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GIOVEDI’ 17 AGOSTO AL CIRCOLO NAUTICO “DENTRO LA PAUSA DI UNA MUSICA JAZZ” DI ANNALISA FRONTALINI

San Benedetto del Tronto | Giovedì 17 agosto, al Circolo Nautico di San Benedetto del Tronto, nell’ambito della rassegna “Incontri con l’autore”, XXXVI edizione, Annalisa Frontalini ha presentato “Dentro la pausa di una musica jazz” (Di Felice ed.).

di Elvira Apone

un momento della presentazione del libro

Giovedì 17 agosto, presso il Circolo Nautico di San Benedetto del Tronto, nell’ambito della XXXVI edizione della rassegna letteraria “Incontri con l’autore”, organizzata dalla libreria Bibliofila, dall’associazione culturale “I luoghi della scrittura” in collaborazione con il Circolo Nautico e con il comune di San Benedetto del Tronto, Annalisa Frontalini ha presentato il libro di poesie e foto d’autore dal titolo “Dentro la pausa di una musica jazz” (Di Felice edizioni). A dialogare con lei e con il fotografo Paolo Soriani, autore delle fotografie presenti nel libro, c’era il magistrato e poeta Ettore Picardi, insieme al professor Pino Gennari, anima e promotore del celebre festival Leo Ferrè. È intervenuta anche l’editrice Valeria Di Felice.

Di amore e poesia, o, ancor meglio, dell’amore per la poesia, della poesia d’amore e anche dell’amore per l’amore si è parlato giovedì sera al Circolo Nautico durante la presentazione del libro d’esordio di Annalisa Frontalini, che ha richiamato gente non solo della zona, ma anche da Ascoli, Teramo, L’Aquila, Ancona. Perché chi, come lei, scrive poesie, e lo fa con passione e dedizione e, soprattutto, è ispirata dall’amore che anima ogni cosa, che vince ogni cosa e che sopravvive a ogni cosa, persino alla vita stessa, non poteva non confessare, sia guidata dalle illuminate e sagge parole di Ettore Picardi, sia dalle domande di un pubblico folto e interessato, il suo indiscusso e incondizionato amore per la poesia che, come lei stessa ha affermato prendendo in prestito una definizione di Erri De Luca, “è pronto soccorso”. Cura, dunque, per l’anima, ma anche per la mente, balsamo guaritore per ogni dolore e ogni affanno, questa è la poesia per Annalisa, e per tutti quelli che, come lei, riescono a esprimere con franchezza e spontaneità i propri sentimenti attraverso questa forma di scrittura che, come lei ha ribadito, è necessaria. Ed è necessaria non solo a chi la fa, ma anche a chi la legge, a chi ne sa cogliere il valore universale perché la poesia, come ogni forma d’arte, è eterna, ed è quanto mai indispensabile in questo mondo che ha sempre più bisogno di cose belle e vere. Come anche Ettore Picardi ha suggerito, la poesia fa uso di un linguaggio puro e sincero, lontano da quello falso e costruito della diplomazia e altrettanto distante da quello volgare e violento cui spesso molti ricorrono oggi per interloquire con gli altri. E quella di Annalisa è riuscita a rendere emozioni, sensazioni, ricordi, affetti con uno stile fortemente immaginifico, che li rievoca in modo concreto e reale, ricostruendo colori, odori, sapori, suoni, cioè tutto ciò che risveglia i nostri sensi, che sono, appunto, la finestra dalla quale ci si affaccia alla vita. E della semplicità del suo linguaggio, semplicità nel senso più alto del termine, semplicità che è, appunto, chiarezza, autenticità, capacità di arrivare all’essenza delle cose, ha anche parlato l’editrice Valeria Di Felice, che è intervenuta durante la presentazione, esprimendo non solo tutta la sua stima per l’autrice, ma anche la massima fiducia nella validità di questa raccolta poetica che racchiude il frutto di una straordinaria e profonda sensibilità.

E a proposito della necessità della poesia, e della forza vitale che emerge dai versi di Annalisa Frontalini, che lui stesso nella postfazione al libro ha definito “un viaggio in punta di piedi nell’anima, come una musica lontana che ti rapisce e ti conduce verso la meta”, è intervenuto anche Paolo Soriani. I suoi scatti fotografici, in effetti, non sono un semplice accompagnamento alle poesie del libro, ma uno splendido completamento, come una luce che aggiunge chiarore a tutto il percorso tracciato dalle vicende d’amore narrate, un amore che, come Annalisa ha puntualizzato, è amore per l’altro sesso, ma anche per le persone care, per i luoghi, per i ricordi, per l’amore stesso, che misura il senso della vita e sopravvive, a sua volta, a ogni storia d’amore: “Perché l’amore è l’unica risposta al nostro bisogno d’immortalità”.

Come nella musica jazz, che ha ispirato il titolo della silloge poetica, in cui musica e pause sono altrettanto importanti e devono essere opportunamente bilanciate, così nella poesia di Annalisa si instaura lo stesso equilibrio tra il tema centrale, in cui compaiono tutti gli elementi fondamentali dell’opera, e l’improvvisazione, che riprende in maniera libera gli stessi concetti. Ma non solo. Come ha osservato acutamente Ettore Picardi, sembra esserci anche un dualismo tra due aspetti della sua personalità, tra due parti forse complementari l’una all’altra o in conflitto l’una con l’altra: quella più meditativa, intimistica e introspettiva e quella più spontanea e istintiva. E come ha rilevato sempre Picardi, questa sua raccolta poetica mostra una maturità e un livello che difficilmente si potrebbero attribuire a un’opera prima.

Come la musica, che è difficile da definire, anche la poesia sembra essere indefinibile, proprio perché, come ha affermato Annalisa Frontalini, cessa di essere tale nel momento in cui si tenta di circoscriverla in una definizione. E la stessa cosa ha dichiarato, in quel suo modo così insolito e bizzarro di esprimere la propria verità, il professor Pino Gennari, che ha detto di non saper parlare di poesia, tanto meno di poesia d’amore, con cui però sente di avere un rapporto libidinoso, carnale, passionale, perché la poesia va soltanto sentita e poi fatta propria e, perché ciò accada, deve passare dal cuore e poi, attraverso il cuore, arrivare alla mente. La poesia, infatti, va imparata a memoria e fissata nella memoria, come lui ha sempre fatto, e come giovedì sera ha dato piena dimostrazione, recitando con trasporto e partecipazione alcuni versi di Annalisa Frontalini.

Un incontro articolato, ricco, denso di suggestioni; una serata in cui ciascuno si è sentito toccato personalmente dall’intensità e dalla sincerità di una poesia che non si nasconde dietro parole oscure, che non si cela dietro sentimenti artefatti, che non racchiude ermetici messaggi, ma che, al contrario, parla spontaneamente e direttamente al cuore e, quella sera, i cuori di tutti hanno saputo ascoltarla.

20/08/2017





        
  



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