendosi serenissimo e ribadendo che - in relazione alla delibera - egli ne aveva fatto una questione non di merito specifico, ma di metodo.
In conclusione, il Sindaco Piunti, si è detto rammaricato che il dibattito sia andato sopra le righe: «sono legittime le contestazioni politiche,» - ha detto Pasqualino Piunti - «ma è ingeneroso definirci e dipingerci come "i nuovi barbari"».
Sindaco Piunti, che ha altresì ribadito come sin dal suo insediamento, abbia espresso il preciso impegno di mandato che non vengano a strumentalizzarsi "servizi sociali" (quindi gli orientamenti e le scelte da intraprendere nel merito degli stessi) e "problemi sociali" (cioè la risoluzione effettiva degli stessi).
"La nostra, è una scelta che va nella discontinuità" - si è detto convinto il Piunti.
Che poi ha espresso la "certezza" che le fasce protette continueranno ad essere garantite e tutelate; ed anzi, ha auspicato l'obiettivo di una riflessione seria e d'insieme, rivolta a sanare le sperequazioni che - in contesti di questo genere - potrebbero venire a crearsi fra i Cda e gli operatori.
"Operiamo nelle Commissioni, riportiamo la discussione all'interno del Consiglio Comunale".
Questo, l'auspicio conclusivo e riconciliante del Sindaco di San Benedetto.
La delibera, è stata approvata con l'astensione di Marco Curzi ed il voto contrario di De Vecchis, Pellei, Mandrelli, Di Francesco, Morganti e Capriotti.
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28/01/2017
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