Fatta la dovuta premessa, nel caso di specie, parliamo di una scelta politica di svariati milioni di euro ad opera della regione Marche e della asur5, dove i gestori del servizio pubblico rinunciano a difendere le prerogative del servizio nazionale pubblico sanitario. Non parliamo quindi di esternalizzazione di servizi tecnici ma di assistenza diretta al paziente. Una decisione che, eccetto alcune parti sociali, sta passando nel silenzio più assoluto.

Cosa significa questo silenzio? Incapacità di percepire il problema? Coscienza della scelta che si intende portare a termine?   Il privato otterrà in convenzione gestionale un maxi servizio dal quale trarrà anche un guadagno, quindi si sta assistendo ad una volontà regionale e locale maturata sulla fiducia al privato e rinunciando quindi al ruolo primario del servizio pubblico.

Una operazione capestra perché non si crede nelle potenzialità del servizio pubblico, capestra perché possiede il forte odore del taglio alla spesa pubblica senza alcun rilancio programmatico per il servizio pubblico. Che i consigli regionali e comunali propongano mozioni d' ordine per sollevare la questione degli indirizzi politici sanitari . Stanno smantellando il servizio pubblico in questa maniera mentre risulta fallita l'integrazione ed zona 12 ed ex zona 13.