Associazioni culturali all'attacco per i fondi tagliati
San Benedetto del Tronto | "Non bisogna tornare al deserto culturale dopo quanto fatto negli ultimi trent'anni"
Comune di San Benedetto del Tronto
"Leggere sui quotidiani le incredibili affermazioni di un assessore della nuova giunta sambenedettese sul ruolo delle associazioni che organizzano (ormai è il caso di dire organizzavano) eventi per la città, lascia davvero esterrefatti.
La polemica nasce dal senso di delusione e amarezza della maggior parte delle associazioni di volontariato locali che, negli ultimi anni, hanno profuso sforzi con impegno personale, tempo e sostanze proprie, il tutto per far crescere nella città il tessuto sociale e culturale che è passato da desertico a florido con sovrabbondanza di proposte per tutti i gusti e tutte le età nell'arco dell'intero anno.
È noto che all'amministrazione comunale sono stati sempre chiesti contributi per coprire parte delle spese vive di organizzazione, con costi che difficilmente le associazioni riescono a pareggiare nonostante la faticosa ricerca di sponsorizzazioni, perciò non di rado sono gli associati stessi che si vedono costretti a tirare fuori sostanze in proprio per pareggiare i bilanci.
Ora, sentirsi dire che il comune non ha più intenzione di continuare a contribuire economicamente alle iniziative proposte, nonostante ormai consolidate, adducendo la scusa della ristrettezze di fondi, ma soprattutto accusando le associazioni di non sapersi finanziare in proprio ed essere incapaci di assumersi il rischio d'impresa, è davvero troppo!
Le associazioni di volontariato non sono impresa e non hanno guadagni.
Mettono a disposizione le loro competenze, le energie e le risorse umane per fare del bene ed essere utili alla comunità.
È il Comune, che gestisce i soldi della comunità, che dovrebbe saper fare impresa scegliendo i progetti più validi, valutando bene gli investimenti e i relativi profitti, che però non possono essere quantizzati solo economicamente ma anche e soprattutto in servizi e iniziative utili per la città, con ricadute dal punto di vista sociale, culturale, turistico, ecc.
Si sente dire dagli assessori che la scelta di questa amministrazione è quella di puntare su pochi eventi di grande rilevanza (e grande spesa).
Non è che le risorse non ci sono, è che una bella fetta se la sono già giocata tra Natale e Capodanno, il resto non si sa ancora a cosa sarà destinato. Tre, quattro, cinque iniziative nel corso dell'anno, e il resto dei giorni? Torniamo al deserto culturale!
Con queste scelte, tutte da scoprire, spariscono dalla città festival e iniziative di vario genere di indiscussa valenza e di consolidato richiamo anche turistico. Iniziative che coprivano tutto l'arco dell'anno, aperte gratuitamente a tutti, e grazie alle quali San Benedetto del Tronto ha conquistato la vivace immagine culturale degli ultimi decenni.
Forse anche troppe iniziative, sicuramente da selezionare un po', ma da qui a cancellarle tutte...
I sambenedettesi devono sapere che le associazioni non abbandoneranno la città per loro volontà ma che, con il cuore dolente, sono state costrette a migrare e accettare offerte da altri comuni che hanno saputo riconoscere la valenza delle loro proposte e le hanno adottate con entusiasmo, salvandole dall'oblio e dalle smanie di protagonismo dei politici locali".
La polemica nasce dal senso di delusione e amarezza della maggior parte delle associazioni di volontariato locali che, negli ultimi anni, hanno profuso sforzi con impegno personale, tempo e sostanze proprie, il tutto per far crescere nella città il tessuto sociale e culturale che è passato da desertico a florido con sovrabbondanza di proposte per tutti i gusti e tutte le età nell'arco dell'intero anno.
È noto che all'amministrazione comunale sono stati sempre chiesti contributi per coprire parte delle spese vive di organizzazione, con costi che difficilmente le associazioni riescono a pareggiare nonostante la faticosa ricerca di sponsorizzazioni, perciò non di rado sono gli associati stessi che si vedono costretti a tirare fuori sostanze in proprio per pareggiare i bilanci.
Ora, sentirsi dire che il comune non ha più intenzione di continuare a contribuire economicamente alle iniziative proposte, nonostante ormai consolidate, adducendo la scusa della ristrettezze di fondi, ma soprattutto accusando le associazioni di non sapersi finanziare in proprio ed essere incapaci di assumersi il rischio d'impresa, è davvero troppo!
Le associazioni di volontariato non sono impresa e non hanno guadagni.
Mettono a disposizione le loro competenze, le energie e le risorse umane per fare del bene ed essere utili alla comunità.
È il Comune, che gestisce i soldi della comunità, che dovrebbe saper fare impresa scegliendo i progetti più validi, valutando bene gli investimenti e i relativi profitti, che però non possono essere quantizzati solo economicamente ma anche e soprattutto in servizi e iniziative utili per la città, con ricadute dal punto di vista sociale, culturale, turistico, ecc.
Si sente dire dagli assessori che la scelta di questa amministrazione è quella di puntare su pochi eventi di grande rilevanza (e grande spesa).
Non è che le risorse non ci sono, è che una bella fetta se la sono già giocata tra Natale e Capodanno, il resto non si sa ancora a cosa sarà destinato. Tre, quattro, cinque iniziative nel corso dell'anno, e il resto dei giorni? Torniamo al deserto culturale!
Con queste scelte, tutte da scoprire, spariscono dalla città festival e iniziative di vario genere di indiscussa valenza e di consolidato richiamo anche turistico. Iniziative che coprivano tutto l'arco dell'anno, aperte gratuitamente a tutti, e grazie alle quali San Benedetto del Tronto ha conquistato la vivace immagine culturale degli ultimi decenni.
Forse anche troppe iniziative, sicuramente da selezionare un po', ma da qui a cancellarle tutte...
I sambenedettesi devono sapere che le associazioni non abbandoneranno la città per loro volontà ma che, con il cuore dolente, sono state costrette a migrare e accettare offerte da altri comuni che hanno saputo riconoscere la valenza delle loro proposte e le hanno adottate con entusiasmo, salvandole dall'oblio e dalle smanie di protagonismo dei politici locali".
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11/03/2017
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