L’8 Marzo in Piazza del Popolo con la Campagna Nazionale “Questo non è amore”
Ascoli Piceno | Un presidio informativo – organizzato dalla Questura Ascolana – in occasione della celebrazione della Festa della Donna, nell'alveo e complessivo ambito delle iniziative promosse dalla Polizia di Stato, in difesa ed a tutela dei diritti delle donne.
L'iniziativa, ha visto la partecipazione di cittadini e scolaresche del comprensorio a cui, il Medico Capo della Polizia di Stato dr.ssa Marina Renzi, il Dirigente della Squadra Mobile dr.ssa Patrizia Peroni e il dirigente delle UPGSP dr. Flavio Genovesi hanno fornito ogni informazione utile sotto l'aspetto e profilo psicologico e giudiziario, contestualmente al tema, all'ambito ed al merito di cui la campagna di sensibilizzazione si fa specifica referente e promotrice.
I dati, dicono che l'attività delle Forze dell'Ordine hanno favorito - negli ultimi anni - la diminuzione dei reati di genere: i femminicidi in ambito familiare sono stati 117 nel 2014, 111 nel 2015, 108 nel 2016.
Gli atti persecutori (percentualmente circa il 76% in danno delle donne) sono stati 12.446 nel 2014, 11.758 nel 2015, 11.400 nel 2016.
I maltrattamenti in famiglia (circa l'81% in danno delle donne) sono stati 13.261 nel 2014, 12.890 nel 2015, 12.829 nel 2016.
Le percosse (circa il 46% in danno delle donne) sono state 15.285 nel 2014, 15.249 nel 2015, 13.146 nel 2016.
le violenze sessuali (oltre il 90% in danno delle donne) sono state 4.257 nel 2014, 4.000 nel 2015, 3.759 nel 2016.
Dati decrescenti ed in calo che però - in senso assoluto - dimostrano quanto alcuni fenomeni interessino ancora una parte rilevante della popolazione - e segnatamente - quella femminile.
Ed è per questo che la Polizia di Stato sviluppa progetti di prevenzione come "... Questo non è amore": un'iniziativa che ha portato - da luglio ad oggi - quasi 19 mila persone nei camper e gazebo della Polizia per informazioni, suggerimenti e denunce contro la violenza di genere.
In questa ottica e prospettiva, si muove - altresì - anche l'adozione (dall'inizio dell'anno) del "protocollo Eva" (Esame delle Violenze Agite) da parte di tutte le Questure d'Italia.
Si tratta di una procedura che consente agli equipaggi di Polizia - chiamati dalle sale operative ad intervenire su casi di violenza domestica - di sapere se vi siano stati altri episodi in passato, nello stesso ambito/contesto familiare.
Tutto questo, attraverso un sistema che prevede la compilazione di checklist che, anche in assenza di formali denunce, consentono di tracciare situazioni di disagio.
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09/03/2017
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